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Bollettino n. 184 - Società Filosofica Italiana

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Padova) e Stefano Nanti hanno rispettivamente trattato la critica di Frege al presunto soggettivismo<br />

delle rappresentazioni kantiane e la lettura offerta da Hans Vaihinger al problema dell’“affezione”<br />

nella Critica della ragion pura. I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con le relazioni<br />

dedicate alla figura di Kant in Italia: Antonio Moretto (Univ. di Verona) e Luciano Malusa (Univ.<br />

di Genova) hanno tratteggiato l’immagine di Kant presso Rosmini e i neotomisti, mentre il prof.<br />

Ilario Tolomio (Univ. di Padova) ha affrontato la spinosa questione della messa all’Indice, da<br />

parte della Chiesa di Roma, delle opere del filosofo tedesco e dei suoi seguaci. Hanno chiuso la<br />

seconda giornata le comunicazioni dei dottori Olivia Pallenberg, che ha ricostruito l’immagine di<br />

Kant nelle riviste italiane del periodo 1850-1870, e Davide Bondì, che si è invece soffermato<br />

sulla ricezione di Kant presso il giovane Croce.<br />

Nella mattinata di sabato 26 febbraio si sono tenute le relazioni relative all’ambito britannico:<br />

il prof. Silvestro Marcucci (Univ. di Pisa) ha presentato il pensiero di William Whewell, in<br />

cui emerge l’istanza storicistica della concezione delle idee, in contrapposizione con quella sistematica<br />

e puramente gnoseologica per lo più dominante nel kantismo europeo. Il prof. Stefano<br />

Poggi (Univ. di Firenze) ha invece ricostruito la presenza di Kant presso gli scienziati nella belle<br />

époque, evidenziando il ruolo fondamentale del kantismo come istanza decisiva per il rifiuto del<br />

caso nella selezione naturale. Ultima comunicazione del convegno è stata quella della dott.ssa<br />

Laura Moretti, che offerto una panoramica su alcuni protagonisti della filosofia neoidealistica<br />

inglese – Green, Caird e Watson – a partire dalla loro interpretazione della Critica della ragion<br />

pura.<br />

Francesca D’Alberto<br />

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