argomenti 2.pdf - Acta Otorhinolaryngologica Italica
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Argomenti di ACTA <strong>Otorhinolaryngologica</strong> <strong>Italica</strong><br />
88<br />
sul punto P6 di ciascun avambraccio, in modo da riprodurre<br />
gli effetti benefici dell’acupressione.<br />
Il punto P6 si trova al centro della superficie interna dell’avambraccio<br />
tra i tendini dei muscoli flessore radiale del<br />
carpo e palmare lungo a tre dita della piega flessoria del<br />
polso (la misurazione deve essere effettuata dal soggetto<br />
in esame).<br />
Nei pazienti del gruppo B (placebo) il dispositivo veniva<br />
applicato nella superficie estensoria dell’avambraccio.<br />
L’analisi statistica si è basata sul t-test per dati appaiati<br />
(SPSS-Microsoft Windows), è stato considerato statisticamente<br />
significativo ogni valore del p al di sotto di 0,01<br />
(p < 0,01).<br />
Risultati<br />
Nei pazienti del gruppo A, l’85% ha presentato un miglioramento<br />
soggettivo (da moderato a lieve) della sintomatologia,<br />
con maggiore interesse per i sintomi neurovegetativi<br />
rispetto a quelli vertiginosi, mentre nel gruppo placebo<br />
solo l’11% ha riferito un miglioramento complessivo della<br />
sintomatologia.<br />
In base alla scala di valutazione della sintomatologia soggettiva<br />
(VAS), i pazienti (gruppo A) in studio, passavano<br />
da un valore medio del sintomo vertigine pre-trattamento<br />
di 8,5 ± 0,5 ad un valore post-trattamento di 8,2 ± 0,3<br />
(p < 0,05) per la canalolitiasi, di 9,2 ± 0,3 pre-trattamento<br />
a 9,1 ± 0,1 post-trattamento per la neuronite (p < 0,05) e di<br />
6,8 ± 0,2 pre-trattamento a 6,1 ± 0,7 post-trattamento per i<br />
pazienti sottoposti a stimolazione labirintica (p < 0,05).<br />
La valutazione dei sintomi neurovegetativi nei medesimi<br />
pazienti del gruppo A dava “punteggio VAS” pre-trattamento<br />
rispettivamente di: 7,8 ± 0,2 ad un valore posttrattamento<br />
di 5,8 ± 0,5 (p < 0,01) nella canalolitiasi, di<br />
4,8 ± 0,7 pre-trattamento a 2,5 ± 0,6 post-trattamento<br />
(p < 0,01) nella stimolazione labirintica e di 7,9 ± 0,2 pretrattamento<br />
a 7,0 ± 0,8 post-trattamento (p < 0,05) nella<br />
neuronite.<br />
La registrazione dei parametri qualitativi e quantitativi del<br />
VOR nei tre gruppi di pazienti ha dato differenze di entrambi<br />
i parametri solo per il 4% contro il 96% in cui non<br />
si apprezzava alcuna variazione.<br />
Nei pazienti del gruppo B il sintomo vertigine, vista la<br />
scarsa significatività pre e post-trattamento registrata nel<br />
gruppo A, non veniva valutato.<br />
Mentre la valutazione dei sintomi neurovegetativi nel<br />
gruppo B con canalolitiasi esprimeva un “punteggio VAS”<br />
Fig. 1. Miglioramento della sintomatologia neurovegetativa.<br />
Fig. 2. Punto P6.<br />
pre-trattamento pari a 7,5 ± 0,4, post-trattamento 7,1 ± 0,8;<br />
pari a 4,5 ± 0,5 pre-trattamento e 4,1 ± 0,4 post-trattamento<br />
per i pazienti sottoposti a stimolazione labirintica.<br />
Vista la scarsa significatività dei risultati pre- e post-trattamento<br />
per i sintomi neurovegetativi ottenuti nel gruppo A<br />
affetti da neuronite, non necessitava alcun confronto con i<br />
pazienti del gruppo B affetti da neuronite, pertanto questi<br />
ultimi non venivano valutati.<br />
Conclusioni<br />
Il nostro studio ha dimostrato una riduzione significativa,<br />
soprattutto dei sintomi neurovegetativi rispetto a quelli<br />
vertiginosi, con l’impiego dell’acupressione P6, nei pazienti<br />
affetti da canalolitiasi del gruppo A. I parametri<br />
qualitativi e quantitativi del VOR non risultavano variati,<br />
se non in due soli casi per i quali è stata ipotizzata una<br />
differente eziopatogenesi della patologia primitiva.<br />
La stimolazione labirintica solitamente provocava disagio<br />
minore rispetto alla canalolitiasi e alla neuronite, ma<br />
comunque presente. Il nostro studio ha dimostrato, anche<br />
in questo caso, una maggiore efficacia (gruppo A) dell’acupressione<br />
nel controllare i sintomi neurovegetativi<br />
rispetto alla sintomatologia vertiginosa. Anche in questo<br />
caso non si apprezzavano all’elettronistagmografia variazioni<br />
dei parametri del VOR, se non per due pazienti,<br />
probabilmente per le stesse motivazioni suddette.<br />
Nella neuronite vestibolare l’acupressione risultava meno<br />
efficace, rispetto agli altri gruppi, nel controllare vertigine<br />
e nausea: questo verosimilmente dovuto all’insorgenza<br />
della sintomatologia varie ore prima dell’applicazione del<br />
dispositivo P6.<br />
L’efficacia dell’acupressione del punto P6 nella diminuzione<br />
della nausea e del vomito è stata dimostrata<br />
con studi eseguiti in altri campi come nel periodo postoperatorio,<br />
in pazienti sottoposti a chemioterapia, nelle<br />
donne in gravidanza soprattutto nel primo trimestre in<br />
cui nausea e vomito sono più intensi, e nei disturbi chinetosici.<br />
Dall’analisi dei nostri dati emerge come l’impiego del P6<br />
Nausea Control SEA-BAND ® sia efficace nel ridurre la<br />
sintomatologia, specie quella associata neurovegetativa,<br />
in pazienti con vertigini spontanee e provocate.<br />
Altro dato importante è che non abbiamo riscontrato<br />
effetti significativi dell’acupressione P6 sui parametri<br />
qualitativi e quantitativi del VOR, permettendo un’applicazione<br />
di tale dispositivo sia in fase di diagnosi che di<br />
follow-up.<br />
Quanto riscontrato nel nostro studio, anche grazie all’assenza<br />
di effetti collaterali ed al basso costo del dispositivo<br />
P6 Nausea Control SEA-BAND ® , potrebbe spingerci<br />
all’impiego routinario e su vasta scala del dispositivo<br />
stesso nel controllo del corteo sintomatologico sia nei