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International Congress BIOLOGICAL PRODUCTS - Gruppo di ...

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1<br />

PROVE DI LOTTA ALL’OIDIO DELLO ZUCCHINO CON PRODOTTI<br />

ALTERNATIVI IN PIENO CAMPO<br />

G.E. Agosteo, M. Ambrosio<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Agrochimica ed Agrobiologia - Università Me<strong>di</strong>terranea <strong>di</strong> Reggio Calabria<br />

Premessa<br />

La coltura dello zucchino in Calabria è ampiamente <strong>di</strong>ffusa sia pieno campo che in ambiente protetto. L’intensità delle<br />

infezioni <strong>di</strong> oi<strong>di</strong>o (Sphaerotheca fusca Blumer, Erysiphe cichoracearum D.C.) su questa coltura è particolarmente<br />

elevata. A <strong>di</strong>fferenza del melone che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un’ampia gamma <strong>di</strong> varietà resistenti o tolleranti alla malattia, per lo<br />

zucchino è necessario ricorrere a ripetuti interventi <strong>di</strong> lotta chimica, pena il precoce deca<strong>di</strong>mento vegetativo delle<br />

piante. La gestione della lotta all’oi<strong>di</strong>o, per il rispetto degli intervalli <strong>di</strong> sicurezza dei fungici<strong>di</strong>, è complicata dalla<br />

scalarità della raccolta. Lo zolfo, unico fungicida antioi<strong>di</strong>co autorizzato in agricoltura biologica, può dare problemi <strong>di</strong><br />

selettività su alcune varietà <strong>di</strong> cucurbitacee, soprattutto in presenza <strong>di</strong> temperature elevate, quali quelle del periodo<br />

primaverile-estivo nel meri<strong>di</strong>one d’Italia.<br />

Con la presente prova si è inteso saggiare l’efficacia antioi<strong>di</strong>ca su zucchino in pieno campo, in un ambiente <strong>di</strong><br />

produzione meri<strong>di</strong>onale caratterizzato da forte pressione <strong>di</strong> malattia, <strong>di</strong> alcuni prodotti <strong>di</strong> origine minerale, quali<br />

bicarbonato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o e fosfato monopotassico, il cui impiego è stato sperimentato con successo in altri ambienti <strong>di</strong><br />

coltivazione (Minuto et al., 1998).<br />

Materiali e meto<strong>di</strong><br />

La prova è stata realizzata nell’anno 2001, nella Piana <strong>di</strong> Lamezia Terme (CZ), su zucchino, cv. Clarita, allevato in<br />

pieno campo, con un ciclo colturale <strong>di</strong> circa 70 giorni. Il trapianto è stato realizzato il 25 maggio, le piante hanno<br />

occupato il terreno in un periodo stagionale (giugno – luglio) caratterizzato da temperature particolarmente favorevoli al<br />

patogeno. E’ stato utilizzato uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con 7 tesi (Tab.1) e 4 ripetizioni.<br />

Tab.1 - Tesi a confronto, dosi, intervalli tra le applicazioni<br />

Tesi Principio attivo<br />

Nome commerciale e/o p.a. (%) e Dosi (ml o g/hl) Intervallo tra<br />

società produttrice formulazione p.c. p.a. le applicazioni<br />

1 Zolfo bagnabile Zolfo bagnabile - Isagro 90 Pb 500 450 7 giorni<br />

2 Bicarbonato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o Solvay 100 Pb 750 750 7 giorni<br />

3 Bicarbonato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o Solvay 100 Pb 1000 1000 7 giorni<br />

4 KH2PO4 (0-52-34) Haifa Chemicals Ltd 100 Cris.sol. 1000 1000 7 giorni<br />

5 Trifloxystrobin Flint - Bayer 50 WG 25 12,5 14 giorni<br />

6<br />

Zolfo bagnabile,<br />

penconazole<br />

Zolfo bagnabile - Isagro<br />

Topas 10 EC - Syngenta<br />

90 Pb<br />

10,52 Le<br />

500<br />

35<br />

450<br />

3,5<br />

7 giorni<br />

14 giorni<br />

7 Testimone \ \ \ \ \<br />

Ciascuna parcella era costituita da 12 piante contigue sulla fila. I trattamenti hanno avuto inizio l’11 giugno, prima della<br />

comparsa dei sintomi, e sono stati effettuati con le cadenze riportate nella tab.1. Nella tesi 6 (trattamento aziendale),<br />

sono stati realizzati due interventi con zolfo seguiti, alla comparsa dei sintomi, dal penconazole. La lettura dei sintomi è<br />

stata realizzata a 42 e 60 giorni dall’inizio del ciclo, su 4 foglie per pianta (1 dei palchi basali, 2 dei palchi me<strong>di</strong> ed 1<br />

apicale), da 5 piante centrali a parcella, sulla base <strong>di</strong> una scala <strong>di</strong> malattia con 6 classi d’infezione (0=0; 1=0-1, 2=1-5,<br />

3=5-20, 4=20-40, 5= >40 % <strong>di</strong> area fogliare infetta) (EPPO, 1997).<br />

Sono stati determinati gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione (percentuale <strong>di</strong> foglie infette), gravità G = Σ (f . v) n -1 ed intensità (in<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> McKinney) (I = [Σf . v (N . X) -1 ] . 100), dove f = frequenza dei casi per ciascuna classe d’infezione, v= valore <strong>di</strong> classe<br />

corrispondente, n = numero <strong>di</strong> casi infetti, N = numero totale delle osservazioni, X = valore massimo della classe nella<br />

scala d’infezione. I dati sono stati sottoposti ad analisi della varianza, le me<strong>di</strong>e sono state separate con il test <strong>di</strong> Duncan<br />

per P=0,05 e P=0,01. I valori percentuali sono stati trasformati nei corrispondenti valori angolari.<br />

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