argomenti 2.pdf - Acta Otorhinolaryngologica Italica
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Argomenti di ACTA otorhinolaryngologica italica 2009; 3: 13-17<br />
Chirurgia endoscopica trans-pterigo-mascellare<br />
alla fossa pterigopalatina e infratemporale.<br />
Nozioni anatomiche e nostra esperienza clinica<br />
C. Bordonaro<br />
UO di Otorinolaringoiatria, Policlinico “S. Orsola-Malpighi”, Università di Bologna<br />
Introduzione<br />
L’approccio endoscopico endonasale, grazie allo sviluppo<br />
della tecnica, dello strumentario chirurgico e di visualizzazione,<br />
all’ausilio di strumenti di supporto intraoperatori<br />
(neuronavigatore, doppler, debrider) ma soprattutto alla<br />
stretta collaborazione multispecialistica (neurochirurgo,<br />
oftalmologo e maxillo-facciale), ha ampliato i suoi campi di<br />
applicazione passando dal trattamento delle sole patologie<br />
flogistiche naso-sinusali alla gestione di patologie tumorali<br />
benigne e maligne, non solo dei seni paranasali ma anche<br />
di quelle coinvolgenti aree anatomiche limitrofe (regione<br />
sellare, parasellare e sovradiaframmatica, orbita, clivus,<br />
rinofaringe).<br />
La fossa pterigopalatina (FPP) ed infratemporale (FIT) sono<br />
due anguste e piccole regioni del basicranio laterale, che<br />
comunicano, attraverso numerosi canali e fori con la fossa<br />
cranica media, l’orbita, la cavità nasale e la cavità orale.<br />
Le lesioni coinvolgenti queste aree sono state storicamente<br />
approcciate con tecniche aperte microscopiche, anteriori o<br />
laterali, tecniche nelle quali l’endoscopio veniva e viene<br />
utilizzato solo come strumento di “supporto visivo”.<br />
Scopo del nostro lavoro è dimostrare come un approccio<br />
endoscopico trans-pterigo-mascellare, da solo o in combinazione<br />
con altre vie chirurgiche, può essere utilizzato<br />
per lesioni occupanti la FPP e la FIT prevalentemente per<br />
lesioni benigne e per alcuni casi selezionati di forme maligne<br />
1-4 6 9-12 .<br />
Note di anatomia endoscopica<br />
per l’approccio alla fossa pterigopalatina<br />
e alla fossa infratemporale<br />
Solari et al. 5 in un recente lavoro di dissezione su cadavere,<br />
ha descritto i “landmarks” chirurgici nella “nuova” visione<br />
endoscopica della FPP, utilizzando un endoscopio di 4 mm<br />
di diametro con una lente a 0°. Dopo l’abbattimento della<br />
parete posteriore del seno mascellare, si individua una finestra<br />
quadrangolare (delimitata superiormente dal pavimento<br />
dell’orbita, inferiormente dal palato duro, medialmente dalla<br />
lamina verticale dell’osso palatino e lateralmente dall’angolo<br />
costituito dalla parete laterale e posteriore del seno mascellare)<br />
attraverso la quale si ottiene una visione diretta della<br />
FPP. La parete posteriore della FPP è formata dalla parete<br />
anteriore del processo pterigoideo dello sfenoide che, nella<br />
sua porzione laterale, può essere considerata la parete mediale<br />
della FIT. Superiormente e medialmente sul processo<br />
pterigoideo si apre il canale pterigoideo. Più lateralmente ed<br />
in alto, si apre nella FPP il forame rotondo che giace sulla<br />
faccia inferiore della grande ala dello sfenoide 5 7 . La parete<br />
laterale della FPP non ha limiti ossei ma si continua direttamente<br />
nelle FIT. Nella porzione supero-mediale della fossa<br />
con l’utilizzo dell’endoscopio e di facile reperimento V2<br />
che dal foro rotondo si dirige verso la fessura infraorbitaria<br />
diventando nervo Infraorbitario. Quest’ultimo rappresenta<br />
un importate punto di repere perché costituisce il confine tra<br />
la FPP (localizzata medialmente) e la FIT (lateralmente ed<br />
inferiormente al nervo) 7 8 . Medialmente e inferiormente a<br />
V2 è possibile visualizzare il nervo Vidiano che dalla fossa<br />
cranica media e dal forame lacero, entra nella FPP attraverso<br />
il canale pterigoideo. Nell’approccio endoscopico alla FPP<br />
il nervo vidiano e il nervo mascellare (V2), decorrendo nella<br />
porzione superiore della fossa, individuano un corridoio<br />
chirurgico di forma quadrangolare delimitato posteriormente<br />
dal segmento intrapetroso dell’arteria carotide interna (ICA)<br />
intracavernosa e dal segmento inferiore del tratto verticale<br />
della ICA, e anteriormente dal tratto di osso pterigoideo<br />
compreso tra Foro rotondo e Canale Pterigoideo 8 (Fig 1).<br />
Pochi sono i lavori che si sono occupati dall’accesso endoscopico<br />
alla FIT. Kassam et al. 8 hanno descritto un approccio<br />
soprapetroso trans-nasale completamente endoscopico<br />
(expanded endonasal approach) a quella regione che indicano<br />
come Zona 5, applicato solo a casi ben selezionati che<br />
presentano lesioni espansive localizzate medialmente ed<br />
inferiormente alle strutture critiche neurovascolari. Passaggi<br />
chiave per questa area anatomica sono: maxillectomia me-<br />
Fig. 1. Schema anatomico delle strutture contenute nella<br />
FPP e nella FIT.<br />
mPm: musc. pterigoideo mediale; mPl: musc. pterigoideo<br />
laterale; aCI: art. carotide interna; aMasc: art. mascellare;<br />
aMen: art. meningea media; aSFE: art. sfenopalatina; nifra:<br />
nervo infraorbitario; nAlv: nervo alveolare; nVid: nervo vidiano.<br />
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