PDF - Altervista
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detonazione si espande più facilmente.<br />
– Aspettiamo, figliuol mio, ma non ti nascondo che le mie<br />
ansie crescono di minuto in minuto.<br />
Si sdraiarono nel tronco ineguale dell'albero gigante,<br />
mettendosi le sarighe sotto il capo, e attesero pazientemente, ma<br />
fra continue inquietudini e tristi pensieri, che la notte si<br />
inoltrasse per riprendere i loro segnali.<br />
Il sole era tramontato da qualche minuto e le tenebre<br />
calavano con fantastica rapidità addensandosi nella cavità<br />
dell'albero. Verso l'orifizio di quella specie di pozzo, ormai non<br />
si scorgeva che un lembo di cielo oscuro punteggiato da poche<br />
stelle.<br />
Al di fuori il silenzio era quasi assoluto. Gli uccelli della<br />
foresta non cantavano più e sonnecchiavano nei loro nidi; il<br />
ronzìo degli insetti era cessato; solo si udiva di quando in<br />
quando il lamentevole urlo di qualche dingo in cerca di preda.<br />
Invano i due marinai aguzzavano gli orecchi sperando<br />
sempre di udire qualche lontana detonazione o qualche grido,<br />
qualche chiamata. Ad ogni urlo dei dingos balzavano in piedi<br />
credendo che fosse un grido umano: ad ogni scoppiettìo del<br />
buftalmo o ad ogni tintinnìo dell'uccello-orologio trasalivano<br />
scambiando quei rumori con un passo e con una lontana fucilata,<br />
ma ben presto s'accorgevano di essersi ingannati.<br />
Tristi pensieri li assalivano allora e si credevano condannati<br />
a perire in fondo a quel tronco d'albero, che non permetteva a<br />
loro alcuna uscita.<br />
Verso la mezzanotte, parve a loro di udire un passo umano<br />
nei pressi dell'albero.<br />
– Hai udito, Cardozo? – chiese il mastro.<br />
– Sì – rispose il marinaio con voce alterata. – Qualcuno<br />
passeggia presso di noi.<br />
– Che sia qualche australiano?<br />
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