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Quale futuro per i produttori di latte in Italia? - Centro Ricerche ...

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4. GLI SCENARI 89<br />

duzione DOP, spostandosi su formaggi <strong>di</strong> qualità <strong>in</strong>feriore, ma anche con<br />

meno v<strong>in</strong>coli produttivi e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> m<strong>in</strong>ori costi, trovando <strong>per</strong>altro una situazione<br />

competitiva assai affollata.<br />

Per contro, le imprese che si mantengono all’<strong>in</strong>terno della filiera dei<br />

formaggi DOP, grazie ai v<strong>in</strong>coli posti dal <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are, soffrono assai meno<br />

della concorrenza <strong>in</strong>ternazionale, grazie alla limitatezza della zona <strong>di</strong> produzione,<br />

che nonostante il recu<strong>per</strong>o <strong>di</strong> terreni marg<strong>in</strong>ali (<strong>per</strong>altro con<strong>di</strong>zionato<br />

dall’andamento del prezzo del <strong>latte</strong>) tende a contrarsi.<br />

In generale la red<strong>di</strong>tività <strong>di</strong> queste imprese è bassa, il che preclude alla<br />

gran parte <strong>di</strong> loro <strong>di</strong> effettuare <strong>in</strong>vestimenti, soprattutto <strong>in</strong> <strong>in</strong>novazione e<br />

market<strong>in</strong>g. Fanno eccezione le imprese più gran<strong>di</strong> e più efficienti, che sono<br />

<strong>in</strong> grado <strong>di</strong> <strong>in</strong>ternazionalizzarsi <strong>per</strong> su<strong>per</strong>are i v<strong>in</strong>coli del mercato <strong>in</strong>terno<br />

ormai saturo anche <strong>per</strong> il <strong>di</strong>ffondersi <strong>di</strong> prodotti similari, ma <strong>di</strong> più bassa<br />

qualità e prezzo.<br />

Al fondo del comportamento strategico della maggioranza delle imprese<br />

c’è la cultura strategica e manageriale degli impren<strong>di</strong>tori, che risulta poco<br />

sviluppata a causa dell’assenza <strong>di</strong> un adeguato ricambio generazionale e<br />

qu<strong>in</strong><strong>di</strong> del <strong>per</strong>manere <strong>di</strong> atteggiamenti poco a<strong>per</strong>ti e <strong>di</strong>sponibili all’<strong>in</strong>novazione.<br />

Inoltre, l’esigenza <strong>di</strong> comprimere i costi porta queste aziende a non<br />

<strong>in</strong>vestire nell’acquisizione <strong>di</strong> nuove risorse umane qualificate professionalmente,<br />

ma con più elevate esigenze <strong>di</strong> remunerazione, e nella formazione<br />

del <strong>per</strong>sonale esistente.<br />

Si registra così una <strong>di</strong>ffusa <strong>in</strong>capacità a gestire processi aziendali complessi<br />

e ad elaborare strategie <strong>in</strong>novative <strong>di</strong> bus<strong>in</strong>ess.<br />

L’<strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> questi fattori porta ad una bassa qualificazione <strong>di</strong> coloro<br />

che lavorano <strong>in</strong> azienda, ad una scarsa capacità <strong>di</strong> attrazione <strong>di</strong> professionalità<br />

qualificate e ad una propensione ad uscire dal mercato nel momento<br />

<strong>in</strong> cui si <strong>in</strong>contrano <strong>di</strong>fficoltà.<br />

La frammentazione delle imprese, il loro approccio <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualistico alle<br />

problematiche del mercato e della competizione rendono <strong>di</strong>fficile l’azione<br />

degli organi pubblici <strong>di</strong> governo, territoriali e nazionale, tesa a contrastare<br />

le tendenze evolutive negative del settore. La carenza <strong>di</strong> associazionismo<br />

fra gli impren<strong>di</strong>tori riduce fortemente le loro capacità <strong>di</strong> sollecitare gli<br />

organi pubblici <strong>di</strong> governo ad <strong>in</strong>tervenire <strong>per</strong> mitigare gli effetti negativi<br />

della liberalizzazione del mercato.<br />

In questo modo gli impren<strong>di</strong>tori del settore non sono <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> <strong>in</strong>fluenzare<br />

la formulazione delle normative (relativamente ad ambiente,<br />

benessere animale, ecc.), che tendono ad essere sempre più restrittive e<br />

costose <strong>per</strong> le imprese, e che non vengono sfruttate e <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzate a f<strong>in</strong>i<br />

competitivi anche <strong>per</strong> carenza <strong>di</strong> strategie e <strong>di</strong> <strong>in</strong>vestimenti aziendali <strong>in</strong><br />

comunicazione e market<strong>in</strong>g.<br />

Si <strong>di</strong>ffonde così la prassi del mancato o del solo parziale rispetto delle<br />

normative con una dequalificazione dei prodotti e dei processi produttivi.

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