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Bollettino n. 184 - Società Filosofica Italiana

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filosofia della cultura, tanto più significativa se sa fare tesoro della relatività ontologica;<br />

se ci si rende conto cioè delle differenti sfere ontologiche, differenti, ma non gerarchicamente<br />

ordinate, entro le quali si muovono le diverse forme di comprensione del<br />

mondo. Non solo la scienza, naturalmente, o, come sarebbe meglio dire le scienze, ma<br />

anche le arti, i linguaggi, ecc. L’unità risulta allora semplicemente un principio regolativo.<br />

Resta un ultimo aspetto del mio lavoro sul quale vorrei soffermarmi brevemente,<br />

anche se può sembrare irrilevante o quantomeno secondario. Ma io non lo ritengo tale.<br />

Ed è il problema dello stile espositivo. Credo infatti che lo stile debba essere quanto più<br />

possibile chiaro e trasparente. Questo non vuol dire, naturalmente, che si possa essere<br />

sempre “semplici” o, peggio, che si debbano appiattire i problemi, evitando ogni complessità<br />

e ogni tecnicismo. Ritengo però che si debba e si possa sempre essere chiari.<br />

Credo anzi che la chiarezza espositiva sia indice di chiarezza concettuale. So bene che<br />

oggi va di moda, in certi ambienti filosofici nostrani, un linguaggio sapienziale, un linguaggio<br />

fumoso, metaforico e allusivo. E so altrettanto bene che questo è un facile<br />

modo per apparire profondi. Perché, come dice uno dei miei autori «nelle faccende filosofiche,<br />

la gente ama di gran lunga di più ciò che è pieno di mistero, oscuro ed apparentemente<br />

profondo, che non ciò che è rigorosamente scientifico e chiaro». Ma la filosofia<br />

è argomentazione e l’argomentazione deve essere rigorosa e lucida. Su questo terreno<br />

non si può in alcun modo scendere a patti.<br />

Caro lettore, ecco tutto. Ho cercato di condensare in poche righe i pensieri che<br />

mi frullano per il capo da qualche tempo e che hanno guidato la mia attività di storico.<br />

Se sono riuscito in qualcosa, puoi dirmelo solo tu. Sei tu l’unico giudice autorizzato.<br />

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