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PDF - Altervista

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al suo struzzo.<br />

Il dray lasciò la foresta, attraversò la vallata, tornò a<br />

passare lo Stevenson presso l'unione dei suoi due affluenti, il<br />

Lindsay e il Ross, e proseguì verso il nord dirigendosi verso i<br />

monti Anderson, le cui cime spiccavano nettamente sul fondo<br />

del cielo illuminato dall'astro notturno.<br />

Durante l'intera notte i viaggiatori marciarono attraverso<br />

quell'arida pianura, bruciata dal sole, priva di vegetazione e<br />

sparsa di enormi macigni. All'alba attraversarono l'Adminga,<br />

breve corso d'acqua che si perde nelle pianure sabbiose dell'est,<br />

nei pressi del 135° meridiano, e alle otto del mattino si<br />

accampavano sugli ultimi contrafforti dei monti Anderson, i<br />

quali si estendono lungo il 26° parallelo.<br />

La loro fermata però fu breve. Temendo un brutto giuoco<br />

da parte dello stregone e della sua tribù, si rimisero in marcia<br />

onde frapporre fra il dray e gli indigeni il maggiore spazio<br />

possibile. Malgrado il calore fosse torrido, si spinsero verso il<br />

nord, stimolando i buoi e i cavalli che erano pure stati aggiogati<br />

al dray.<br />

Attraversarono successivamente i fiumi Will e il Coglin,<br />

rasentarono il monte Daniel che si erge affatto isolato come un<br />

immenso cono, superarono poscia il fiume Dufried, e verso le<br />

sei di sera, dopo una marcia forzata di ben sessanta leghe, si<br />

accampavano sul rive del Finke.<br />

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