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- Sobolev V.S., Dorner J.W., “Cleanup procedure for determination of aflatoxins in major agricultural commodities by liquid chromatography”. J. AOAC Int. 85(3):642-5 (2002). - Regolamento CE 1525/98 - Circolare n°10 del 09/06/99 Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Barbieri G., Bergamini C., Ori E, Resca P. Journal of Food Science 1313 -1331(1994) - Finoli C., Ferrari M. Industrie Alimentari, 732-736 (1994) - Brera C., Miraglia M., Colatosti M.: Microchemical Journal, 59 (1), 45-49 (1998) - Brera C., Miraglia M. Microchemical Journal, 54 (4), 465 -471 (1996) - R.C. Garden, M.M. Wattman, P.J.L. Taylor and M.W Stow Journal of Chromatography, 648, 485-490 (1993) - Brera C. Rapporti ISTISAN 34, 203-214 (1996) PDF creato con FinePrint pdfFactory versione dimostrativa http://www.secom.re.it/fineprint 116
22 PEPTIDATI DI RAME: PRODOTTI INNOVATIVI A BASSO DOSAGGIO A BASE DI RAME, CHELATO AD AMINO ACIDI E PEPTIDI Paolo Maini U.R. GRIFA no. 42 - c/o SICIT 2000 SpA, Chiampo VI Il rame, insieme allo zolfo, è forse il più indispensabile dei prodotti utilizzati per la difesa delle colture nell'Agricoltura Biologica (AB). Vite, patata, pomodoro, olivo e molte frutticole non si potrebbero assolutamente produrre senza rame in AB. A livello europeo, i Paesi del Nord vorrebbero eliminare del tutto il rame dalla lista dei prodotti ammessi, a causa dell'inquinamento delle falde acquifere in quei suoli, principalmente acidi. Nel Sud Europa la prevalenza di suoli alcalini evita la percolazione e quindi il problema è meno sentito. E’ vero però che i Paesi del Nord sono i consumatori di una buona parte delle nostre produzioni biologiche e quindi le loro richieste devono essere tenute in debita considerazione. A livello normativo (Reg. CEE 2092/91) l’utilizzo del rame era stato concesso fino al 31 marzo 2002, e ciò avrebbe significato la morte dell'AB, se non fossero intervenuti gli organismi dei produttori biologici con proposte di riduzione dell’uso al minimo. Fortunatamente, è stata accettata la proposta di "…una riduzione graduale dell’uso del rame, con un limite massimo di 8 kg di rame metallico per ettaro e per anno. Dopo 4 anni, il rame dovrà essere ulteriormente ridotto e successive riduzioni verranno decise in base al progresso della ricerca sulle possibili alternative. La quantità di rame ad ettaro e per anno andrà calcolata come media quinquennale, in modo da poter fronteggiare annate climaticamente avverse con quantità leggermente maggiori di rame, per poi recuperare nelle annate meno difficili." Ed è proprio sulla linea delle suddette normative che si posizionano i nuovi ed innovativi formulati a base di rame complessato ad amino acidi e peptidi (PEPTIDATI o Polipeptidati di rame), capaci di ridurre fortemente i dosaggi del rame ad ettaro. Peptiram 5 e Peptiram 7, peptidati dim rame chelato ad amino acidi e peptidi, rispettivamente a base di solfato e di idrossido di rame e registrati dalla SICIT 200 SpA nell'aprile del 2002, si differenziano nettamente da tutti i prodotti fungicidi convenzionali a base di rame. Essi possono rappresentare, pertanto, una nuova e valida alternativa nel controllo delle malattie fungine e batteriche delle colture agrarie, particolarmente nell'AB, tenendo in conto anche il fatto che il rame, pur essendo utilizzato da più di cento anni, non ha mai prodotto fenomeni di resistenza. I due nuovi Peptidati di rame sono caratterizzati da una speciale struttura basata su complessi del rame con amino acidi e peptidi (Figura 1). Il metallo, così legato, non segue più la normale via di penetrazione nelle cellule vegetali con meccanismo “cationico”, ma penetra con gli stessi meccanismi delle sostanze organiche. La forte riduzione dei dosaggi/ha di rame che ne deriva, può arrivare fino ad un quinto o ad un decimo, rispettivamente con Peptiram 5 e Peptiram 7. Figura 1: Esempi di chelati tra Rame ed amino acidi. A sinistra: 1 atomo di Cu, 2 moli di Glicina e 1 mole di H2O; a destra:1 atomo di Cu , 1 mole di Istidina e 1 mole di Asparagina . Forse proprio per questo meccanismo di facile penetrazione è da notare l'efficacia mostrata verso malattie fungine solitamente non controllate dal Cu, quali certe ruggini. Mentre in altre colture (ad es:. olivo, cucurbitacee) prevale l'azione stimolante degli amino acidi con notevoli rigogli vegetativi e produttivi, in alcune colture (ad es.: vite), a causa della rapida assimilazione, si possono verificare fenomeni fitotossici, in funzione della varietà, dello stadio fisiologico o delle condizioni ambientali. L'importanza dell'impiego del rame nella vite, ha portato a saggiare la sensibilità varietale su 16 cv., con buoni risultati, escluso il moscato. PDF creato con FinePrint pdfFactory versione dimostrativa http://www.secom.re.it/fineprint 117
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