International Congress BIOLOGICAL PRODUCTS - Gruppo di ...
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IL CONTROLLO DELLA “ MOSCA DELLE OLIVE” (BACTROCERA OLEAE Gmel.) CON METODI<br />
CONSENTITI IN COLTIVAZIONE BIOLOGICA<br />
N. Iannotta<br />
Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura, Rende (CS)<br />
E-mail: n.iannotta@irsaolivicoltura.it<br />
Introduzione<br />
Una cultura ecologista ed igienico-salutista recentemente instauratasi in Italia ed in altri Paesi europei e lo stimolo degli<br />
incentivi comunitari, ha portato un notevole flusso <strong>di</strong> olivicoltori in <strong>di</strong>rezione della coltivazione biologica. Le superfici<br />
olivicole investite in questa forma <strong>di</strong> coltivazione si sono enormemente <strong>di</strong>latate in questi ultimi anni, per effetto della<br />
accresciuta domanda <strong>di</strong> prodotti “certificati” e per l’aumentato interesse economico verso un tipo <strong>di</strong> produzione in<br />
grado <strong>di</strong> avvantaggiarsi dell’ulteriore valore aggiunto del “biologico”. Tale incremento <strong>di</strong> superfici investite nel<br />
comparto olivicolo, già <strong>di</strong> per sé economicamente importante in Italia (soprattutto nel Mezzogiorno), ha interessato<br />
nell’ultimo decennio <strong>di</strong>verse decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> ettari e recenti indagini riferiscono che ben il 10% dell’olivicoltura<br />
convenzionale ha convertito la propria produzione ai sistemi biologici.<br />
La <strong>di</strong>fesa fitosanitaria in coltura biologica, specialmente negli ambienti meri<strong>di</strong>onali, si pone come un oggettivo limite<br />
alla competitività economica dell’olivicoltura, soprattutto in considerazione della lotta alla “mosca delle olive”, il più<br />
dannoso parassita dell’olivo, della quale non si può prescindere.<br />
Come è ben noto, i prodotti fitosanitari impiegabili in biologico sono contenuti nell’allegato II B del Reg. CEE 2092/91,<br />
ma le notizie reperibili in letteratura circa la loro efficacia, il loro impatto ambientale ed il loro impatto tossicologico<br />
sulla qualità del prodotto sono alquanto scarse ed incomplete.<br />
Da <strong>di</strong>versi anni l’Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura ha avviato specifiche ricerche tendenti a verificare la reale<br />
efficacia <strong>di</strong> alcuni prodotti compresi nella citata tabella, ed in qualche caso anche la presenza <strong>di</strong> residui sul prodotto. In<br />
questa sede si illustrano le prove effettuate nell’ultimo biennio, concernenti il trappolaggio massale e la lotta al <strong>di</strong>ttero<br />
con principi attivi ammessi in coltivazione biologica.<br />
Materiali e metodo<br />
Le prove <strong>di</strong> mass-trapping si sono svolte negli anni 2000-2001 nel campo sperimentale dell’Istituto Sperimentale per<br />
l’Olivicoltura in Rende (CS), dove la “mosca” è presente in maniera massiccia causando notevoli danni, costituito da<br />
piante giovani (10-15 anni) <strong>di</strong> cultivar <strong>di</strong>verse. In questa ricerca è stato sperimentato il <strong>di</strong>spositivo bersaglio “Attract<br />
and Kill” (Suneco s.r.l). Esso è stato applicato manualmente alle piante <strong>di</strong> olivo, in numero <strong>di</strong> 100 x Ha (33 con<br />
bicarbonato d’ammonio e feromone; 67 con solo bicarbonato d’ammonio), in luglio dei due anni, e mantenuto fino alla<br />
raccolta (fine ottobre). Il campo così pre<strong>di</strong>sposto (tesi A) è stato confrontato con un’altra parcella (tesi B) trattata con<br />
metodo antidacico convenzionale (<strong>di</strong>metoato al superamento della soglia <strong>di</strong> intervento), e con una parcella testimone<br />
(tesi T), trattata solo con acqua. Nella parcella trattata convenzionalmente sono stati effettuati due trattamenti, uno ai<br />
primi <strong>di</strong> settembre e l’altro ai primi giorni <strong>di</strong> ottobre, con <strong>di</strong>metoato alla concentrazione <strong>di</strong> 60gr/hl <strong>di</strong> p.a.<br />
In un’altra parcella della stessa azienda è stato effettuato un trattamento con rame (ossicloruro <strong>di</strong> rame allo 0,5%).<br />
Le prove <strong>di</strong> lotta con rotenone e aza<strong>di</strong>ractina sono state effettuate negli anni 2000-2001 nel campo sperimentale<br />
dell’A.R.S.S.A. in Mirto-Crosia (CS). Ai fini della <strong>di</strong>fesa fitosanitaria, il campo è da <strong>di</strong>versi anni trattato con meto<strong>di</strong><br />
compatibili con la coltivazione biologica. Esso è stato sud<strong>di</strong>viso in tre parcelle corrispondenti ad altrettante tesi: A,<br />
trattata con rotenone (p.c. ROTENA) alla dose <strong>di</strong> 300 cc/hl, ad<strong>di</strong>zionato da 300 g/hl <strong>di</strong> olio bi anco e 50g/hl <strong>di</strong> bagnante;<br />
B, trattata con aza<strong>di</strong>ractina A (p.c. DIRACTIN) alla dose <strong>di</strong> 150 cc/hl, ad<strong>di</strong>zionata con 50g/hl <strong>di</strong> bagnante; C, trattata<br />
con sola acqua. I trattamenti sono stati effettuati, alle prime ore del mattino, al superamento della soglia del 20% <strong>di</strong><br />
infestazione attiva. Essi sono stati effettuati il 25 settembre del 2000, unico trattamento dell’anno, ed il 7 settembre e 4<br />
ottobre del 2001 (due trattamenti).<br />
I rilievi, per tutte le tesi, sono stati effettuati a scadenza deca<strong>di</strong>ca (da luglio a fine ottobre), ed hanno riguardato: a)<br />
andamento della popolazione adulta presente in campo, per ogni tesi, rilevato me<strong>di</strong>ante monitoraggio con cartelle<br />
cromotropiche; b) andamento dell’infestazione attiva, per ogni tesi, rilevato me<strong>di</strong>ante campionamento a random ed<br />
esame <strong>di</strong> 100 drupe.<br />
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