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Il Canto di Tradizione Orale Il Canto di Tradizione Orale

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Nella mistica indù, la sillaba OM, ritenuta forza che pervade lo spazio dell'universo col fiato, sillaba<br />

primor<strong>di</strong>ale, significa "freccia" e viene designata come saetta vibrante capace <strong>di</strong> penetrare ogni cosa.<br />

Disparar una saeta , cantare la melo<strong>di</strong>a alta eseguita in falsetto dell'Andalusia, è come scoccare una<br />

saetta. Nel libro quarto del De rerum natura <strong>di</strong> Lucrezio, il grido <strong>di</strong> un ven<strong>di</strong>tore perciet auris, percuote le<br />

orecchie .<br />

Nella vita quoti<strong>di</strong>ana una voce gridata è una voce che si vuole imporre, che colpisce per attirare<br />

l'attenzione o per offendere volutamente; per sovrastare l'altro in una <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong>mostrando, come in<br />

una lotta, la propria superiorità fisica (per la quantità d'aria che si deve gestire nell'urlo) e <strong>di</strong> personalità<br />

(la voce in<strong>di</strong>vidua la persona e il suo essere). La voce è il senso che agisce, attivo rispetto alla passività<br />

dell'u<strong>di</strong>re o del vedere . <strong>Il</strong> grido cosí si definisce un'azione violenta, <strong>di</strong>retta, informale, che aggre<strong>di</strong>sce<br />

l'altro.<br />

La voce sussurrata<br />

Si è già visto come G. Cardona interpreta il sussurro in termini <strong>di</strong> spazialità. La voce sussurrata è una<br />

voce che crea ed esige intimità, vicinanza dell'altro, confidenza, confessione. Una voce prossima al<br />

silenzio, che <strong>di</strong>ce e non vorrebbe <strong>di</strong>re: confessione <strong>di</strong> segreti.<br />

Una voce senza voce: nell'emissione della voce sussurrata le corde vocali non vengono interessate, non<br />

sono fatte vibrare. Viene articolato il puro fiato.<br />

Le preghiere cristiane devono essere sussurrate, quasi silenziose, per creare una forte intimità col <strong>di</strong>vino,<br />

perché la parola quasi si eclissi nel puro suono "mantrico" e ripetitivo che conduce all'estasi, all'"uscire-<br />

fuori-<strong>di</strong>-sé", per incontrare la <strong>di</strong>mensione trascendente.<br />

Anche certe formule magiche vengono sussurrate, perché il nemico non possa sentire e "rubare" la parola<br />

potente, il suono che crea ed agisce.<br />

Grazie alla tecnologia, la voce sussurrata paradossalmente è <strong>di</strong>ventata u<strong>di</strong>bile a <strong>di</strong>stanza: la voce<br />

dell'intimità è stata amplificata; il suono del fiato, quale vento interiore, si è palesato con tutte le sue<br />

sfumature ed è stato utilizzato da cantanti, soprattutto del genere jazzistico, a fini estetici, per creare una<br />

nuova comunicatività intima con un pubblico vasto.<br />

<strong>Il</strong> sussurro rivela i nostri segreti, i nostri pensieri più profon<strong>di</strong>, i sentimenti più intimi, ci avvicina<br />

all'altro.<br />

<strong>Il</strong> parlato<br />

La voce parlata si basa sul principio fondamentale <strong>di</strong> risparmio energetico al fine della massima<br />

funzionalità comunicativa: il parlato articola i suoni con rapi<strong>di</strong>tà, senza cioè soffermarsi, nella pronuncia,<br />

su sillabe o parole; le pause sono fisiologiche e funzionali al senso; l'intensità è pressoché costante. Non<br />

ci sono indugi <strong>di</strong> sorta, tutto è mirato alla efficacia della comunicazione, alla necessità del <strong>di</strong>re. Ogni<br />

scarto rispetto all'"eloquio standard" è significativo al fine comunicativo.<br />

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