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Il Canto di Tradizione Orale Il Canto di Tradizione Orale

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Polifonia trentina<br />

È indubbio che la polifonia rappresenti l'espressione maggiormente caratterizzante del<br />

patrimonio etnomusicologico trentino, anzi, si potrebbe sostenere che ne costituisca il<br />

fondamento, il car<strong>di</strong>ne essenziale. Cantare a più voci (ve<strong>di</strong> canto polifonico) è una pratica che<br />

nella tra<strong>di</strong>zione orale non ha finalità estetiche (come avviene invece nel caso della coralità<br />

alpina organizzata). Si tratta <strong>di</strong> una azione connaturata allo stare insieme e che perciò<br />

presuppone l'esistenza <strong>di</strong> precise occasioni <strong>di</strong> incontro collettivo quali sono, ancor oggi, le<br />

serate in osteria, le feste paesane o private, le gite, eccetera (ve<strong>di</strong> contesti esecutivi). In tali<br />

occasioni il canto è <strong>di</strong> norma eseguito con il concorso <strong>di</strong> tutti i partecipanti e risulta articolato<br />

almeno in due parti vocali: ogni parte viene realizzata da più cantori all'unisono. Per cantare<br />

insieme a più parti è necessaria comunque una particolare competenza dei partecipanti che<br />

debbono in qualche modo collaborare reciprocamente. Ciò si deve ammettere anche nel caso in<br />

cui il risultato musicale sia il più semplice possibile: il raddoppio <strong>di</strong> una linea melo<strong>di</strong>ca ad una<br />

costante <strong>di</strong>stanza intervallare. Ogni cantore ha piena consapevolezza della parte (o delle parti)<br />

che può concorrere a realizzare, se cioè sa far <strong>di</strong> "primo", <strong>di</strong> "secondo" o <strong>di</strong> "basso".<br />

Normalmente l'attacco è realizzato da una sola voce. Una volta avviata l'esecuzione tutte le<br />

voci si <strong>di</strong>stribuiscono nell'ambito delle due o più parti: un processo frutto della profonda<br />

conoscenza della struttura formale del repertorio (e mai dovuto alle in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> un maestro o<br />

<strong>di</strong> un <strong>di</strong>rettore), risultato dei meccanismi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato tra<strong>di</strong>zionali ancora operanti.<br />

«<strong>Canto</strong> <strong>di</strong> càneva». Polifonia maschile della Val <strong>di</strong> Cembra. Foto realizzata durante una<br />

registrazione nel febbraio 2002.<br />

Una competenza <strong>di</strong> questo tipo deve essere considerata come un elemento specifico della<br />

cultura trentina e, più in generale, alpina. Per intenderci: se ad esempio un gruppo qualsiasi <strong>di</strong>

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