Dopo l'Estetica - Università di Palermo
Dopo l'Estetica - Università di Palermo
Dopo l'Estetica - Università di Palermo
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
presente, ma insieme in modo da aprire, poiché tale è la peculiarità<br />
della <strong>di</strong>mensione simbolica, nella percezione stessa del presente la<br />
strategia dell’immaginario, che è sempre proiezione sull’oltre. L’oggetto<br />
in quanto simbolico ha una funzione relazionale, <strong>di</strong> costituzione<br />
<strong>di</strong> relazione, più precisamente una funzione immaginaria <strong>di</strong> relazione<br />
che implica uno scivolamento nell’implicito non del tutto afferrabile<br />
razionalmente, implicito che per la riflessione rimane in<strong>di</strong>stinto e<br />
vago eppure introduce, seppure restando sul piano <strong>di</strong> immanenza,<br />
una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> alterità che assume la forma <strong>di</strong> un approfon<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong> senso. Per quanto riguarda il nostro oggetto si tratta certo<br />
<strong>di</strong> un’alterità circoscritta, che non esce dalle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> possibilità<br />
del presente, del quoti<strong>di</strong>ano, e nemmeno dal processo del consumo<br />
(che pare connaturato all’agire umano), e tuttavia è comunque un trapasso<br />
in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>fferenza, una sporgenza rispetto al dato:<br />
l’innescarsi insomma <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> significazione e <strong>di</strong> un orizzonte<br />
progettuale. Il design produce così ciò che esso stesso è: un orizzonte<br />
progettuale, corrispondente a un misterioso bisogno umano: preferisco<br />
che mi illumini una “bella” lampada, piuttosto che una lampada<br />
qualsiasi, bere in un “bel” bicchiere piuttosto che in uno qualsiasi. La<br />
pervasività del design in<strong>di</strong>ca allora, finalmente, il compimento, nella<br />
bellezza <strong>di</strong>ffusa, del sentimento <strong>di</strong> pienezza, <strong>di</strong> agio, simulacro della<br />
kantiana Behaglichkeit.<br />
È sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti quanto la riflessione estetica oggi si prenda<br />
cura dell’epoca e la interpreti, anche rischiando l’ibridazione con altri<br />
orizzonti <strong>di</strong>sciplinari, non appartenenti al canone della filosofia, nel<br />
tentativo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care percorsi per la costruzione <strong>di</strong> autonomie interne<br />
ai processi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>atizzazione, <strong>di</strong> spettacolarizzazione, <strong>di</strong> estetizzazione<br />
tipici del contemporaneo. A queste strategie, complessivamente, appartiene<br />
il tentativo <strong>di</strong> costruire e ricostruire costantemente, in modo<br />
continuamente aggiornato alle forme <strong>di</strong> costituzione e trasmissione<br />
del sapere consentite dalle tecnologie e dal loro uso sociale, progetti<br />
formativi <strong>di</strong> consapevolezza teorica e addestramento pratico: elaborare<br />
mappe complesse del sentire estetico, mappe in <strong>di</strong>venire aderenti<br />
al territorio e ai suoi mutamenti, alle <strong>di</strong>namiche socio-culturali delle<br />
collettività, e comunicarle in figure orientanti, relativamente a luoghi<br />
e situazioni, secondo gli stili possibili per spazio, tempo e funzione<br />
sociale, perché la natura del sapere non è questa o quella, bensì è<br />
plurale e <strong>di</strong>fferenziata quanto la possibilità e le con<strong>di</strong>zioni della sua<br />
comunicazione.<br />
2. Il futuro anteriore dell’estetica<br />
«Ciò che più mi ripugna dei filosofi è il processo <strong>di</strong> evacuazione<br />
del loro pensiero. Quanto più frequentemente e abilmente usano<br />
i loro termini fondamentali, tanto meno rimane il mondo intorno a<br />
99