Quale futuro per i produttori di latte in Italia? - Centro Ricerche ...
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IL PROGETTO INNOVALATTE 2030<br />
umano. Ciò è tanto più vero all’<strong>in</strong>domani del processo <strong>di</strong> allargamento<br />
che vede l’Unione europea confrontarsi con forti cambiamenti strutturali<br />
dell’economia rurale nei nuovi Paesi membri.<br />
Questo <strong>per</strong>ché l’abbandono dell’attività agricola con<strong>di</strong>ziona l’<strong>in</strong>tera economia<br />
delle aree rurali. Infatti, nonostante il settore primario non sia più il<br />
pr<strong>in</strong>cipale serbatoio occupazionale, esso rimane comunque, anche se con<br />
nuove modalità (si pensi alla multifunzionalità o all’agricoltura part-time),<br />
un elemento predom<strong>in</strong>ante del modello economico.<br />
Oltre alla bassa red<strong>di</strong>tività, a frenare il ricambio generazionale contribuiscono<br />
anche la scarsa mobilità fon<strong>di</strong>aria, gli alti costi <strong>di</strong> avviamento,<br />
l’<strong>in</strong>certezza <strong>di</strong> prospettive economiche, la scarsità <strong>di</strong> formazione e servizi<br />
<strong>di</strong> consulenza adeguati. Ostacoli ai quali si aggiungono gli oneri amm<strong>in</strong>istrativi<br />
connessi all’esercizio dell’attività agricola, gli elevati prezzi <strong>di</strong><br />
affitto e <strong>di</strong> acquisto dei terreni, gli alti costi dei macch<strong>in</strong>ari e, <strong>in</strong> generale,<br />
degli <strong>in</strong>vestimenti.<br />
Barriere fiscali e legali e <strong>in</strong> alcuni casi il forte rischio <strong>di</strong> “marg<strong>in</strong>alità”<br />
delle aree rurali, la carenza <strong>di</strong> <strong>in</strong>frastrutture, <strong>di</strong> logistica, <strong>di</strong> mobilità, dei<br />
servizi civili e socio-sanitari, che con<strong>di</strong>zionano la qualità della vita, completano<br />
il quadro dei problemi che i giovani che <strong>in</strong>tendono <strong>in</strong>traprendere<br />
l’attività agricola devono affrontare. Ancora più <strong>di</strong>fficile, <strong>per</strong> gli stessi motivi,<br />
l’<strong>in</strong>serimento <strong>di</strong> giovani <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>i non agrarie.<br />
Nonostante le <strong>di</strong>fficoltà, i giovani <strong>di</strong>mostrano una buona propensione<br />
alla <strong>di</strong>versificazione delle attività aziendali: trasformazione, agriturismo,<br />
produzioni biologiche, allevamenti non tra<strong>di</strong>zionali sono prevalenti nelle<br />
imprese giovanili, così come il ricorso a <strong>in</strong>ternet, alla ven<strong>di</strong>ta dei prodotti<br />
on-l<strong>in</strong>e e, più <strong>in</strong> generale, all’utilizzo della telematica.<br />
Sempre più giovani ricorrono a forme <strong>di</strong> associazionismo/collaborazione<br />
con altre imprese o partecipano a progetti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tegrazione che li<br />
portano a far parte <strong>di</strong> soggetti compositi <strong>in</strong> cui problemi e opportunità<br />
sono con<strong>di</strong>visi e che comunque offrono occasioni <strong>di</strong> tipo competitivo alla<br />
s<strong>in</strong>gola impresa.<br />
L’aggregazione, proprio <strong>per</strong> la molteplicità <strong>di</strong> funzioni che potenzialmente<br />
può svolgere (che non si limitano alla sola sfera economica), può<br />
contribuire a sviluppare un’immag<strong>in</strong>e positiva dell’agricoltura, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> ad<br />
attirare nuove leve. L’unione, <strong>in</strong>oltre, aiuta a rafforzare il senso <strong>di</strong> identità<br />
e <strong>di</strong> appartenenza dei giovani, facendoli sentire parte attiva del mondo<br />
agricolo.<br />
Tutti questi elementi portano a sostenere che l’impresa condotta da<br />
giovani è, <strong>in</strong> genere, più competitiva sui mercati anche se con <strong>di</strong>fficoltà<br />
analoghe al resto delle imprese.