Preparare un esame come <strong>Chimica</strong> <strong>Fisica</strong> <strong>II</strong> non è certo impresa fra le piùfacili! Il programma è molto vasto: dai fondamenti <strong>del</strong>la meccanica quantisticaalla termo<strong>di</strong>namica statistica, dalla spettroscopia atomica alla risonanza magneticanucleare. Durante il <strong>corso</strong> il professor Veracini suggerì che forse valevala pena, nel momento in cui si preparava l’esame, <strong>di</strong> spendere un po’ <strong>di</strong> tempoa riorganizzare gli appunti e <strong>di</strong> scriverli al computer: questo non tanto perchémanchino libri vali<strong>di</strong>ssimi sui vari argomenti toccati dal <strong>corso</strong>, ma più perchél’organizzazione data agli stessi dal professore, partendo dalla meccanica quantisticaper poi de<strong>di</strong>carsi a stu<strong>di</strong>are gli atomi, “laboratorio <strong>di</strong> interazioni”, e quin<strong>di</strong>le spettroscopie molecolari, necessita <strong>di</strong> un riferimento che rispecchi i contenuti<strong>del</strong> <strong>corso</strong> nel loro susseguirsi. Nascono in questo modo queste <strong>di</strong>spense chevorrebbero essere degli appunti trascritti in modo - per quanto a me possibile- or<strong>di</strong>nato. Esse non coprono tutto il <strong>corso</strong>, ma si fermano alla spettroscopiaelettronica, senza trattare né la risonanza magnetica nucleare né la parte <strong>di</strong> meccanicastatistica. Ho fatto riferimento a <strong>di</strong>versi testi, oltre che ai miei appunti<strong>di</strong> questo ed altri corsi e ai luci<strong>di</strong> <strong>del</strong> professore, in particolare a• P. Atkins, R. Friedman: Meccanica Quantistica Molecolare (Zanichelli)• L. Landau, E. Lifšits: Meccanica Quantistica - Teoria non relativistica(E<strong>di</strong>tori Riuniti)• M. Abate: Geometria (McGraw-Hill)• E. Giusti: Analisi Matematica <strong>II</strong> (Bollati Boringhieri)Gli appunti sono stati scritti in L A TEX 2ε, utilizzando come e<strong>di</strong>tor Kile, programmafreeware <strong>di</strong>sponibile per Linux (in particolare ho utilizzato la <strong>di</strong>stribuzioneOpensuse 10.3).Il lavoro <strong>di</strong> stesura è stato decisamente più lungo (e faticoso!) <strong>di</strong> quanto nonmi aspettassi ed è stato caratterizzato da una <strong>di</strong>vertente “guerriglia” fra un teoricoed uno sperimentale: il professor Veracini, con grande pazienza, ha dovutosopportare la mia tendenza (perversione?) a voler un po’ esagerare con i conti:spero <strong>di</strong> essere arrivato ad un buon compromesso! Non posso che ringraziare ilprofessore, dunque, per l’aiuto, per la pazienza e per gli spunti che mi ha offerto.Non posso, infine, non ringraziare sentitamente la professoressa Mennucci, cheha seguito (suo malgrado) questo lavoro subendo un numero improponibile <strong>di</strong>domande alle volte assurde e uno studente <strong>di</strong> fisica nonché carissimo amico,Alessandro Zucca, che mi ha aiutato moltissimo a capire e a stendere quantocontenuto nel primo capitolo.In bocca al lupo!Filippo Lipparini3
Capitolo 1Introduzione al formalismomatematicoIn questo capitolo verranno riepilogati o presentati alcuni risultati basilari <strong>del</strong>l’algebralineare. Procedendo per analogia, senza dare <strong>di</strong>mostrazioni né scenderenei dettagli, verranno introdotte alcune definizioni e proprietà relative agli spazi<strong>di</strong> funzioni e agli operatori. Lo scopo <strong>di</strong> questo capitolo non è certo quello<strong>di</strong> trattare in modo formale o rigoroso i fondamenti matematici <strong>del</strong>la meccanicaquantistica, ma <strong>di</strong> fornire in modo operativo e pratico degli strumenti <strong>di</strong>fondamentale importanza per poter “mettere le mani” sulla teoria. Per unatrattazione sistematica <strong>del</strong>l’algebra lineare, <strong>del</strong>l’analisi funzionale e <strong>del</strong>l’algebradegli operatori si rimanda a testi specifici.1.1 Vettori e Coor<strong>di</strong>nateSi consideri lo spazio Euclideo, ovvero lo spazio geometrico tri<strong>di</strong>mensionale.Fissato un punto O qualsiasi, detto origine, qualsiasi altro punto <strong>del</strong>lo spaziopuò essere in<strong>di</strong>viduato da un vettore ⃗r che lo congiunge ad O. Sia V l’insieme<strong>di</strong> tutti questi vettori: esso ha <strong>del</strong>le proprietà che lo rendono quello che vienedetto uno spazio vettoriale:• ⃗r, ⃗s ∈ V ⇒ ⃗t = ⃗r + ⃗s ∈ V, ovvero la somma <strong>di</strong> due vettori è un terzovettore che appartiene allo spazio• a ∈ R, ⃗v ∈ V ⇒ ⃗w = a⃗v ∈ V, ovvero moltiplicando un vettore per unnumero reale qualsiasi (geometricamente tale operazione cambia la lunghezza<strong>del</strong> vettore) si ottiene nuovamente un vettore appartenente allospazio vettoriale.A partire da queste due proprietà si possono fare alcune considerazioni: perdefinire uno spazio vettoriale, infatti, è necessario che siano definiti tre oggetti:1. un insieme <strong>di</strong> numeri (scalari) a cui devono appartenere i coefficienti coni quali è possibile moltiplicare i vettori 11 tale insieme, in particolare, dev’essere un campo: esempi <strong>di</strong> campi sono i numeri reali Re i numeri complessi C4