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argomenti 2.pdf - Acta Otorhinolaryngologica Italica

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Argomenti di ACTA otorhinolaryngologica italica 2009; 3: 64-65<br />

La sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno<br />

di grado severo: selezione dei pazienti da<br />

sottoporre a uvulopalatofaringoplastica<br />

R. Molè<br />

Dipartimento di Scienze Otorinolaringoiatriche, Università di Palermo<br />

64<br />

Introduzione<br />

La sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno (OSAS) costituisce<br />

una patologia relativamente frequente che può<br />

interessare una larga fascia d’età e sulla quale, negli ultimi<br />

anni, si è concentrato l’interesse di numerosi specialisti<br />

(neurologi, pneumologi, otorinolaringoiatri, chirurghi<br />

maxillo-facciali), in considerazione della complessità dal<br />

punto di vista eziopatogenetico e fisiopatologico ed anche<br />

della notevole variabilità di prospettive terapeutiche che<br />

essa offre.<br />

La nostra scuola, tra le prime in Italia, ha affrontato le diverse<br />

problematiche di tale sindrome sin dal 1986; rimangono,<br />

tuttavia, non del tutto risolte diverse problematiche<br />

concernenti soprattutto i meccanismi fisiopatologici e, in<br />

alcuni casi, le strategie terapeutiche che possano garantire<br />

una risoluzione della malattia.<br />

Scopo di questo lavoro di tesi è quello di verificare la<br />

efficacia della chirurgia orofaringea in soggetti affetti<br />

da OSAS severa. La terapia dell’OSAS severa prevede,<br />

secondo le più recenti linee guida, la applicazione della<br />

ventilazione a pressione positiva (CPAP) o l’esecuzione di<br />

interventi chirurgici maggiori.<br />

Nel presente studio sono stati valutati i risultati di un approccio<br />

chirurgico meno invasivo, quale è l’uvulopalatofarinfoplastica,<br />

in pazienti accuratamente selezionati, secondo<br />

rigidi parametri endoscopici, morfologici e clinici.<br />

Metodi e risultanze sperimentali<br />

Materiali e metodi<br />

La terapia dell’OSAS severa (apnea-hypopnea index<br />

– AHI >30) 1 prevede, secondo le più recenti Linee Guida,<br />

l’applicazione della CPAP o l’esecuzione di interventi<br />

chirurgici maggiori quali la sospensione ioidea o<br />

l’avanzamento maxillo-mandibolare 2 . Nel presente studio<br />

sono stati valutati i risultati di un approccio chirurgico<br />

meno invasivo in pazienti accuratamente selezionati,<br />

secondo rigidi parametri endoscopici, morfologici<br />

e clinici 3 .<br />

Sono stati trattati 22 pazienti, 16 di sesso maschile, 6 di<br />

sesso femminile, di età compresa tra i 24 ed i 58 anni.<br />

Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad accurata anamnesi<br />

orientata, esame obiettivo otorinolaringoiatrico (ORL),<br />

endoscopia a fibre ottiche delle VAS statica e dinamica,<br />

con esecuzione di manovra di Muller, calcolo del body<br />

mass index (BMI) 4 , valutazione della sonnolenza diurna<br />

mediante questionario relativo alla scala della sonnolenza<br />

di Epworth, monitoraggio cardio-respiratorio notturno<br />

preoperatorio. I pazienti sono stati selezionati sulla base<br />

dei seguenti parametri 5 :<br />

1. rilievo di OSAS severa (AHI > 30) al monitoraggio<br />

cardio-respiratorio 6 ;<br />

2. tonsillomegalia grado 3-4 alla orofaringoscopia;<br />

3. grado di collasso orofaringeo alla manovra di Muller 3<br />

(50-75% di collasso) o 4 (collasso > 75%);<br />

4. BMI < 28 (kg/m 2 ).<br />

Sono stati esclusi dallo studio i pazienti pervenuti alla nostra<br />

osservazione con caratteristiche diverse dalle suddette.<br />

I pazienti selezionati sono stati sottoposti ad intervento<br />

chirurgico di uvulopalatofaringoplastica associato a tonsillectomia<br />

in anestesia generale.<br />

L’intervento di uvulopalatofaringoplastica è stato condotto<br />

utilizzando il bisturi a radiofrequenza, sezionando<br />

la mucosa della parete anteriore del palato molle, 2,5 cm<br />

distalmente dal confine con il palato duro, realizzando un<br />

lembo muscolo-mucoso posteriore che viene poi ribaltato<br />

sulla linea di incisione e suturato ad essa. La tonsillectomia<br />

è stata eseguita per dissezione “a freddo”. Tutti i pazienti<br />

sono stati sottoposti quindi, a distanza di tre mesi<br />

dall’intervento chirurgico a monitoraggio cardio-respiratorio<br />

notturno postoperatorio 7 .<br />

Sono stati valutati i seguenti parametri pre- e post-operatori:<br />

1. indice di apnea/ipopnea (AHI);<br />

2. numero di eventi di desaturazione per ora di sonno<br />

(ODI);<br />

3. Sat O 2<br />

minima raggiunta durante la notte;<br />

4. valutazione sonnolenza diurna mediante scala di<br />

Epworth (ESS).<br />

Risultati<br />

La media dei parametri preoperatori e postoperatori è riportata<br />

in Tabella I. È stata considerata guarigione il riscontro<br />

postoperatorio di AHI e ODI < 5; efficacia del<br />

trattamento una riduzione di tali parametri di oltre il 50%<br />

nel postoperatorio. I risultati ottenuti evidenziano la guarigione<br />

in 17 pazienti (78%), efficacia del trattamento in<br />

4 (18%) ed un fallimento del trattamento in 1 caso (4%).<br />

Tutti i pazienti sono stati dimessi in seconda giornata ed in<br />

nessun caso si è riscontrata insufficienza velare.<br />

Conclusioni<br />

Negli ultimi anni è sensibilmente cresciuta l’attenzione<br />

nei riguardi del russamento persistente e, in particolare,

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