argomenti 2.pdf - Acta Otorhinolaryngologica Italica
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Argomenti di ACTA <strong>Otorhinolaryngologica</strong> <strong>Italica</strong><br />
72<br />
dalica, statica e dinamica. La condizione dinamica è stata<br />
ottenuta ponendo il paziente, sempre in posizione eretta,<br />
sulla pedana basculante traslante, collegata al computer.<br />
Alla Visita T2 ogni pz è stato sottoposto di nuovo al test<br />
monopodalico statico, al DHI e al DGI.<br />
Risultati<br />
L’analisi dei dati finali ci ha permesso di evidenziare una<br />
differenza di sensibilità e specificità tra il test bipodalico<br />
e monopodalico. Il primo, infatti, non ha mostrato presenza<br />
di strategia precauzionale nel gruppo controllo, né<br />
prima né dopo il ciclo riabilitativo; nel gruppo neurectomizzati,<br />
in fase T1, il test ha mostrato la presenza di una<br />
percentuale non significativa di tale strategia, risultata poi<br />
eliminata in fase T2. Lo scostamento angolare dell’asse<br />
medio, inoltre, non ha mostrato significative variazioni in<br />
entrambi i gruppi tra il periodo di pre-trattamento e quello<br />
post riabilitativo.<br />
Il test monopodalico ha fornito, invece, dati più precisi sia<br />
in fase diagnostica (visita T1), quando si è dovuto valutare<br />
l’entità dell’utilizzo delle tre strategie posturali (visiva,<br />
propriocettiva, vestibolare), sia in fase finale (visita T2),<br />
quando abbiamo valutato i sistemi di controllo posturale<br />
dopo la riabilitazione 6 . Alla visita T2, infatti, il gruppo<br />
controllo ha mostrato una significativa riduzione della<br />
strategia precauzionale ad occhi chiusi (in quanto ad occhi<br />
aperti non hanno mai fatto ricorso alla barra di appoggio),<br />
end point primario del nostro studio, passando dal 12,4<br />
al 3,7%; un aumento della strategia propriocettiva, l’altro<br />
obiettivo principale della riabilitazione, passata dal 50,2<br />
al 55,3%. Abbiamo rilevato, inoltre, una riduzione dell’utilizzo<br />
della strategia visiva e di quella vestibolare ad<br />
occhi aperti ed un aumento della strategia vestibolare ad<br />
occhi chiusi. Il gruppo dei neurectomizzati ha presentato<br />
risultati incoraggianti per quanto concerne la riduzione<br />
della strategia precauzionale, ma non lo stesso per quanto<br />
riguarda l’andamento delle altre strategie. I due obiettivi<br />
principali sono stati, anche qui, raggiunti con la riduzione<br />
della strategia precauzionale, sia ad occhi aperti, dal 25,1<br />
all’11%, sia ad occhi chiusi, dal 68 al 49% e con l’aumento<br />
della strategia propriocettiva, passata dall’1,7 al 5%. La<br />
componente visiva, a differenza del gruppo controllo, ha<br />
subito un incremento dopo la riabilitazione, mentre la strategia<br />
vestibolare ha avuto lo stesso andamento in entrambi<br />
i gruppi, diminuendo, cioè, ad occhi aperti ed aumentando<br />
ad occhi chiusi.<br />
Il differente andamento della strategia visiva tra i due gruppi<br />
è spiegato dal fatto che i neurectomizzati hanno iniziato<br />
la riabilitazione con una componente propriocettiva bassissima<br />
e una precauzionale molto alta, sia in assoluto che<br />
relativamente al gruppo controllo. Al termine delle 8 sedute<br />
l’utilizzo della strategia precauzionale, nei neurectomizzati,<br />
è si diminuito, ma in percentuale troppo bassa per<br />
poter rendere evidente l’uso della strategia propriocettiva,<br />
a sua volta aumentata molto meno, in percentuale, rispetto<br />
ai normali. Di conseguenza, il gruppo degli operati, per<br />
Tab. I. Risultati del DHI e del DGI pre e post riabilitazione nei<br />
soggetti neurectomizzati.<br />
DHI pre DHI post DGI pre DGI post<br />
MG 30 4 22 24<br />
SG 4 2 23 24<br />
MF 6 4 22 23<br />
IG 10 4 21 23<br />
DG 5 3 22 24<br />
sopperire alla scarsa propriocezione e alla diminuzione<br />
della strategia di appoggio ha incrementato la componente<br />
visiva (contrariamente al gruppo controllo). Il DHI e DGI,<br />
infine, parallelamente ai risultati del Test Monopodalico<br />
Statico, hanno evidenziato un miglioramento significativo<br />
dei risultati. Ciò ha portato il gruppo dei neurectomizzati<br />
ad un giovamento della qualità di vita (Tab. I).<br />
Conclusioni<br />
Il sistema posturometrico Delos, oltre ad aver fornito le<br />
informazioni standard, come i sistemi tradizionali di stabilometria,<br />
utilizzati in appoggio bipodalico in condizioni<br />
statiche, ha consentito l’analisi “dinamica” del soggetto in<br />
appoggio monopodalico e ha permesso inoltre in situazione<br />
dinamica l’esecuzione di diversi protocolli riabilitativi,<br />
a seconda delle necessità, eseguibili sia in modalità monopodalica<br />
che in quella bipodalica. Sottoposti i due gruppi<br />
di studio ad un ciclo di 8 sedute riabilitative, abbiamo<br />
potuto verificare l’efficacia del Delos System nel ridurre<br />
le differenze significative della strategia di controllo posturale<br />
in entrambi i gruppi di studio. Alla fine del ciclo<br />
terapeutico, infatti, tutti i pazienti hanno raggiunto i due<br />
obiettivi principali della riabilitazione vestibolare visuopropriocettiva:<br />
• riduzione o azzeramento della strategia precauzionale<br />
e quindi del rischio di caduta;<br />
• aumento della strategia propriocettiva.<br />
Bibliografia<br />
1<br />
Barbara M. Manuale di Otorinolaringoiatria. Vol. 1. Firenze:<br />
SEE Editrice; 2006.<br />
2<br />
Patrizi M, La Gamma R, Galli F, Larosa G, Santiemma G, De<br />
Carli P. Misure di efficacia per la validazione di un indice di compenso<br />
vestibolare. Riv Ital Otorinol Audiol Fon 2003;23:85-8.<br />
3<br />
Brugnoni G, Alpini D. Medicina fisica e riabilitativa nei disturbi<br />
dell’equilibrio. Milano: Sprinter Verlag ed. 2007.<br />
4<br />
Vicini C. Vestibolometria clinica e strumentale. Quaderni<br />
Monografici di Aggiornamento AOOI 2003. p. 47-56.<br />
5<br />
Guidetti G. Posturography in vestibular work-up of the patient. A<br />
review. <strong>Acta</strong> ORL Belgica 1992;46:45.<br />
6<br />
Riemann BL, JB Myers, SM Lephart. Comparison of the ankle,<br />
knee, hip, and trunk corrective action shown during single-leg<br />
stance on firm, foam, and multiaxial surfaces. Arch Phys Med<br />
Rehabil 2003;84:90-5.