1. - Clinica malattie apparato respiratorio
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<strong>1.</strong> COME SI VALUTANO GLI EFFETTI DEL TRATTAMENTO DELLA BPCO<br />
1,6<br />
1,4<br />
1,2<br />
1,0<br />
***<br />
***<br />
*** ***<br />
***<br />
Figura <strong>1.</strong>1<br />
Valore medio del punteggio TDI (transitional<br />
dyspnea index) nel corso del periodo di trattamento<br />
con placebo (rombi, N = 325) e con tiotropio<br />
(triangoli,N = 507),dopo aggiustamento<br />
per il valore BDI (baseline dyspnea index), per<br />
il diverso centro e per il trattamento 8 .<br />
Punteggio TDI<br />
0,8<br />
0,6<br />
0,4<br />
0,2<br />
0,0<br />
–0,2<br />
–0,4<br />
0 40 80<br />
120 160 200 240 280 320 360<br />
Giorni<br />
sitional dyspnea index,TDI). Questa scala è stata utilizzata<br />
in vari studi multicentrici per valutare l’efficacia<br />
della terapia farmacologica nella BPCO,<br />
mostrando risultati positivi, in particolare per alcuni<br />
broncodilatatori 8 (figura <strong>1.</strong>1). Comunque la<br />
scala di Mahler, che è stata tradotta in varie lingue<br />
tra cui l’italiano, è di difficile comprensione per il<br />
paziente e di non facile somministrazione. La sua<br />
correlazione con il VEMS (volume espiratorio<br />
massimo nel primo secondo) e altri parametri funzionali<br />
respiratori (come per esempio la massima<br />
pressione inspiratoria, indice indiretto della forza<br />
dei muscoli respiratori) è modesta. Presenta tuttavia<br />
una discreta ripetibilità intrasoggetto ed è sensibile<br />
all’andamento progressivo della malattia negli<br />
anni 17 .<br />
Un altro modo per quantizzare la dispnea è quello<br />
di far ricorso alla scala di Borg prima e dopo un test<br />
da sforzo (sia la prova da sforzo cardio<strong>respiratorio</strong> o<br />
più semplicemente il test dei 6 minuti o altri test<br />
analoghi).Tale parte verrà trattata in seguito.<br />
Negli ultimi anni sono stati sviluppati e applicati alla<br />
gestione della BPCO vari questionari di valutazione<br />
della qualità della vita.Tali questionari indagano<br />
con appropriate domande l’importanza dei<br />
sintomi della malattia, la loro influenza sulle attività<br />
della vita quotidiana, le limitazioni apportate dalla<br />
malattia e l’impatto psicologico prodotto 18 . Si distinguono<br />
in questionari generici di malattia (il Sickness<br />
Impact Profile, SIP, o il questionario SF-36) e<br />
specifici per le <strong>malattie</strong> respiratorie croniche; tra<br />
questi ultimi, i più conosciuti e applicati sono il Chronic<br />
Respiratory Questionnaire (CRQ) e il St. George’s<br />
Respiratory Questionnaire (SGRQ). Quest’ultimo<br />
questionario, autosomministrato dal paziente, si<br />
compone di tre sezioni che indagano i sintomi respiratori,<br />
le attività della vita quotidiana e l’impatto<br />
della malattia sul paziente 19 . Il questionario è stato<br />
tradotto e validato in varie lingue, tra cui l’italiano.<br />
Dal questionario sono ricavabili un punteggio<br />
specifico per le varie sezioni e un punteggio<br />
globale che permette di quantizzare la risposta al<br />
questionario. È stata anche valutata quale potrebbe<br />
essere la variazione minima clinicamente significativa,<br />
che per il SGRQ è stata valutata attorno a 4<br />
punti 20 .Vari studi hanno dimostrato che tali questionari<br />
di qualità della vita sono sensibili agli effetti<br />
positivi del trattamento farmacologico 6,8,11,12,21,22<br />
(figura <strong>1.</strong>2), anche se sono stati maggiormente utilizzati<br />
per la valutazione dell’efficacia della riabilitazione<br />
respiratoria 23 ,dove hanno mostrato una<br />
maggiore sensibilità, forse in relazione alla maggiore<br />
complessità e complementarietà dell’intervento<br />
terapeutico riabilitativo rispetto a quello puramente<br />
farmacologico. I questionari sulla qualità della vita<br />
sono comunque fortemente influenzati da fattori<br />
psicosociali difficilmente controllabili e, pertanto,<br />
presentano una correlazione scarsa o talora assente<br />
con altri indicatori clinici o funzionali della<br />
BPCO. Sono di non facile somministrazione e interpretazione<br />
e si prestano più a valutazioni di gruppi<br />
di pazienti che di un singolo soggetto.<br />
Nella pratica clinica è comunque importante sottolineare<br />
che, in maniera più o meno standardizza-<br />
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