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PDF - Altervista

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– Purché non diventi molto seria.<br />

– Temi di avere il naso fratturato?<br />

– Bah!... Il mio naso si accomoderà.<br />

– E dunque?<br />

– Io mi domando come faremo ad uscire da questo pozzo,<br />

che ha le pareti così lisce da sfidare le unghie d'un gatto.<br />

Dannate sarighe!<br />

– È colpa del fucile, Diego. Mi ha dato tale contraccolpo da<br />

gettare a terra anche un granatiere.<br />

– L'arrosto l'abbiamo guadagnato a caro prezzo. Proviamo<br />

ad uscire.<br />

– Temo che sia un po' difficile.<br />

– Ho la mia scure.<br />

– Rimbalzerà sulle fibre tenaci di quest'albero.<br />

– Se potessimo salire?<br />

– Anche montando sulle tue spalle, non riuscirei a toccare i<br />

margini dell'albero. Vi sono per lo meno otto metri d'altezza e<br />

noi due non ne misuriamo che tre e mezzo.<br />

– La cosa è grave! – mormorò il mastro, diventando<br />

inquieto. – Ed abbiamo lasciato il dottore solo!...<br />

– E la notte sta per calare – disse Cardozo.<br />

– Proviamo.<br />

Il mastro impugnò solidamente la scure e vibrò alcuni<br />

potenti colpi contro il tronco; ma l'acciaio rimbalzava come se<br />

percuotesse una lastra di ferro. Quelle fibre opponevano una<br />

resistenza incalcolabile e non avrebbero ceduto che dinanzi ad<br />

una sega.<br />

– Mille fregate! – esclamò Diego, tergendosi il sudore, più<br />

freddo che caldo, che piovevagli dalla fronte. – Eccoci in un<br />

brutto imbarazzo.<br />

– Una parola, marinaio.<br />

– Parla, figliuol mio.<br />

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