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1. - Clinica malattie apparato respiratorio

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IL VOLTO DELLA BPCO CHE CAMBIA ● QUADERNO 6<br />

Tabella 3.1<br />

Contenuti di un programma di educazione rivolto<br />

al paziente BPCO<br />

Nozioni di anatomia e fisiologia respiratoria e cardiaca<br />

Cosa vuol dire e cos’è la BPCO<br />

I test di laboratorio e strumentali: procedure e<br />

interpretazione dei risultati<br />

I farmaci per la cura della BPCO: meccanismo d’azione,<br />

benefici attesi, effetti collaterali, modalità di assunzione,<br />

metodi per ricordarsi di assumere il farmaco<br />

Il fumo di sigaretta e le abitudini di vita corrette e<br />

scorrette<br />

L’esercizio fisico: quale, quando, perché<br />

Le tecniche di conservazione dell’energia nelle normali<br />

attività quotidiane<br />

Le tecniche di rilassamento e di riduzione dello stress<br />

Come gestire gli aspetti emotivi relativi alla malattia<br />

La nutrizione ideale<br />

Come trattare i sintomi principali<br />

Il razionale e le modalità di utilizzo dei presidi non<br />

farmacologici (l’ossigenoterapia, il ventilatore)<br />

Come riconoscere le riacutizzazioni e le emergenze e<br />

cosa fare<br />

Chi contattare in caso di necessità<br />

vizi sanitari. È stato sottolineato come tale sforzo<br />

non dovrebbe essere esercitato solo sui soggetti sintomatici,<br />

ma anche nei confronti di chi viene considerato<br />

ad alto rischio di ammalarsi successivamente<br />

di BPCO (in particolare i fumatori).<br />

Diversi studi hanno confermato anche nel campo<br />

della BPCO ciò che già era evidente per l’asma<br />

bronchiale: l’aderenza al trattamento da parte dei<br />

pazienti è generalmente scarsa. Persino nel corso<br />

dei clinical trial più rigorosi, provvisti di stretti interventi<br />

di controllo e supervisione dei pazienti, il<br />

fenomeno ha assunto spesso caratteristiche disarmanti.<br />

Nel corso del Lung Health Study 5 , per esempio,<br />

l’utilizzo del broncodilatatore dopo un anno<br />

dalla prescrizione veniva riferito solo nel 60% dei<br />

casi, nel 50% dopo cinque anni. Se poi, anziché riferirsi<br />

a quanto riportato dal paziente, si utilizzasse<br />

una metodica obiettiva per verificare realmente l’assunzione<br />

dei farmaci (conteggio delle dosi residue,<br />

sistemi computerizzati di registrazione delle assunzioni,<br />

monitoraggio delle ricette farmaceutiche) i<br />

riscontri sarebbero sicuramente peggiori.<br />

Ma scarsa aderenza al trattamento vuole anche dire<br />

uso eccessivo o improprio dei farmaci. In quest’ultimo<br />

caso è importante il livello di conoscenza<br />

dei principi di utilizzo dei presidi attualmente<br />

in uso come aerosol predosati, inalatori di polvere<br />

secca, nebulizzatori ed erogatori di ossigeno.<br />

L’educazione nei confronti del paziente con BPCO<br />

(tabella 3.1) è quindi l’intervento mirato a preparare<br />

il miglior terreno possibile per l’attecchimento<br />

del programma terapeutico proposto.<br />

Educazione non è solo apprendimento nozionistico<br />

da parte del paziente, ma anche attività di supporto<br />

da parte del medico. Per il primo obiettivo<br />

è indispensabile la comunicazione di messaggi basati<br />

su rigorose informazioni scientifiche, per il secondo<br />

sono necessarie l’individualizzazione del<br />

messaggio e la strutturazione di un reale rapporto<br />

di cogestione della malattia.<br />

La BPCO viene gestita in un’ottica multidisciplinare<br />

che conferisce il diritto/dovere di esercitare<br />

un’azione educazionale a tutte le figure sanitarie e<br />

non che entrano in contatto con il paziente, quindi<br />

non solo il medico curante e lo specialista pneumologo,<br />

ma anche i terapisti della riabilitazione, gli<br />

infermieri professionali, i familiari e le associazioni<br />

di volontariato e di assistenza.<br />

Mediante l’intervento educazionale è possibile promuovere<br />

l’instaurazione di abitudini comportamentali<br />

corrette, tra cui quelle alimentari, che vanno<br />

a incidere sul mantenimento delle condizioni di<br />

stabilità della malattia.<br />

Nelle fasi di riacutizzazione, anche in ambiente specialistico<br />

ospedaliero 6 ,è possibile e quindi doveroso<br />

sensibilizzare il paziente affinché metta in atto precoci<br />

azioni di contrasto, come per esempio seguire<br />

scrupolosamente la terapia prescritta, imparare a utilizzare<br />

correttamente gli inalatori, evitare ipnotici e<br />

sedativi, mantenere una sufficiente idratazione, mantenere<br />

un’alimentazione basata su pasti ridotti e frequenti<br />

e praticare l’autodrenaggio delle secrezioni.<br />

È ipotizzabile l’utilità, per il paziente e i suoi familiari,<br />

di disporre di istruzioni scritte che rammentino<br />

i segni e i sintomi indicativi di una situazione<br />

di pericolo con le relative azioni da intraprendere,<br />

così come viene suggerito per quanto riguarda<br />

la gestione dell’asma bronchiale.<br />

La corretta assunzione<br />

della terapia inalatoria<br />

La gestione della terapia inalatoria (principale via<br />

di assunzione dei farmaci in questi pazienti) è particolarmente<br />

delicata perché influenza il successo<br />

terapeutico. In vari studi 7,8 è stata rilevata una scarsa<br />

aderenza alle terapie prescritte da parte dei pazienti<br />

con BPCO. Alcuni lavori mettono in evidenza<br />

addirittura un comportamento del paziente<br />

deliberatamente teso a ingannare il medico sulla<br />

reale assunzione dei farmaci, per esempio azio-<br />

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