PDF - Altervista
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altre parti vengono assorbite dai componenti il sistema<br />
planetario, ma la più considerevole si disperde nello spazio.<br />
Alcuni astronomi però ritengono che quell'esuberanza di calore<br />
non vada perduta, ma ritorni al sole sotto altra forma.<br />
– È molto grande, dottore, messer Febo?<br />
– Ha 11.800 volte la superficie della Terra, 1.279.000 volte<br />
il volume del nostro globo e 600 quello di tutti i pianeti presi<br />
insieme. La sua massa invece è di 319.500 volte quella della<br />
Terra e poco più di 700 volte quella dell'intero sistema<br />
planetario, ma la sua densità media è di sole 0,233, ossia appena<br />
d'un quarto del nostro globo.<br />
– Ditemi, dottore, – chiese Cardozo, – il sole ha nessuna<br />
influenza sul nostro globo, oltre quella di illuminarlo e di<br />
riscaldarlo?<br />
– Secondo gli ultimi studi fatti dagli astronomi, pare che<br />
messer Febo, come lo chiama quel mattacchione di Diego,<br />
influisca molto sugli sconvolgimenti atmosferici del nostro<br />
globo. Si è osservato che, quando la fotosfera solare è turbata,<br />
produce sempre dei fenomeni magnetici e di frequente dei<br />
perturbamenti nell'atmosfera terrestre.<br />
– Non è stabile, la fotosfera solare?<br />
– No, Cardozo. Quella massa gasosa, ardente, che circonda<br />
il nucleo solare, è spesso in movimento. Fiamme immense,<br />
d'una lunghezza di migliaia di leghe, si prolungano verso la<br />
volta celeste e di quando in quando la fotosfera si lacera qua e là<br />
e mostra degli abissi d'una vastità smisurata e che gli scienziati<br />
chiamano comunemente macchie solari. Più queste macchie<br />
sono numerose, più si scatenano sul nostro globo burrasche<br />
magnetiche e atmosferiche.<br />
– Senza interruzione?<br />
– No, questi perturbamenti accadono quando le macchie<br />
sono volte verso il nostro globo. Compiendo il sole il suo giro<br />
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