1. - Clinica malattie apparato respiratorio
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IL VOLTO DELLA BPCO CHE CAMBIA ● QUADERNO 6<br />
gnitive, che possano limitare l’aderenza alla terapia<br />
prescritta.<br />
Il complesso degli elementi di specificità sin qui<br />
brevemente accennati conferisce alla gestione dell’anziano<br />
con BPCO connotati di complessità tale<br />
da rendere necessari particolari adattamenti dei modelli<br />
di processo di erogazione delle cure. Questi<br />
modelli sono diversi se si devono soddisfare le esigenze<br />
di un paziente anziano con monopatologia<br />
cronica, ovvero se questo è anche un paziente di<br />
interesse geriatrico (anziano fragile). Nel secondo<br />
caso è necessaria l’integrazione delle diverse competenze<br />
sanitarie e dei diversi livelli di assistenza<br />
(compreso quello riabilitativo) in un processo di<br />
cura continuativa.<br />
CURA CONTINUATIVA<br />
DELL’ANZIANO CON BPCO<br />
Il sistema della cura continuativa, che attualmente<br />
è accettato da tutte le specialità mediche per assistere<br />
pazienti affetti da patologie croniche dei vari<br />
organi e apparati, sin dagli anni ’50 è stato sviluppato<br />
nel Regno Unito nell’ambito dell’assistenza<br />
geriatrica.<br />
In questo contesto il paziente di interesse si identifica<br />
nel soggetto di età molto avanzata, che presenti<br />
una condizione di BPCO conclamata e sia<br />
sottoposto a polifarmacoterapia per indicazioni anche<br />
diverse dalla BPCO, manifesti disabilità, sia a<br />
rischio di ospedalizzazione o istituzionalizzazione<br />
o viva in uno stato socio-ambientale critico:il complesso<br />
di questi caratteri definisce il paziente “fragile”<br />
7 . Queste condizioni ricorrono più spesso nella<br />
BPCO che in altre patologie croniche, in quanto<br />
nelle sue forme più conclamate la malattia si accompagna<br />
frequentemente a un corteo di fenomeni<br />
paralleli (per esempio lo scompenso cardiaco, l’ipertensione<br />
sistemica o la ridotta tolleranza glucidica<br />
da corticosteroidi, il deficit nutrizionale secondario<br />
ecc.).<br />
Per questa tipologia di pazienti, ancorché in contesti<br />
diversi dalla BPCO, sono stati segnalati i risultati<br />
clinici ottenuti con un sistema assistenziale<br />
integrato, che coinvolge i diversi livelli di cura e le<br />
diverse figure professionali partecipanti al processo<br />
di erogazione della stessa. Il modello, che non ha<br />
per fine la guarigione delle <strong>malattie</strong> ma il recupero<br />
della miglior condizione funzionale possibile,<br />
fonda il risultato soprattutto sulla rete dei Servizi<br />
Geriatrici che comprende strutture diverse, quali<br />
per esempio l’“Unità Geriatrica per Acuti” (UGA),<br />
la “Spedalizzazione Domiciliare” (SD), la “Residenza<br />
Sanitaria Assistenziale” (RSA), l’“Assistenza<br />
Domiciliare Integrata”(ADI);queste strutture,chiamate<br />
in causa nelle diverse situazioni, operano in<br />
stretta connessione con la rete dei Servizi Riabilitativi<br />
(riabilitazione intensiva multispecialistica,<br />
lungodegenza riabilitativa, RSA riabilitativa, ADI<br />
riabilitativa, riabilitazione ambulatoriale). La rete<br />
dei Servizi Geriatrici, l’unica a poter garantire l’assistenza<br />
continuativa, evitando spreco di risorse, come<br />
ogni “sistema a rete” non funziona seguendo<br />
un percorso obbligato ma,in maniera globale e flessibile,<br />
assegnando il paziente al livello più basso di<br />
assistenza adeguato alla sua condizione anatomofunzionale.<br />
Considerata la complessità e la progressività della patologia<br />
broncostruttiva cronica e l’estrema instabilità<br />
che ne deriva, la valutazione e la definizione del<br />
programma terapeutico-riabilitativo del paziente<br />
con BPCO “fragile” devono essere effettuate da<br />
un’équipe multidisciplinare capace di definire la terapia<br />
farmacologica, ma soprattutto di individuare il<br />
percorso assistenziale e l’intervento riabilitativo più<br />
opportuno.Tale équipe è denominata “Unità di Valutazione<br />
Geriatrica” (UVG) ed è costituita da diverse<br />
figure professionali dell’area sanitaria. L’UVG<br />
utilizza strumenti di valutazione multidimensionale<br />
(VMD), capaci nel contempo di definire la salute fisica,<br />
la salute mentale, la condizione socioeconomica<br />
e la situazione ambientale. La VMD consente di<br />
identificare i molteplici problemi del paziente,di valutare<br />
le sue limitazioni e le sue risorse, di definire<br />
le necessità assistenziali. In seguito a tali riscontri<br />
viene coordinato un programma di cura complessiva<br />
per commisurare gli interventi alle necessità 8-10 .<br />
L’esperienza sull’applicazione di queste metodologie<br />
alla BPCO è assai modesta, tuttavia numerose<br />
ricerche, condotte applicando questo modello ad<br />
altri ambiti,hanno confermato che la UVG,la VMD<br />
e la rete dei Servizi Geriatrici sono capaci di ridurre<br />
significativamente la mortalità e il grado di<br />
invalidità 11-13 , oltre che di contenere i costi di gestione<br />
14 .Inoltre,è stato dimostrato che questo è l’unico<br />
modello assistenziale capace di ridurre le istituzionalizzazioni,<br />
di incrementare il numero degli<br />
ultrasettantacinquenni assistiti a domicilio e di ridurre<br />
i ricoveri ospedalieri 15 .<br />
Su questa base i Piani Sanitari Nazionali 1994-<br />
1996, 1998-2000 e 2002-2004 e molti Piani Sanitari<br />
Regionali hanno previsto anche per l’Italia l’a-<br />
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