01.06.2013 Views

Dopo l'Estetica - Università di Palermo

Dopo l'Estetica - Università di Palermo

Dopo l'Estetica - Università di Palermo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

completa solo molti anni dopo, in Documentalità (2009). L’idea è che<br />

le tracce siano da considerarsi come l’origine dello spirito, in una prospettiva<br />

monistica che garantisce uno sviluppo continuo, dalla natura<br />

alla mente e alla società.<br />

L’assunto <strong>di</strong> fondo è molto semplice. Si sbaglia a presupporre qualcosa<br />

come uno spirito <strong>di</strong>etro alle lettere che intessono la realtà sociale<br />

e, a maggior ragione, la realtà istituzionale. Queste realtà crescono e si<br />

auto-alimentano in base a un sistema <strong>di</strong> iscrizioni che, permettendo la<br />

fissazione degli atti, contribuiscono alla creazione dei significati e dei<br />

vincoli sociali. Un essere umano che non possieda né linguaggio, né<br />

abitu<strong>di</strong>ni, né memoria, cioè che sia privo <strong>di</strong> iscrizioni e <strong>di</strong> documenti,<br />

<strong>di</strong>fficilmente potrebbe coltivare intenzioni, sentimenti e aspirazioni sociali.<br />

Questa priorità della lettera sullo spirito, così come della tecnica<br />

sul significato, risulta particolarmente evidente nel caso delle opere<br />

d’arte, ma vale ovviamente per la costituzione dei ruoli sociali, delle<br />

relazioni <strong>di</strong> parentela, degli schemi affettivi e della coscienza <strong>di</strong> sé.<br />

Insomma, la traccia ci dà la <strong>di</strong>mensione esatta <strong>di</strong> quel “materialismo<br />

dell’incorporeo” su cui insiste Artaud, e su cui è tornato Derrida. In<br />

qualche modo, l’icnologia è complementare alla inemendabilità. Mentre<br />

quest’ultima insiste sulla in<strong>di</strong>pendenza del mondo sensibile rispetto<br />

agli schemi concettuali, l’icnologia segnala la derivazione degli schemi<br />

concettuali dalle tracce sensibili.<br />

Oggetti naturali e oggetti sociali<br />

Una terza nozione che <strong>di</strong>ventava centrale, dopo quelle <strong>di</strong> “inemendabilità”<br />

e <strong>di</strong> “icnologia”, a questo punto (e siamo al 2005, quando<br />

pubblico Dove sei? Ontologia del telefonino, otto anni dopo Estetica<br />

razionale) era quella <strong>di</strong> “oggetti sociali”, e la <strong>di</strong>fferenza tra oggetti<br />

sociali e oggetti naturali.<br />

Ecco la mia idea: l’inemendabilità è la caratteristica degli oggetti<br />

naturali, ma bisogna pensare a un’altra famiglia <strong>di</strong> oggetti, e operare<br />

una <strong>di</strong>stinzione che l’ermeneutica non aveva fatto giungendo a controsensi<br />

fatali. Non basta allora <strong>di</strong>stinguere l’ontologia dalla epistemologia,<br />

ma occorre, entro una ontologia come teoria dell’oggetto, <strong>di</strong>stinguere<br />

tre famiglie: gli oggetti naturali, che esistono nello spazio e nel<br />

tempo in<strong>di</strong>pendentemente da soggetti; gli oggetti sociali, che esistono<br />

nello spazio e nel tempo <strong>di</strong>pendentemente da soggetti; e gli oggetti<br />

ideali, che esistono fuori dello spazio e del tempo in<strong>di</strong>pendentemente<br />

da soggetti. A questo punto, non è più possibile sostenere che la realtà<br />

naturale è costruita dalle teorie degli scienziati, come pretendono i<br />

postmoderni. E <strong>di</strong>venta anche molto <strong>di</strong>fficile asserire che senza schemi<br />

concettuali noi non abbiamo rapporti con il mondo fisico, come hanno<br />

sostenuto filosofi meno estremisti, che però non avevano considerato<br />

che gli oggetti naturali, <strong>di</strong>versamente da quelli sociali, esistono in<strong>di</strong>pendente<br />

dai soggetti, e dunque dagli schemi concettuali.<br />

114

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!