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Enologia e Gastronomia in Italia dall'Ottocento a ieri - L'Arengario S. B.

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16. AA.VV., Società per la fabbricazione della birra <strong>in</strong> Lucca con real privativa,<br />

Lucca, Tipografi a Giusti, 1845; 23x15 cm., brossura orig<strong>in</strong>ale, pp.10, bella<br />

copert<strong>in</strong>a illustrata con una cornice ornamentale. Opuscolo contenente gli Atti<br />

costitutivi e lo Statuto di una Azienda produttrice di birra a Lucca. Buono stato<br />

di conservazione. Edizione orig<strong>in</strong>ale.<br />

17. CLEMENTI Giuseppe, Della vanill<strong>in</strong>a e dell’olio essenziale della vaniglia<br />

memoria del Dott. Giuseppe Clementi, Venezia, Tipografi a di Gio. Cecch<strong>in</strong>i,<br />

1845; 22x15,2 cm., legatura cartonata di epoca posteriore, pp.14-(2), 1 tavola<br />

ripiegata fuori testo, stampata <strong>in</strong> litografi a, con 10 fi gure disegnate dall’autore<br />

di cui 3 ritoccate all’acquarello. Memoria letta all’ I.R. Istituto di scienze, lettere<br />

ed arti nell’adunanza del 29 maggio 1845. “(...) L’olio essenziale della vaniglia<br />

che lentamente formossi nel frutto fermentante, ha consistenza scilopposa,<br />

color rosso dorato, sapore amaro acre e graditissima fraganza...” (pag. 10).<br />

Piccola bruciatura al marg<strong>in</strong>e esterno di alcune pag<strong>in</strong>e. Buono stato di conservazione.<br />

Prima edizione.<br />

18. RAJBERTI Giovanni (Milano 1805 - Monza 1861), L’Arte di convitare<br />

spiegata al popolo dal dottore Giovanni Rajberti, Milano, Coi tipi di Giuseppe<br />

Bernerdoni, 1850 - 1851; 2 tomi <strong>in</strong> un volume, 23x15 cm., legatura coeva<br />

<strong>in</strong> cartone marmorizzato con tassello <strong>in</strong> pelle al dorso, pp.XXII-102- XXX-<br />

(2)-112, opera divisa <strong>in</strong> due parti: “La prima parte fu pubblicata nel 1850,<br />

la seconda l’anno seguente. A ognuna è preposta una prefazione, con cui<br />

il Rajaberti espone scherzosamente le ragioni che lo portano a scrivere<br />

questo «frammento o fetta di galateo che tratta di un paio d’ore giornaliere<br />

che si consumano a tavola». Il libro non è dedicato al popolo che ha scarse<br />

possibilità di imbandire pranzi, nè al «ceto alto»ha bisogno di <strong>in</strong>segnamenti.<br />

Anzi dalle consuetud<strong>in</strong>i della nobiltà quali «exemplaria graeca» il Rajaberti si<br />

propone di «trarre i più sani e <strong>in</strong>decl<strong>in</strong>abili precetti di un’arte che <strong>in</strong> lei è natura<br />

per correggere e sostituire alcune cattive usanze borghesi». (...) Con tono

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