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1. - Clinica malattie apparato respiratorio

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4. MANAGEMENT CLINICO DELLA BPCO<br />

zionale globalmente intesa ed è aumentato il rischio<br />

di scompenso di <strong>malattie</strong> coesistenti e quello<br />

di morte.<br />

Su questa base, uno dei primi obiettivi della gestione<br />

della BPCO è relativo all’identificazione<br />

delle relazioni che la patologia respiratoria intrattiene<br />

con eventuali <strong>malattie</strong> concomitanti. Occorre<br />

infatti definire attraverso quali possibili e reciproche<br />

relazioni le varie patologie potenzino o<br />

modifichino i loro effetti clinici o funzionali, influenzino<br />

la prognosi quoad vitam, alterino le risposte<br />

farmacodinamiche.Soltanto sulla base di una<br />

chiara definizione del quadro delle comorbilità è<br />

possibile scegliere tra le varie opzioni terapeutiche<br />

quelle più idonee a lenire i sintomi, a migliorare la<br />

qualità di vita, a prevenire o limitare gli effetti delle<br />

riacutizzazioni.<br />

Nella gestione complessiva del paziente anziano<br />

con BPCO un ruolo assai importante rivestono anche<br />

le valutazioni della situazione sociale ed economica<br />

e della performance globale. Questo obiettivo<br />

deve essere realizzato tramite strumenti validati,<br />

gli unici in grado di consentire valutazioni standardizzate<br />

e interpretazioni condivisibili. In questa<br />

parte della gestione del paziente è importante assicurare<br />

il mantenimento delle reti di rapporti sociali<br />

specialmente durante le fasi di riacutizzazione della<br />

malattia e di ospedalizzazione.<br />

Di fondamentale importanza è il programma di<br />

mobilitazione, nutrizione e idratazione dei pazienti.<br />

Questo aspetto della gestione, ampiamente diffuso<br />

in geriatria, assume maggiore rilevanza per il<br />

paziente con BPCO in quanto è stato dimostrato<br />

che questa malattia ha una componente sistemica 2<br />

che spesso si accompagna a quadri di indebolimento<br />

muscolare e di malnutrizione fino alla cachessia.<br />

In questa ottica si inquadrano i programmi<br />

di riabilitazione polmonare dell’anziano con broncostruzione.<br />

La riabilitazione polmonare ha lo scopo<br />

di ridurre i sintomi, di aumentare la capacità<br />

funzionale e di migliorare la qualità di vita complessiva.<br />

Il programma riabilitativo deve adattarsi alle<br />

esigenze del paziente anziano e a tal fine dovrebbe<br />

comprendere la fisiochinesiterapia respiratoria,<br />

l’allenamento all’esercizio fisico, l’allenamento<br />

dei muscoli respiratori, l’educazione, il supporto<br />

psicosociale e quello nutrizionale. La prevenzione<br />

del deterioramento muscolare è particolarmente<br />

importante nell’anziano, in quanto in questa categoria<br />

di pazienti si sommano i danni muscolari<br />

direttamente legati alla BPCO 3 con quelli propri<br />

dell’invecchiamento.<br />

L’efficacia di tale approccio non è tuttavia stata ancora<br />

dimostrata attraverso corretti studi caso controllo:<br />

pertanto l’impiego di una tale strategia appare<br />

raccomandabile soltanto sulla base di considerazioni<br />

epidemiologiche e fisiopatologiche 4 .Tuttavia<br />

lo studio HELP, pur se basato su un disegno<br />

“aperto”, ha dimostrato l’efficacia dell’approccio in<br />

questione in una casistica nella quale erano ben rappresentati<br />

i pazienti pneumopatici 5 .<br />

Nel percorso della gestione del paziente anziano<br />

con BPCO un aspetto critico è rappresentato dalle<br />

riacutizzazioni della malattia. Molto spesso tali<br />

pazienti sono assistiti in ospedale, ma frequentemente<br />

il ritorno a casa alla dimissione è difficoltoso.<br />

Al fine di limitare il disagio sono stati proposti<br />

sistemi alternativi di assistenza medica durante le<br />

riacutizzazioni. Uno studio recente, condotto su un<br />

campione di 222 pazienti BPCO riacutizzati di età<br />

media di 71±10 anni, ha indagato se la cosiddetta<br />

ospedalizzazione domiciliare possa dare migliori risultati<br />

rispetto a quella convenzionale 6 .I risultati<br />

dimostrano che con l’ospedalizzazione domiciliare<br />

è possibile ridurre il numero e la frequenza delle<br />

ospedalizzazioni, diminuire il numero degli accessi<br />

in pronto soccorso a breve distanza dalla dimissione<br />

e migliorare la qualità di vita dei pazienti 6 . Sebbene<br />

la casistica dello studio non sia costituita esclusivamente<br />

da anziani, si può ipotizzare che i possibili<br />

benefici di questo tipo di trattamento siano applicabili<br />

con particolare successo in età geriatrica.<br />

Nel programma di gestione non possono essere trascurati<br />

i problemi connessi con il trattamento farmacologico.<br />

Questi riguardano da una parte i rischi<br />

cui l’anziano è più esposto, quale per esempio quello<br />

degli eventi avversi: sotto questo profilo il ruolo<br />

più critico è svolto dalla terapia steroidea che è spesso<br />

necessaria in questi pazienti. In particolare la cataratta,<br />

l’ulcera peptica, il diabete mellito e l’osteoporosi<br />

possono presentarsi con elevata frequenza.<br />

Tuttavia, la problematica certamente più rilevante<br />

riguarda l’aderenza alla terapia prescritta. Infatti, in<br />

un numero imprecisato (ma certamente molto elevato)<br />

di anziani con BPCO si osserva un deficit<br />

della compliance: ciò può essere dovuto a varie cause,<br />

tra cui la presenza di vari gradi di deficit cognitivo<br />

(con perdita delle capacità di attenzione e<br />

di memoria) o la difficoltà riscontrata nell’uso degli<br />

apparecchi per aerosol e nei dispositivi inalatori<br />

predosati; concorrono anche difficoltà prassiche,<br />

spesso banalmente derivanti dalla presenza di artrosi<br />

alle mani. A ogni visita è pertanto necessario<br />

verificare la presenza di condizioni fisiche o co-<br />

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