Dopo l'Estetica - Università di Palermo
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nel solco della tra<strong>di</strong>zione pragmatista. In Pragmatist Aesthetics Richard<br />
Shusterman si rifà ad<strong>di</strong>rittura a Baumgarten per proporre una filosofia<br />
che de<strong>di</strong>chi ampia attenzione alle forme della esperienza sensibile, e in<br />
particolare ai mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> sentire del corpo. Una posizione interessante, che<br />
mira a costituire in qualche modo un ponte tra l’estetica analitica e la<br />
tra<strong>di</strong>zione filosofica europea, ma relativamente isolata nel contesto angloamericano.<br />
Nel quale, come abbiamo già avuto modo <strong>di</strong> ricordare, a<br />
dominare largamente è la veduta più tra<strong>di</strong>zionale che intende l’estetica<br />
come una filosofia dell’arte.<br />
Questo modo <strong>di</strong> considerare l’estetica non ha dalla sua parte solo<br />
il fatto <strong>di</strong> essere il più consueto, ma anche quello <strong>di</strong> essere il più facilmente<br />
intelligibile. All’ingrosso, se <strong>di</strong>ciamo che l’estetica è quella parte<br />
della filosofia che riflette sulla natura, le funzioni, e i destini dell’arte,<br />
possiamo essere capiti anche da chi sa poco o nulla <strong>di</strong> filosofia. Così<br />
come altre parti della filosofia riflettono sul linguaggio, sulla scienza,<br />
sulla religione, sulla politica o sulla morale, l’estetica prende in considerazione<br />
quei particolari prodotti che sono le opere d’arte. Avremmo<br />
a che fare non con una <strong>di</strong>sciplina filosofica generale, come la metafisica<br />
o l’ontologia, ma con una <strong>di</strong>sciplina filosofica specialistica. Niente <strong>di</strong><br />
male, senza dubbio, dato che l’enfasi sulla filosofia come <strong>di</strong>sciplina sovra<strong>di</strong>sciplinare,<br />
costitutivamente versata sulla universalità, insofferente<br />
<strong>di</strong> partizioni e steccati fra i saperi è in buona misura un ferro vecchio<br />
retorico: gran parte della filosofia viva, che produce risultati e <strong>di</strong>scussioni<br />
interessanti è, oggi, filosofia <strong>di</strong> qualcosa, per esempio filosofia della<br />
mente, o del linguaggio, mentre le gran<strong>di</strong> costruzioni metafisiche sembrano<br />
sempre più appartenere al passato.<br />
Ma la determinazione dell’estetica come filosofia dell’arte arriva alla<br />
filosofia analitica attraverso un tragitto molto lungo, e viene recepita<br />
come inevitabile frutto <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione che non ci si sogna nemmeno<br />
<strong>di</strong> mettere in <strong>di</strong>scussione: l’estetica è una filosofia dell’arte, non può<br />
essere niente <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso, e lo è nel modo più <strong>di</strong>retto, in quanto fornisce<br />
definizioni che consentono <strong>di</strong> identificare quel che è arte e quel<br />
che non lo è (che poi vi riesca male, o non vi riesca affatto è un altro<br />
<strong>di</strong>scorso). L’autocomprensione in termini <strong>di</strong> filosofia dell’arte non viene<br />
praticamente mai messa in <strong>di</strong>uscussione. Almeno alle sue origini, infatti,<br />
la filosofia analitica intende il proprio compito come quello <strong>di</strong> una<br />
chiarificazione linguistica dei problemi filosofici: si tratta <strong>di</strong> prendere<br />
in esame il linguaggio col quale <strong>di</strong>scorriamo <strong>di</strong> determinati problemi,<br />
analizzarlo e <strong>di</strong>ssolvere le <strong>di</strong>fficoltà che vengono prodotte sia nel <strong>di</strong>scorso<br />
comune sia in quello più formalizzato. Poi la filosofia analitica<br />
è <strong>di</strong>ventata molte altre cose, anche più interessanti, ma negli anni Cinquanta<br />
portava appieno l’impronta appena descritta 10 . Così stando le<br />
cose, era pressoché inevitabile che l’estetica si concepisse come filosofia<br />
dell’arte. Infatti il <strong>di</strong>scorso sulle arti è nel mondo contemporaneo assai<br />
sviluppato e strutturato – basti pensare alla critica letteraria, a quella<br />
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