Bollettino n. 184 - Società Filosofica Italiana
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5. Excursus storico: la metafora delle età e la legge di ‘ricapitolazione’<br />
L’esaltazione della fanciullezza si può far partire dal Corpus Hermeticum 13 .Essa<br />
prosegue con l’avvento del Cristianesimo 14 , poi nella corrente anti-intellettualista del<br />
Medioevo – che biasimava il sapere a vantaggio dell’intuizione, della visione mistica e<br />
dell’istinto, ed esaltava la fanciullezza in quanto possedeva una saggezza non appresa<br />
dall’insegnamento 15 – e nello scetticismo del secolo XVI 16 , che esaltava l’innocenza e<br />
disprezzava la scientia costruita sull’orgoglio e sull’arroganza dell’uomo. Sembra quasi<br />
che con lo sviluppo della scienza della natura si manifesti la paura nei confronti della<br />
ragione. In precedenza, nella filosofia presocratica come in quella platonica e aristotelica<br />
non si loda la fanciullezza 17 . La filosofia di Epicuro, notoriamente rivolta anche ai<br />
giovani, ma non ai fanciulli, aveva un carattere fortemente dogmatico, al punto che<br />
l’autorità del maestro non poteva mai essere messa in discussione. Nella filosofia epicurea<br />
come in quella stoica ‘natura’ era certamente una parola sacra e, sebbene i bambini<br />
siano specula naturae, sono tuttavia specchi oscuri. La fanciullezza non sembra dunque<br />
proporre norme per il comportamento degli adulti 18 . Per lunghi secoli gli uomini<br />
colti del Medioevo condivisero, nella visione pessimistica sulla natura umana di<br />
sant’Agostino, la concezione del bambino come un essere mancante e colpevole. Fu<br />
l’Émile di Rousseau ad introdurre nel pensiero europeo una più radicale tendenza ad<br />
apprezzare la fanciullezza. L’opinione che la fanciullezza fosse più ‘naturale’ della<br />
maturità penetrò anche negli scritti di Diderot, il quale riteneva i bambini più vicini<br />
13 Nella tarda letteratura greca (Giamblico, De Vita Pythagorica, 51-52 e Corpus Hermeticum, X<br />
15) si parla della speciale ‘purezza’ dei fanciulli, ‘incontaminati’ dal mondo corporeo e cari agli<br />
dèi. Per questa e le note seguenti si veda G. Boas, The cult of childood (1966), tr. it. Il culto della<br />
fanciullezza, La Nuova Italia, Firenze 1973, pp. 5-31.<br />
14 Con il suo avvento nuovo materiale viene messo a disposizione degli ammiratori della fanciullezza:<br />
le profezie, i testi che esaltano la saggezza di un dato fanciullo e i testi del Nuovo<br />
Testamento che esaltano la natura infantile. Alcuni passi del Nuovo Testamento potrebbero essere<br />
utilizzati per sostenere un anti-intellettualismo estremo. Ci possiamo riferire a Matteo, 19, 13 o<br />
a Marco, 10, 14; ma i Padri della Chiesa fecero scarso uso di questi passi.<br />
15 Nel Medioevo si diffondono numerose storie apocrife sulla vita di Gesù Bambino e queste probabilmente<br />
mantengono viva la credenza che il Bambino Gesù, e i bambini in genere, possano in<br />
certe occasioni operare miracoli e parlare come profeti.<br />
16 Per un approfondimento su questo tema, con riferimenti all’opera di Agrippa di Nettesheim e<br />
Montaigne, si veda G. Boas, op. cit., pp. 13-20.<br />
17 Affermava Platone (Leggi, 635 A-B) che, per quanto concerne la saggezza e le salde opinioni,<br />
un uomo è fortunato se esse gli giungono almeno nella vecchiaia. Simile è l’atteggiamento di<br />
Aristotele, che considera ad esempio la psiche infantile così vuota da non provare nemmeno un<br />
amore innato per i suoi genitori (Etica Nicomachea, 1161b16).<br />
18 Questa concezione del fanciullo come speculum naturae si ritrova anche in Pestalozzi e in<br />
Froebel, pur essi in parte responsabili del culto della fanciullezza.<br />
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