Quale futuro per i produttori di latte in Italia? - Centro Ricerche ...

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IL PROGETTO INNOVALATTE 2030
4.1.1. Driver A - Regolamentazione del mercato
A1) Mercato liberalizzato
A seguito dell’abolizione del sistema di contingentamento della produzione
di latte basato sulle quote e alla riduzione degli interventi pubblici
sul prezzo del latte, si è passati ad una situazione di completa liberalizzazione.
Nonostante esista la possibilità per i produttori di creare strumenti
(OP) per introdurre elementi di regolamentazione del mercato, in Italia
non si riesce a trovare un accordo fra i produttori di latte per definire
regole comuni in tal senso. Questi si trovano così a dover fronteggiare la
forte concorrenza di prezzo dei produttori europei ed anche extra-europei.
Il prezzo tende a scendere penalizzando gli allevatori nazionali a causa
della diversa struttura dei loro costi di produzione rispetto a quelli dei
produttori esteri.
A2) Mercato autoregolato
In questo caso i produttori italiani di latte riescono a definire relazioni
contrattuali condivise e comuni (OP). La quantità di latte contrattualizzato
da una singola OP è pari al 3,5% a livello europeo, mentre a livello
nazionale la produzione gestita da una singola OP è pari al 33% di quella
nazionale.
Inoltre si creano interprofessioni (IBO - Inter Branch Organizations),
che riuniscono rappresentanti dei produttori, dei trasformatori e dei commercianti.
Infine viene regolata, su scala nazionale, da parte dei consorzi
di tutela, l’offerta di prodotti DOP, anche attraverso le norme restrittive
contenute nel loro disciplinare di produzione (in particolare, assenza di
OGM, specifica provenienza dei foraggi, ecc.).
4.1.2. Driver B - Capacità di innovazione tecnologica
B1) Bassa capacità
La ricerca pubblica e le imprese technology provider hanno sviluppato
un’ampia gamma di tecnologie innovative che possono determinare rilevanti
impatti sulle performance economiche delle imprese del settore
lattiero-caseario. Tali tecnologie riguardano l’automazione dei processi
produttivi, il benessere degli animali, la gestione aziendale, i rapporti con
fornitori e clienti, ecc.
Le innovazioni tecnologiche stentano però a penetrare fra le imprese
agricole, a causa della diffusa mancanza di visione strategica negli imprenditori,
della carenza di capacità professionali, manageriali e tecniche nel
personale delle imprese, per la limitatezza delle risorse finanziarie proprie