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1. - Clinica malattie apparato respiratorio

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<strong>1.</strong> COME SI VALUTANO GLI EFFETTI DEL TRATTAMENTO DELLA BPCO<br />

tore BiPAP, dato che tale effetto non veniva riscontrato<br />

con ventilatori da terapia intensiva. Due<br />

studi, eseguiti quasi contemporaneamente da Ferguson<br />

et al. 44 e Lofaso et al. 45 hanno messo in luce<br />

che usando il connettore tradizionale Whisper<br />

Swiwel il volume di aria espirata residua nel circuito<br />

a fine espirazione era pari al 55% del volume<br />

corrente,quando il ventilatore era regolato con PSV<br />

di 10 cmH 2 O a una frequenza di 15 atti/min. La<br />

caduta di PaCO 2 utilizzando una valvola non-rebreathing<br />

ad hoc fu quantificata in 5±3 mmHg, ma<br />

l’uso di questa valvola aumentava anche le resistenze<br />

espiratorie. L’applicazione di livelli di PEEP esterna<br />

>4 cmH 2 O riduce sensibilmente il problema<br />

del rebreathing.<br />

EFFETTI COLLATERALI<br />

Gli effetti collaterali e le complicanze della NPPV<br />

sono sostanzialmente meno importanti rispetto a<br />

quelli dell’intubazione e ventilazione invasiva convenzionale.<br />

Per esempio, due tra i maggiori effetti<br />

indesiderati di quest’ultima modalità, come il barotrauma<br />

e il diminuito ritorno venoso, non sembrano<br />

essere problemi sostanziali durante NPPV.Infatti,<br />

per quanto riguarda il barotrauma non esistono<br />

in letteratura studi che paragonino gli effetti dei<br />

due tipi di ventilazione.<br />

Gli effetti emodinamici della ventilazione non invasiva<br />

in modalità pressometrica sono stati studiati<br />

su pazienti stabili e non sono emerse modificazioni<br />

tali da giustificare rischi cardiocircolatori. Infatti,<br />

venne riportato un significativo ma piccolo<br />

aumento della pressione di incuneamento rispetto<br />

alla ventilazione in respiro spontaneo e una diminuzione<br />

della gettata cardiaca, ma solo con aggiunta<br />

di PEEP esterna 46 .È tuttavia da segnalare<br />

lo studio di Diaz et al. 7 , che osservarono una riduzione<br />

media della gittata cardiaca di circa 1 litro.<br />

Questo può essere sopportabile dal punto di<br />

vista emodinamico, ma può avere un effetto negativo<br />

sull’ossigenazione per la riduzione del trasporto<br />

di ossigeno e la conseguente possibile riduzione<br />

della PO 2 nel sangue venoso misto. Quest’ultima<br />

è uno dei fattori extrapolmonari che controllano<br />

la PaO 2 .<br />

Le complicanze più frequenti della NPPV sono le<br />

seguenti:<br />

●<br />

●<br />

intenso eritema facciale;<br />

congestione nasale;<br />

●<br />

●<br />

●<br />

●<br />

●<br />

●<br />

●<br />

ulcerazione del ponte nasale;<br />

dolore sinusale e/o auricolare;<br />

secchezza oro-nasale;<br />

irritazione oculare;<br />

gonfiore e irritazione gastrica;<br />

polmonite da aspirazione;<br />

scarso e insufficiente controllo delle secrezioni.<br />

L’effetto collaterale più serio e più frequente è<br />

rappresentato dalle lesioni nasali, che superficialmente<br />

vengono talvolta liquidate col termine “arrossamento<br />

nasale”. Se è vero che nella maggior<br />

parte dei pazienti questo è l’unico segno presente,<br />

è altrettanto noto che una minoranza di soggetti<br />

sviluppa lesioni ben più gravi che portano,<br />

in alcuni casi, a necrosi totale del ponte nasale e<br />

quindi a immediata sospensione della ventiloterapia.<br />

Tali lesioni sono causate dall’eccessiva pressione<br />

sviluppata dalle maschere, nel tentativo di<br />

prevenire le perdite di aria e pertanto, venendo a<br />

mancare l’irrorazione necessaria, si sviluppa arrossamento<br />

allo stesso modo delle piaghe da decubito.<br />

La prevenzione viene fatta applicando delle<br />

protezioni, tipo quelle utilizzate intorno agli stomi<br />

addominali, sulla parte nasale a contatto con la<br />

maschera oppure cercando di minimizzare la pressione<br />

mediante rinforzi applicati sulle maschere<br />

che dovrebbero tenere sollevato l’apice del presidio<br />

dalla cute; in alternativa si utilizzano maschere<br />

full face o il casco.<br />

La buona riuscita di queste tecniche dipende non<br />

solo dalla competenza dell’operatore,ma anche dallo<br />

stato fisico e nutrizionale del paziente, nonché<br />

dalla possibilità di una periodica disconnessione del<br />

paziente dal ventilatore seppure per brevi periodi.<br />

Occasionalmente i pazienti possono anche lamentare<br />

rinorrea o eccessiva secchezza del naso e delle<br />

fauci, che possono essere evitate con la somministrazione<br />

di ipratropium bromuro nel primo caso<br />

e con l’umidificazione nell’altra evenienza. Il ristagno<br />

di secrezioni può creare un blocco del condotto<br />

nasale, che potrebbe interferire con la ventilazione,<br />

aumentando inoltre le resistenze inspiratorie,<br />

ma facilmente risolvibile con l’assunzione di<br />

farmaci topici o device ad hoc 47 .<br />

La distensione gastrica è un altro di quegli effetti<br />

associati a NPPV e può essere particolarmente fastidiosa<br />

quando impedisce una corretta espansione<br />

dell’addome durante la fase inspiratoria o quando<br />

il paziente non respira in sintonia con il ventilatore.<br />

In alcuni casi può essere ovviata riducen-<br />

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