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1. - Clinica malattie apparato respiratorio

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3. ASPETTI EDUCAZIONALI DEL TRATTAMENTO DELLA BPCO<br />

logica o ambientale, il messaggio diventa maggiormente<br />

recepibile. È questo, per esempio, il caso della<br />

sensazione di ansia anticipatoria nei confronti di<br />

una diagnosi ancora ignota o del timore generato<br />

dall’individuazione di una certa malattia in una persona<br />

vicina. Senza ricorrere a politiche di “terrorismo<br />

psicologico”, appare quindi opportuno sfruttare<br />

anche qualsiasi ricorso al medico da parte del<br />

paziente che lamenta vaghi sintomi respiratori o<br />

cardiaci, a maggior ragione se non conducenti a<br />

una diagnosi definitiva.<br />

Il supporto dei familiari è importante, soprattutto<br />

se è stata ufficializzata con il medico una data precisa<br />

di sospensione del fumo e se esiste la possibilità<br />

di non lasciare il paziente a gestire in solitudine<br />

la tentazione della ricaduta.<br />

Nel paziente con BPCO conclamata può essere utile<br />

utilizzare i test di funzionalità respiratoria come<br />

strumento di motivazione, sia per la conoscenza in<br />

termini di crude percentuali del proprio danno funzionale<br />

all’inizio del trattamento, sia per l’effetto<br />

confortante che il miglioramento dei parametri può<br />

esercitare nel tempo.<br />

Un adeguato invito all’abolizione del fumo non dovrebbe<br />

poi limitarsi a poche bonarie parole di disapprovazione<br />

verso un’abitudine tanto letale ma,<br />

come consigliato dal National Cancer Institute,deve<br />

comprendere almeno quattro azioni da parte del<br />

medico: informarsi sull’abitudine tabagica del paziente,<br />

informare dei rischi per la salute, considerare<br />

i possibili interventi per l’abolizione del fumo<br />

e pianificare un follow-up.<br />

Nel sistema di classificazione americano dei disturbi<br />

mentali vengono codificati i seguenti sintomi<br />

da astinenza da nicotina, che raggiungono l’acme<br />

di norma entro la prima settimana dall’abolizione<br />

del fumo: irritabilità, ansia, difficoltà di concentrazione,<br />

riduzione della frequenza cardiaca, sudorazione,<br />

insonnia, incremento dell’appetito e<br />

perdita di peso.<br />

Le possibilità di interventi di sostegno farmacologico<br />

sono ormai ampie.<br />

La terapia nicotinica sostitutiva (nicotine replacement<br />

therapy,NRT) viene usualmente prescritta con l’intento<br />

di aiutare il paziente ad attenuare le ripercussioni<br />

comportamentali e psicologiche che la<br />

brutale astensione dal fumo sviluppa soprattutto nei<br />

primi mesi, quelli dove infatti avviene la maggior<br />

parte delle ricadute. I livelli plasmatici di nicotina<br />

che il fumo assicura non sono però raggiunti mediante<br />

NRT e ciò, in aggiunta alla perdita di quello<br />

che viene comunemente identificato come “il<br />

piacere di fumare”, giustifica i bassi tassi di successo,<br />

dell’ordine del 15-25% a 12 mesi.<br />

Numerose sono le vie di rilascio della nicotina utilizzate<br />

per la terapia sostitutiva: i chewing gum,i cerotti<br />

transdermici, gli spray nasali e gli inalatori.<br />

Ogni sistema ha delle peculiarità in termini di modalità<br />

di utilizzo e di successo terapeutico a brevemedio<br />

termine. Uno dei vantaggi dei chewing gum<br />

è la possibilità di modificare autonomamente le dosi<br />

di nicotina assunte rispetto, per esempio, ai cerotti<br />

transdermici che rilasciano una dose fissa, ma<br />

questo può potenzialmente portare anche a fenomeni<br />

di sottodosaggio. I cerotti hanno dimostrato<br />

di essere efficaci soprattutto se utilizzati come supporto<br />

di minimi interventi educazionali e rappresentano<br />

probabilmente l’attuale prima scelta di trattamento<br />

nei casi più importanti. Nel soggetto che<br />

fuma meno di dieci sigarette al giorno, le gomme<br />

da masticare e gli inalatori possono essere più adatti.<br />

Oltre alla terapia nicotinica sostitutiva sono stati<br />

testati anche altri interventi farmacologici.La clonidina,<br />

gli antidepressivi (bupropione) e le benzodiazepine<br />

si sono dimostrati in parte efficaci su particolari<br />

tipologie di pazienti, ma la presenza di effetti<br />

collaterali non rende questi farmaci di largo<br />

utilizzo. Il bupropione, in particolare, è un agente<br />

dopaminergico con meccanismo d’azione centrale:<br />

associato alla terapia nicotinica sostitutiva per via<br />

transdermica, ha presentato tassi di successo più alti<br />

rispetto al solo cerotto. Questo farmaco ha però<br />

anche mostrato di favorire la comparsa di uno stato<br />

convulsivo, soprattutto nei soggetti affetti da epilessia<br />

e bulimia, perciò deve essere usato con molta<br />

cautela.<br />

Tra gli interventi non farmacologici la terapia comportamentale<br />

si dipana da interventi strutturati in<br />

modo semplice a programmi complessi gestiti da<br />

veri e propri smoking specialist.I programmi più aggressivi<br />

raggiungono tassi di successo approssimativi<br />

del 20%, probabilmente più elevati se uniti al<br />

supporto farmacologico.<br />

La BPCO è attualmente riconosciuta come una<br />

delle più importanti cause di morbilità/mortalità e<br />

ha un profondo impatto sulla società anche in termini<br />

economici.In un’epoca caratterizzata dalla necessità<br />

di comprimere la spesa sanitaria e dalla conseguente<br />

competizione di diverse strategie terapeutiche,<br />

si sta assistendo alla realizzazione di molti<br />

studi che indagano i diversi aspetti della cura della<br />

BPCO alla luce di considerazioni economiche.<br />

Investire risorse nei programmi di abolizione del<br />

fumo si è dimostrato essere costo-efficace se si<br />

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