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International Congress BIOLOGICAL PRODUCTS - Gruppo di ...

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I MEZZI TECNICI PER L'AGRICOLTURA BIOLOGICA: UN SETTORE IN SVILUPPO SENZA LA CERTEZZA<br />

DELLA NORMATIVE CHE LO REGOLANO<br />

Massimo Benuzzi<br />

Presidente ASSOMETAB (Associazione Italiana dei produttori e <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> mezzi tecnici per l’agricoltura biologica<br />

e ecocompatibile)<br />

L’Agricoltura biologica è uscita da una fase pionieristica nella quale le cosiddette “scelte <strong>di</strong> vita” avevano maggior<br />

importanza nella gestione dell’azienda rispetto a decisioni <strong>di</strong> tipo impren<strong>di</strong>toriale; l’incremento delle superfici<br />

interessate e l’esigenza <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare la sempre più crescente domanda <strong>di</strong> “cibi puliti” pone il settore <strong>di</strong> fronte a precise<br />

scelte. Anche la Grande Distribuzione Organizzata ha recentemente <strong>di</strong>mostrato che il prodotto biologico può entrare<br />

nella sua gamma, promuovendo anche marchi propri che contrad<strong>di</strong>stinguono una specifica linea <strong>di</strong> agricoltura<br />

biologica. Nello stesso tempo <strong>di</strong>venta sempre più chiaro che i prodotti da agricoltura biologica potranno ulteriormente<br />

crescere in quantità e qualità, con le adeguate remunerazioni per tutti i soggetti della filiera, solo se verranno garantite in<br />

modo sicuro e trasparente la certificazione delle produzioni biologiche.<br />

Senza entrare nel merito del “controllo dei controllori” o dell’esistenza o meno <strong>di</strong> problemi nella catena <strong>di</strong><br />

certificazione, ASSOMETAB vuole mettere in evidenza quanto al momento attuale sia stato poco considerato il tema<br />

dei mezzi tecnici per l’agricoltura biologica.<br />

Prima <strong>di</strong> tutto è necessario sottolineare che Istituti <strong>di</strong> ricerca e Università stanno, attraverso le aziende interessate,<br />

sempre <strong>di</strong> più proponendo nuove soluzioni ai problemi tecnici che scaturiscono dalle esigenze degli operatori del<br />

biologico. Infatti negli ultimi anni sono stati risolti numerosi problemi fitoiatrici, non solo legati all’agricoltura<br />

biologica, con l’avvento <strong>di</strong> nuovi insettici<strong>di</strong> e fungici<strong>di</strong> <strong>di</strong> origine naturale, soluzioni tecniche alternative alla chimica.<br />

Fondamentale è il ruolo delle aziende legate a questo settore che hanno investito e stanno investendo nella ricerca, nella<br />

messa a punto <strong>di</strong> nuovi biopestici<strong>di</strong> (ma anche <strong>di</strong> fertilizzanti) e anche nelle relative registrazioni. Si riesce così a<br />

coniugare economia e ecologia, ovvero due cose che, fino a poco tempo fa, sembravano inconciliabili. Se non ci fossero<br />

aziende in<strong>di</strong>rizzate a questo settore dell’agricoltura probabilmente i produttori biologici dovrebbero attendere che anche<br />

le multinazionali agrochimiche decidano <strong>di</strong> muoversi per promuovere lo sviluppo del settore. Forse, in quel caso,<br />

dovrebbero armarsi <strong>di</strong> tanta pazienza……<br />

Il fatto che in Italia sia presente una Associazione come ASSOMETAB con aziende che investono nella ricerca <strong>di</strong><br />

fertilizzanti e fitofarmaci per il biologico proprio nel paese europeo con le superficie più ampia a biologico, forse, non è<br />

un caso.<br />

Anche gli operatori del biologico (agricoltori e tecnici) devono avere presente che scegliere aziende che investono nel<br />

biologico (come quelle <strong>di</strong> ASSOMETAB) significa dare una mano a soggetti che sicuramente reinvestiranno buona<br />

parte dei ricavi in nuovi prodotti per il biologico, innescando così un circolo virtuoso; magari un concime o un Bacillus<br />

thuringiensis <strong>di</strong> una multinazionale sono più economici, ma in un’ottica più lungimirante (quella che fa crescere un<br />

settore), privilegiare una azienda rispetto ad un altra equivale ad effettuare una scelta che potrebbe rivelarsi importante<br />

per lo sviluppo dl settore.<br />

Questo sviluppo è però attualmente minacciato dal Decreto 290, più specificamente dai punti 1 e 2 dall’articolo 38 che<br />

liberalizzando in modo assolutamente inadeguato il settore ha permesso ad aziende con poche scrupoli <strong>di</strong> mettere sul<br />

mercato mezzi tecnici non testati che possono scre<strong>di</strong>tare tutto il segmento.<br />

Riportiamo alcuni esempi <strong>di</strong> quali problemi tale DPR ha scatenato:<br />

- Come potranno gli enti certificatori garantire che i prodotti biologici siano sicuri quando i fitofarmaci per<br />

produrli non sono adeguatamente controllati ?<br />

- Come potrà la GDO garantire che i propri marchi siano realmente aderenti a quanto vantato nelle promozioni<br />

pubblicitarie ?<br />

- Perché aziende che hanno investito ingenti somme in registrazioni si devono trovare fronteggiare una<br />

concorrenza “sleale” che mette sul mercato fitofarmaci prodotti e controllati da “appren<strong>di</strong>sti stregoni” ?<br />

- Perché quando un insetticida biologico non è registrato su una coltura, quello simile (o che per lo meno vanta<br />

<strong>di</strong> esserlo con il nuovo DPR) può essere invece impiegato dovunque ? In pratica per i fitofarmaci registrati<br />

esiste la necessità <strong>di</strong> registrare i prodotti su ciascuna coltura in<strong>di</strong>cando anche i residui ammessi; nel caso <strong>di</strong><br />

prodotti “regolarizzati” con il DPR 290 invece non si pone alcun limite su nessuna coltura, creando <strong>di</strong> fatto una<br />

<strong>di</strong>sparità assolutamente assurda.<br />

- Perche il DPR 290 non specifica assolutamente niente circa i tempi <strong>di</strong> carenza; forse il rotenone regolarmente<br />

registrato deve avere 10 giorni <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> carenza e quello ammesso dal DPR 290 nessun giorno? I Bacillus<br />

thuringiensis registrati 3 e i Bacillus thuringiensis non passati al vaglio del Ministero della Salute nessuno ?<br />

Significa che è meglio non farsi controllare ?<br />

Questi sono alcuni punti che vorremmo far sapere a chi si interessa veramente del settore.<br />

ASSOMETAB ha avanzato al MIPAF sin dall’estate scorsa le sue proposte per una normativa chiara ed efficace sui<br />

mezzi tecnici per l’agricoltura biologica. In sintesi una registrazione semplificata che abbrevi significativamente i<br />

lunghi tempi (e i relativi costi) prima dell’immissione sul mercato, ma che mantenga elevate garanzie per il<br />

consumatore, l’agricoltore e l’ambiente.<br />

PDF creato con FinePrint pdfFactory versione <strong>di</strong>mostrativa http://www.secom.re.it/fineprint<br />

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