argomenti 2.pdf - Acta Otorhinolaryngologica Italica
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Chirurgia endoscopica trans-pterigo-mascellare alla fossa pterigopalatina e infratemporale<br />
Maxillectomia mediale di Tipo 2 o “Sturmann Canfield” o<br />
“Denker endonasale”<br />
Per neoplasie che coinvolgono la parete anteriore del seno<br />
mascellare, la porzione laterale della FPP e la FIT, viene<br />
eseguita una “maxillectomia estesa”, denominata anche<br />
“Tipo 2”. L’incisione del mucoperiostio dalla linea del mascellare<br />
viene proseguita al davanti della testa del turbinato<br />
inferiore che viene sacrificato. La branca montante dell’osso<br />
mascellare viene abbattuta con fresa fino ad esporre la sua<br />
parete anteriore, si seziona il dotto naso-lacrimale, si asporta<br />
tutta la parete mediale ottenendo così l’esposizione della<br />
parete anteriore, laterale e posteriore del seno mascellare.<br />
Dopo aver individuato l’arteria sfenopalatina, si procede<br />
ad una sfenotomia con esposizione della parete laterale<br />
del seno sfenoidale che servirà, insieme al processo pterigoideo<br />
mediale, come punto di repere per l’individuazione<br />
del nervo vidiano. La settostomia posteriore, creando un<br />
accesso bilaterale, favorisce una più agevole introduzione<br />
degli strumenti e permette, anche al secondo operatore (chirurgia<br />
a “quattro mani”), la mobilizzazione endonasale del<br />
tumore, l’aspirazione del campo operatorio e la progressiva<br />
trazione della lesione.<br />
Stage 2. Rimozione del processo verticale dell’osso palatino<br />
e della parete posteriore del seno mascellare<br />
A questo punto si procede alla rimozione del processo verticale<br />
dell’osso palatino con apertura del forame sfenopalatino<br />
e scheletrizzazione dell’arteria sfenopalatina. I punti di<br />
repere a questo livello sono: il nervo infraorbitario superolateralmente,<br />
l’arteria sfenopalatina, la palatina discendente<br />
ed i processi pterigoidei.<br />
Le successive fasi dell’intervento sono meno codificabili<br />
in quanto notevolmente condizionate dalla morfologia,<br />
dall’istopatologia, dall’estensione tumorale e dalle finalità<br />
dell’intervento. Infatti, se il primo intento in tutte le patologie<br />
neoplastiche è, quando possibile, la resezione radicale del<br />
tumore, ci sono delle circostanze nelle quali le indicazioni<br />
chirurgiche sono prevalentemente diagnostiche, come per<br />
esempio nel sospetto di patologie linfoproliferative, solo<br />
decompressive, come in alcune patologie benigne quali<br />
i meningiomi, o di riduzione del volume-massa tumorale<br />
per aumentare l’efficacia del trattamento chemioterapico<br />
o radiante. Per tale ragione le modalità di gestione della<br />
neoplasia, svuotamento centripeto o centrifugo, e l’entità<br />
della demolizione chirurgica saranno adattati ai singoli casi,<br />
nel rispetto comunque dei principi che guidano l’oncologia<br />
di questa complessa area anatomica.<br />
Stage 3. nio: nervo infraorbitario; Naps: nervi alveolari<br />
postero-superiori; Asp: arteria sfeno-palatina; LLPt: lamina<br />
laterale processo pterigoideo; Gpp: ganglio pterigopalatino;<br />
NV: nervo vidiano; Rpp: rami pterigo-palatini.<br />
dell’arteria sfenopalatina e palatina discendente, è possibile<br />
individuare subito posteriormente il ganglio sfenopalatino<br />
ed il nervo vidiano prima della sua penetrazione nel canale<br />
pterigoideo. Proseguendo lo scollamento del periostio posteriore<br />
della FPP supero-lateralmente si arriva ad individuare<br />
il forame rotondo all’interno del quale decorre V2. Il nervo<br />
infraorbitario che rappresenta la sua prosecuzione in direzione<br />
latero-anteriore rappresenta il punto di separazione<br />
tra la FPP e la FIT.<br />
Stage 4. Accesso alla fossa infratemporale, localizzazione<br />
di V3 e dell’arteria meningea media, abbattimento dei<br />
processi pterigoidei<br />
Il passaggio dalla FPP alla FIT è più virtuale che reale.<br />
Pertanto è importante, per quanto la patologia possa permetterlo,<br />
l’individuazione dei limiti posteriori dati da V3,<br />
dall’arteria meningea media e dal condilo mandibolare,<br />
generalmente individuabile con il neuronavigatore. Lo scollamento<br />
dei muscoli pterigoidei laterali lungo l’omonimo<br />
processo permetterà, a circa 0,5 cm supero-lateralmente dal<br />
processo pterigoideo laterale, l’individuazione di V3 che<br />
fuoriesce dal forame ovale. Proseguendo ancora più lateralmente<br />
si incontra prima il forame spinoso che dà passaggio<br />
all’arteria meningea media, poi il condilo mandibolare. A<br />
questo punto è possibile proseguire con la demolizione dei<br />
processi pterigoidei e successivamente alla resezione della<br />
tuba nella sua pars cartilaginea. Demolendo il pavimento del<br />
15<br />
Stage 2. rNP: ramo dell’arteria sfeno-palatina naso-palatale;<br />
rTM: ramo al turbinato medio; rTinf: ramo al turbinato<br />
inferiore; smPP: parete posteriore seno mascellare; Asp:<br />
arteria sfeno-palatina.<br />
Stage 3. Legatura dell’arteria sfenopalatina. Accesso alla<br />
fossa pterigopalatina<br />
Dopo la chiusura con emoclips o con causticazione bipolare<br />
Stage 4. AM: arteria mascellare; Nio: nervo infraorbitario;<br />
AMM: arteria meningea accessoria.