argomenti 2.pdf - Acta Otorhinolaryngologica Italica
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Argomenti di ACTA <strong>Otorhinolaryngologica</strong> <strong>Italica</strong><br />
78 detta fosfochinasi è coinvolta; inibizione della proliferazione<br />
cellulare 7 , correlata all’attivazione del pathway<br />
di segnali cellulari che stimolano la proliferazione e la<br />
sopravvivenza cellulare, quali PI3K/AKT/mTOR, che<br />
giocano un ruolo importante nella regolazione di diversi<br />
meccanismi cellulari, la traslazione, l’iniziazione, la stabilizzazione<br />
delle proteine e la sintesi ribosomiale; l’arresto<br />
del ciclo cellulare nelle fasi G1 7 e G2-M, che rappresentano<br />
le fasi più radiosebnsibili del ciclo cellulare,<br />
con conseguente riduzione delle cellule in fase S radioresistente<br />
che combinato con l’inibizione dei meccanismi<br />
di riparazione del DNA ed il mancato stimolo alla riparazione<br />
possono contribuire potenziando la morte cellulare<br />
programmata; inibizione dell’angiogenesi tumorale 8 ,<br />
attraverso l’inibizione dell’espressione di VEGF.<br />
Fig. C. Colorazione con Hoechst 33258 24h dopo l’applicazione<br />
dei farmaci: Gruppo I controllo, Gruppo II Cisplatino<br />
15 μg/ml, Gruppo III Cetuximab 10 μg/ml, Gruppo IV<br />
Cetuximab 100 μg/ml, Gruppo V Cisplatino 15 μg/ml +<br />
Cetuximab 10 μg/ml, Gruppo VI Cisplatino 15 μg/ml + Cetuximab<br />
100 μg/ml. Le frecce indicano i nuclei in apoptosi,<br />
evidenziati dalla marcata frammentazione del DNA.<br />
Fig. 2. Confronto dell’apoptosi mediante la metodica di colorazione<br />
con colorante vitale Hoechst 33258. La percentuale<br />
di cellule apoptotiche è calcolata come rapporto del<br />
numero di cellule andate incontro a morte cellulare e numero<br />
di cellule visibili per campo. Si osserva come i valori delle cellule<br />
trattate con Cisplatino 15 μg/ml, delle cellule trattate con<br />
il mix Cisplatino 5 μg/ml + Cetuximab a 10 μg/ml e quelle<br />
trattate con la combinazione di Cisplatino 5 μg/ml e Cetuximab<br />
a 100 μg/ml siano statisticamente significativi rispetto<br />
ai controlli e alle cellule trattate unicamente con Cetuximab<br />
alle diverse concentrazioni, mentre l’applicazione del Cisplatino<br />
5 μg/ml + Cetuximab a 100 μg/ml è statisticamente significativo<br />
rispetto a cisplatino come singolo agente o al mix<br />
tra Cisplatino e Cetuximab a basse concentrazioni.<br />
Conclusioni<br />
Il nostro studio ci fornisce dati interessanti circa la capacità<br />
delle cellule tumorali di superare in maniera estremamente<br />
efficiente l’azione antiproliferativa del Cetuximab.<br />
Per garantire l’efficacia del trattamento mirato<br />
anti-EGFR sarebbe utile dunque individuare i tipi di mutazione<br />
espressi dai recettori di crescita nei tessuti tumorali<br />
(per esempio l’EGFRvIII) in modo da eseguire una<br />
terapia specifica per quel tipo di variante e da aumentare<br />
l’efficacia e la selettività della terapia antitumorale. I<br />
risultati, in buona parte statisticamente significativi, del<br />
presente studio si collocano pertanto in 2 ordini di prospettive:<br />
il primo è il filone che si propone di superare la<br />
radioresistenza, che rimane, dal punto di vista biologico,<br />
la causa del mancato controllo loco regionale di malattia<br />
nei nostri pazienti sottoposti ad irradiazione. A questo<br />
fine l’inibizione dell’EGFR può essere utile sia perché<br />
potenzierebbe l’apoptosi radioindotta, sia perché inibirebbe<br />
il ripopolamento. Tuttavia il passo successivo sarebbe<br />
l’identificazione dei pathway downstream rispetto<br />
all’EGFR che mediano suddetti 2 fenomeni, al fine di<br />
utilizzarli come bersaglio di una terapia molecolare specifica,<br />
o di identificarne in partenza le alterazioni predittive<br />
di una scarsa risposta alla radioterapia.<br />
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