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Quale futuro per i produttori di latte in Italia? - Centro Ricerche ...

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2. INDIVIDUAZIONE DEI DRIVER 19<br />

Il sistema doveva durare 5 anni, ma è stato prorogato ad ogni scadenza<br />

f<strong>in</strong>o all’ultima revisione della PAC, che ne ha previsto l’abolizione def<strong>in</strong>itiva<br />

dal 1° aprile 2015, dopo 31 anni. Da quella data ogni allevatore potrà<br />

decidere quanto <strong>latte</strong> produrre senza limitazioni.<br />

L’elim<strong>in</strong>azione del regime delle quote <strong>di</strong> produzione potrà comportare<br />

<strong>per</strong> gli allevamenti zootecnici da <strong>latte</strong> la mancanza <strong>di</strong> un meccanismo <strong>di</strong><br />

regolazione dell’offerta e un possibile aumento della volatilità del mercato,<br />

con un avvic<strong>in</strong>amento del prezzo <strong>in</strong>terno europeo a quello valido a livello<br />

<strong>in</strong>ternazionale. Allo stesso tempo si potrà determ<strong>in</strong>are una riduzione dei<br />

costi connessi all’acquisto, all’affitto e all’ammortamento delle quote <strong>latte</strong><br />

e, <strong>in</strong> mancanza <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi correttivi che assicur<strong>in</strong>o una produzione <strong>di</strong>ffusa<br />

sul territorio, una possibile concentrazione della produzione nelle<br />

aree più vocate alla produzione <strong>di</strong> <strong>latte</strong> (pianura del Nord <strong>Italia</strong>) e nelle<br />

unità produttive più efficienti <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> catturare le economie <strong>di</strong> scala<br />

<strong>di</strong>sponibili.<br />

Con la f<strong>in</strong>e del regime delle quote f<strong>in</strong>iranno i <strong>di</strong>sastrosi effetti della sua<br />

applicazione <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, soprattutto <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> <strong>di</strong>sgregazione del tessuto<br />

produttivo e del mondo associativo, che <strong>in</strong> questi anni si è <strong>di</strong>viso <strong>in</strong> modo<br />

<strong>in</strong>sanabile sulle responsabilità e sulle soluzioni da adottare <strong>per</strong> su<strong>per</strong>are i<br />

problemi sorti da una cattiva applicazione e gestione del sistema.<br />

Senza ri<strong>per</strong>correre tutte le riforme della politica agricola e gli altri <strong>in</strong>terventi<br />

legislativi adottati nell’UE negli ultimi anni, è possibile <strong>di</strong>re che<br />

il settore della produzione e della trasformazione del <strong>latte</strong> <strong>in</strong> Europa è<br />

stato fortemente con<strong>di</strong>zionato dalle scelte politiche che hanno riguardato<br />

la regolazione e la stabilizzazione del mercato <strong>in</strong>terno, le <strong>di</strong>sposizioni sulle<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> produzione, le <strong>di</strong>sposizioni sulla sicurezza alimentare e le<br />

norme sulla commercializzazione.<br />

Schematizzando, si possono <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere tre fondamentali categorie <strong>di</strong><br />

politiche pubbliche che <strong>in</strong> maniera più o meno <strong>di</strong>retta ricadono sotto la<br />

responsabilità dell’Unione europea:<br />

– le regole della PAC, con i sostegni <strong>di</strong>retti e <strong>in</strong><strong>di</strong>retti al settore. Quest’ultima<br />

si compone <strong>di</strong> due pilastri: il sostegno dei red<strong>di</strong>ti e dei mercati<br />

(primo pilastro) e il sostegno alla competitività, alla cura dell’ambiente<br />

e alla crescita del territorio rurale (il secondo pilastro, ovvero la politica<br />

<strong>di</strong> sviluppo rurale);<br />

– le norme <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> concorrenza e corretto funzionamento del mercato,<br />

ai f<strong>in</strong>i <strong>di</strong> una sana e leale competizione a livello <strong>in</strong>ternazionale,<br />

formulate e monitorate dal WTO, tramite il sistema degli accor<strong>di</strong> multilaterali,<br />

ai quali partecipa, appunto, l’Unione europea e non i s<strong>in</strong>goli<br />

Stati membri. Per quanto riguarda l’agricoltura, le norme WTO <strong>in</strong>troducono<br />

limiti e con<strong>di</strong>zioni restrittive alle politiche <strong>di</strong> sostegno e, <strong>in</strong><br />

particolare, alle barriere tariffarie, ai sussi<strong>di</strong> alle esportazioni e agli<br />

<strong>in</strong>centivi alla produzione;

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