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1. - Clinica malattie apparato respiratorio

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I QUADERNI DELLA BPCO<br />

PRESENTAZIONE<br />

Razionale di un Progetto<br />

L<br />

a BPCO (Morris, 1965) ha da poco superato la maggiore età: entrando nella fase della maturità – come<br />

si conviene a un adulto – cambia volto. Il che significa l’acquisizione di un più definito assetto sul piano<br />

fisiopatologico e clinico-terapeutico e di una più precisa presa di coscienza dei problemi da affrontare.<br />

Al di là delle suggestioni che evocano e delle informazioni che veicolano, i nomi restano nomi ed è bene non<br />

scambiarli subito per “fatti”. In realtà, da che lo si è introdotto e lo si usa, questo acronimo è sembrato fatto apposta<br />

per semplificare e per favorire la pigrizia intellettuale più che per stimolare l’approfondimento. Onde la<br />

qualificazione di “termine ombrello” (utile a sottendere realtà cliniche diverse) e di “rifugio clinico” (buono per<br />

tutte le stagioni).<br />

Ma, per fortuna, non per tutti e per sempre è stato così.<br />

La “svolta” è iniziata a metà anni ’90 con il concorso di una serie di informazioni che in quegli anni si sono<br />

rese disponibili:<br />

● la pubblicazione (e la relativa diffusione) a opera delle due maggiori Società di Medicina Respiratoria (USA-<br />

ATS, Europa-ERS) di Linee Guida per la BPCO. Si è trattato di un evento importante: di chiarezza (sulle<br />

conoscenze esistenti) e di stimolo (per ulteriori ricerche);<br />

● la politica sanitaria “basata sull’evidenza” di questa sindrome clinica multiforme e complessa ha valutato il<br />

“peso” (in termini di morbosità e mortalità) anche prospettico: ed è stato così stimato che entro il 2020 la<br />

BPCO rappresenterà (a livello mondiale) la 5 a più importante condizione sanitaria (nel 1990 era la 12 a )<br />

a gravare sulla società;<br />

● nello stesso periodo il Lung Health Study (studio a lungo termine promosso dal NHLBI) documentava che<br />

l’unico intervento capace di modificare la storia naturale della malattia era costituito dalla cessazione dell’abitudine<br />

al fumo.<br />

Ma altri eventi hanno contribuito a creare valide premesse per un rinnovato interesse nei confronti della BPCO:<br />

● la crescente attenzione per l’Aging Lung e per la Medicina respiratoria in età geriatrica (valgano per<br />

tutti i risultati del SARA – salute respiratoria nel paziente anziano –, studio multicentrico condotto a livello<br />

nazionale) determinata dal fatto che la patologia respiratoria cronica diventa sintomatica prevalentemente<br />

in questa fascia di età;<br />

● il progressivo ingresso della biologia in clinica che ha incominciato a interessare anche la BPCO e che, auspicabilmente,<br />

finirà col chiarire come nasce la malattia;<br />

● il crescente interesse – a motivo della loro rilevanza clinica – nei confronti:<br />

– delle riacutizzazioni della malattia;<br />

– dello stato nutrizionale del paziente (nella BPCO “grasso è bello”) fattore di rischio parzialmente controllabile;<br />

– delle prove da sforzo cardio-<strong>respiratorio</strong> (“quando osservi un paziente è meglio se lo guardi quando<br />

sale le scale”);<br />

– della costante attenzione, infine, per la valutazione della qualità della vita in corso di patologia cronica<br />

anche in rapporto ai diversi interventi (farmacologici e non).<br />

III

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