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argomenti 2.pdf - Acta Otorhinolaryngologica Italica

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Recenti acquisizioni nel trattamento delle neoformazioni benigne laringee<br />

logopedica che, migliorando l’impostazione vocale, può<br />

solo ridurre le dimensioni di una piccola formazione nodulare,<br />

ma non può conseguire il ripristino di una buona<br />

oscillazione cordale.<br />

Indipendentemente dalla tecnica chirurgica adottata, occorre<br />

invece sottolineare che la diagnosi pre-operatoria<br />

può non di rado essere smentita da quella intraoperatoria<br />

3 4 ; tale evenienza è anche segnalata in letteratura in<br />

percentuali variabili:<br />

• Dayley riporta in 9 casi su 100 una diagnosi intraoperatoria<br />

differente da quella clinica 5 ;<br />

• Poels, in uno studio più ampio (221 casi), ne rileva il<br />

36% e conclude che “patient and surgeon must keep<br />

open mind” al momento della valutazione preoperatoria<br />

per quel che riguarda il management della lesione 6 .<br />

La tecnica di De Rossi 2 , per quanto scevra dai rischi dell’anestesia<br />

generale e libera dalle necessità dell’intubazione<br />

orotracheale, non permette il completamento della diagnosi<br />

intraoperatoria mediante il microscopio né il cambio<br />

della tecnica rispetto a quella preventivata all’atto della<br />

visita clinica e in ragione di quanto necessario.<br />

Un rilevante contributo alla tecnica operatoria viene oggi<br />

offerto dal microscopio operatorio, che consente una chiara<br />

visione tridimensionale. Come è noto l’osservazione con<br />

entrambi gli occhi produce un’immagine singola nella corteccia<br />

visiva a partire da due immagini separate sulla retina.<br />

La sovrapposizione di ambedue le immagini fornisce una<br />

visione stereoscopica, e quindi la possibilità di apprezzare<br />

la profondità visiva mediante parallasse, impossibile ad<br />

ottenersi con un solo occhio. In sostanza la percezione tridimensionale<br />

è dovuta al fatto che le immagini create in<br />

entrambe le retine non sono esattamente le stesse.<br />

Va anche detto che i moderni microscopi operatori permettono<br />

di:<br />

1. eliminare le aberrazioni cromatiche (con le lenti apocromatiche);<br />

2. aumentare la percentuale di luce che attraversa la lente<br />

(mediante trattamento di coating).<br />

Problematiche medico-legali<br />

Dal punto di vista medico-legale la fonochirurgia presenta<br />

alcune problematiche di rilievo:<br />

1. non comporta lo “stato di necessità”, salvo in rari<br />

casi di edema di Reinke così voluminoso da causare<br />

dispnea, e per questo motivo l’eventuale trattamento<br />

di ulteriori lesioni rilevate intraoperatoriamente potrebbe<br />

essere causa di contenzioso tra specialista e<br />

paziente;<br />

2. non prevede prestazione di “speciale difficoltà” nell’ambito<br />

delle quali il prestatore d’opera, secondo<br />

l’art. 2236 del Codice Civile, è chiamato a rispondere<br />

dei danni solo in caso di dolo o colpa grave (Cass. Civile,<br />

sent. 18/06/1985 n. 2439);<br />

3. inoltre, come per ogni tecnica che si propone di migliorare<br />

la funzionalità di un organo, in fonochirurgia<br />

è particolarmente evidente il problema dell’onere della<br />

prova. Attualmente in ambito civile l’onere della prova<br />

non è più a carico del paziente: a questi spetta dimostrare<br />

solo che l’intervento era di facile esecuzione e<br />

che da esso è derivato un fatto peggiorativo (Cass., sez.<br />

III, sent. N. 11287 del 19/12/1993).<br />

Di qui scaturisce la necessità di fornire al paziente un’informazione<br />

più completa possibile sull’intervento chirurgico,<br />

in maniera sia verbale sia scritta, mediante il consenso<br />

informato, che precisa l’eventualità del possibile<br />

riscontro intraoperatorio di lesioni non evidenziate e non<br />

evidenziabili in sede diagnostica, cui corrisponde autorizzazione<br />

alla loro asportazione.<br />

È quindi evidente l’opportunità di procedere ad una rivisitazione<br />

ed integrazione del consenso informato stesso alla<br />

luce delle considerazioni cliniche e medico-legali sopra<br />

esposte.<br />

L’intervento fonochirurgico non comporta un’obbligazione<br />

di risultato, come si verifica in chirurgia plastica, bensì<br />

di mezzi, e cioè l’impiego di tutte le conoscenze e delle<br />

misure tecniche finalizzate a conseguire un miglioramento<br />

della voce durante l’asportazione di una neoformazione<br />

laringea o di una anomalia anatomica.<br />

Conclusioni<br />

Alla luce delle considerazioni sopra riportate, proponiamo<br />

di modificare il consenso informato per gli interventi<br />

di fonochirurgia e di presentare al paziente delle<br />

informazioni che rendano evidente come vi possa essere<br />

spesso una divergenza tra diagnosi endoscopica e diagnosi<br />

intraoperatoria, e ancor più tra queste e la diagnosi<br />

istologica. La divergenza tra la diagnosi endoscopica e<br />

quella intraoperatoria è spiegata dai progressi nel campo<br />

dell’ottica adottati dai moderni stereomicroscopi operatori,<br />

tra cui l’inserimento di lenti apocromatiche e trattate<br />

con coating per aumentare la quantità di luce trasmessa.<br />

Inoltre lo stereomicroscopio operatorio, diversamente<br />

dall’endoscopio, che fornisce un’immagine bidimensionale,<br />

consente di poter apprezzare la profondità del campo<br />

operatorio.<br />

A tale proposito Dayley definisce la microlaringoscopia<br />

“the final diagnostic step” 5 .<br />

Si rende necessario, quindi, formulare la diagnosi sulla<br />

base di quello che la laringoscopia permette di vedere e<br />

quindi si potrà parlare di lesione di aspetto discheratosico,<br />

piuttosto che di discheratosi, così come di neoformazioni<br />

di aspetto polipoide/nodulare, piuttosto che di polipi/noduli,<br />

senza definire a priori aspetti anatomo-patologici che<br />

sono appannaggio dell’istologo.<br />

Un modello di consenso molto diffuso negli ospedali italiani<br />

è quello contenuto in un testo pubblicato da Zardo nel<br />

2001 7 con gli auspici della Commissione di Bioetica del<br />

CNR e distribuito da una nota casa farmaceutica presso<br />

tutte le ASL. Riportiamo invece di seguito lo schema proposto<br />

sulla base della nostra esperienza.<br />

Bibliografia<br />

1<br />

Bouchayer M, Cornut G. Microsurgical treatment of benign vocal<br />

fold lesions: indications, clinique, results. Folia Phoniatr Logop<br />

1992;44:155-84.<br />

2<br />

De Rossi G. La chirurgia funzionale endoscopica mininvasiva<br />

della laringe. Comunicaz. XXXIX Congr. SIFEL, Bagni di Tivoli<br />

13-6 aprile 2005.<br />

3<br />

Bouchayer M. Phonochirurgie. Encyclopédie Medico-Chirurgical,<br />

Techniques chirurgicales téte et cou. Paris; 1993. p. 46-350.<br />

4<br />

Casolino D. Fonochirurgia Endolaringea. Quaderni monografici<br />

di aggiornamento AOOI, Cesena 1997.<br />

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