International Congress BIOLOGICAL PRODUCTS - Gruppo di ...
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CONTAMINAZIONE DA MICOTOSSINE IN ALIMENTI DI PRODUZIONE BIOLOGICA<br />
A. Maietti 1 , L. Mazzotta 1 , C. Saletti 2 , G. Mirolo 3 , M. Berveglieri 2 ,<br />
P. Tedeschi 1 , V. Brandolini 1<br />
1Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Farmaceutiche – Università <strong>di</strong> Ferrara; 2 Dipartimento <strong>di</strong> Sanità Pubblica – Azienda<br />
USL <strong>di</strong> Ferrara; 3 A.R.P.A. – Ferrara<br />
INTRODUZIONE<br />
Le micotossine sono metaboliti secondari prodotti da muffe, tossici per gli animali superiori. La formazione <strong>di</strong><br />
queste sostanze è strettamente connessa alla crescita fungina anche se la presenza <strong>di</strong> funghi tossigeni in un<br />
prodotto non in<strong>di</strong>ca automaticamente la presenza <strong>di</strong> micotossine. Le tossine tuttavia possono persistere per lungo<br />
tempo dopo la crescita vegetativa e la morte del fungo. L’analisi micologica basata sulla numerazione delle unità<br />
vitali e l'identificazione delle specie fungine non permette <strong>di</strong> quantificare il rischio tossico proprio <strong>di</strong> un prodotto<br />
alimentare; questo rischio non può che essere determinato con un'analisi chimico-fisica.<br />
Le aflatossine sono un gruppo <strong>di</strong> micotossine prodotte da ceppi <strong>di</strong> Aspergillus flavus, A. parasiticus e A. nomius,<br />
con simile struttura chimica. Si ritiene che l'A. flavus produca le aflatossine B1 e B2, mentre l'A. parasiticus<br />
produca le aflatossine B1, B2, G1, G2. Le contaminazioni degli alimenti con aflatossine si verificano<br />
principalmente nelle zone a climi cal<strong>di</strong> e umi<strong>di</strong> come le zone tropicali e subtropicali, ma poiché i Paesi delle<br />
zone climatiche più fredde importano prodotti da queste aree, le aflatossine sono un problema mon<strong>di</strong>almente<br />
riconosciuto. L'aflatossina B1 è il tipo più frequentemente riscontrato, mentre la presenza <strong>di</strong> aflatossine B2, G1,<br />
G2 è generalmente associata alla presenza dell'aflatossina B1 e <strong>di</strong> solito sono presenti in quantità minore.<br />
Le muffe capaci <strong>di</strong> produrre micotossine sono contaminanti assai <strong>di</strong>ffusi negli alimenti e nei prodotti agricoli;<br />
crescita e produzione <strong>di</strong> tossine possono avvenire sia in campo che in magazzino.<br />
Le derrate alimentari possono subire una contaminazione <strong>di</strong>retta che avviene normalmente su matrici vegetali<br />
quali cereali, frutta secca, semi oleaginosi, spezie; oppure in<strong>di</strong>retta attraverso l’alimentazione degli animali da<br />
allevamento con foraggi e mangimi contaminati.<br />
La qualità delle materie prime, il controllo dell'ambiente <strong>di</strong> conservazione, i trattamenti fisici e chimici, la pulizia<br />
dei sili e dei trasporti, sono la chiave del controllo dello sviluppo fungino. La prevenzione della contaminazione<br />
fungina potrebbe essere pertanto più <strong>di</strong>fficoltosa nei prodotti biologici che per definizione possono essere<br />
sottoposti a trattamenti solo con prodotti naturali consentiti. Le micotossine possono causare vari effetti tossici <strong>di</strong><br />
tipo acuto, subacuto, teratogeno, mutageno, cancerogeno; esse evidenziano <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> tossicità in <strong>di</strong>pendenza<br />
della dose, dell'organo interessato, del sesso, dell'età e della specie.<br />
Per l'Italia, le micotossine rappresentano un problema connesso con l'importazione <strong>di</strong> derrate da Paesi a clima<br />
caldo e umido, mentre la contaminazione dei prodotti locali è poco frequente ed è a livelli piuttosto contenuti sia<br />
per motivi climatici che per le migliori tecniche agronomiche, <strong>di</strong> raccolta e <strong>di</strong> conservazione dei prodotti stessi.<br />
La Comunità Economica Europea con il Regolamento CEE n.1525/98 ha fissato dei limiti massimi accettabili<br />
sia per il contenuto globale delle aflatossine (4.0 µg/Kg) che per quello della sola aflatossina B1 (2.0 µg/Kg) e<br />
del suo metabolita aflatossina M1 nel latte (0.05 µg/Kg).<br />
Il consumo <strong>di</strong> prodotti da agricoltura biologica è in espansione ed è pertanto maggiore la quota <strong>di</strong> popolazione a<br />
rischio con particolare esposizione verso il settore ortofrutticolo (40%) seguito da pasta e riso (8%). Per tale<br />
motivo si è ritenuto interessante svolgere un'indagine mirata alla valutazione della eventuale presenza <strong>di</strong><br />
micotossine (Aflatossina B1 e totali), nei prodotti "biologici" commercializzati nella provincia <strong>di</strong> Ferrara al fine<br />
<strong>di</strong> incrementare le necessarie informazioni sotto il profilo della sicurezza alimentare.<br />
Le principali tipologie produttive dell'agricoltura biologica sulle quali si è incentrata la ricerca <strong>di</strong> micotossine<br />
sono state le seguenti: cereali e paste alimentari, Muesli biologico, pane integrale biologico; riso integrale<br />
biologico e riso soffiato biologico, farine biologiche, fette biscottate, crackers, gallette ed affini, e biscotti,<br />
composta <strong>di</strong> frutta biologica.<br />
MATERIALI E METODI<br />
I campionamenti sono stati effettuati presso la grande <strong>di</strong>stribuzione nel rispetto della normativa vigente ed i<br />
campioni raccolti sono stati analizzati per verificare la presenza <strong>di</strong> Aflatossine B1 e totali.<br />
Proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> estrazione: 25 g <strong>di</strong> campione macinato ed omogeneizzato sono mescolati a 10 g <strong>di</strong> celite e<br />
<strong>di</strong>spersi in una miscela acetonitrile/acido acetico. Dopo 30 minuti <strong>di</strong> agitazione si filtra. Il filtrato viene trattato<br />
inizialmente con acqua, piombo acetato neutro e ammonio solfato, e successivamente estratto con toluene. La<br />
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