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Appunti del corso di Chimica Fisica II - Dipartimento di Chimica e ...

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ˆp → ˆp· ⇒ |ψ〉 → ψ(k)Definito il concetto <strong>di</strong> rappresentazione si può <strong>di</strong>re qualche cosa sull’integrabilitàa quadrato <strong>del</strong>la funzione d’onda: accade che essa non stia in L 2 quando lasi rappresenta rispetto alla base <strong>di</strong> autofunzioni <strong>di</strong> un operatore che non è bendefinito ad esempio perché il suo valore <strong>di</strong> aspettazione è completamente indeterminato.Un esempio classico <strong>di</strong> questa situazione è fornito dal problema <strong>del</strong>laparticella libera (ve<strong>di</strong>): si può vedere che in questo caso la quantità <strong>di</strong> moto èperfettamente nota, in quanto la funzione d’onda è autostato <strong>di</strong> ˆp; ne risultad’altra parte che le autofunzioni in rappresentazione <strong>di</strong> Schroe<strong>di</strong>nger sono <strong>del</strong>leonde piane, che hanno modulo quadrato pari ad 1 in tutto lo spazio e quin<strong>di</strong>sono ovviamente non integrabili. Questo fatto si concilia con l’interpretazione<strong>di</strong> Born <strong>del</strong> modulo quadro <strong>del</strong>la funzione d’onda in quanto nel momento in cuil’osservabile posizione è completamente indeterminato non ha senso chiedersicon che probabilità una particella si trovi in una certa regione.A partire da posizione e momento si possono costruire tutti gli operatori <strong>del</strong>lameccanica sfruttando la definizione classica, grazie al principio <strong>di</strong> corrispondenza,ad esempio:T = p22m → 12mV Coul = e2r → e2r ·(i ∂ ) 2= − 2∂x 2mUn operatore <strong>di</strong> particolare importanza è quello associato all’energia, dettoanche Hamiltoniano:E = T + V → H = ˆT + ˆV2.2.2 Il terzo postulato e il probabilismo <strong>del</strong>la meccanicaquantisticaIl secondo principio richiede che le autofunzioni (o autostati) degli operatoriche rappresentano gli osservabili formino un insieme completo, ovvero che unqualsiasi stato possa essere scritto come loro combinazione lineare. Limitandosial caso <strong>di</strong>screto:∞∑Ψ(x) = c j φ j (x) (2.17)dove valej=1Ωφ j = ω j φ jOra, volendo misurare la proprietà rappresentata da Ω bisogna chiedersi qualisono i valori possibili che la misura può restituire. Applicando il principio <strong>del</strong>valor me<strong>di</strong>o (terzo postulato) e supponendo che la funzione sia normalizzata:〈Ω〉 = 〈Ψ|Ω|Ψ〉 =∂ 2∂x 2∞∑〈c j φ j (x)|Ω|c k φ k (x)〉 =j,k=1∞∑j,k=1ω k c ∗ j c k 〈φ j |φ k 〉26

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