23.12.2014 Views

1. - Clinica malattie apparato respiratorio

1. - Clinica malattie apparato respiratorio

1. - Clinica malattie apparato respiratorio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

IL VOLTO DELLA BPCO CHE CAMBIA ● QUADERNO 6<br />

In particolare, l’esecuzione di un Rx torace dovrebbe<br />

essere riservata ai casi in cui si sospetti la<br />

presenza di un addensamento polmonare, o di altra<br />

patologia radiologicamente documentabile e<br />

che si pone nella diagnostica differenziale con la<br />

riacutizzazione di BPCO. L’esecuzione della spirometria,<br />

poco praticata seppur in teoria praticabile<br />

nello studio medico o a domicilio del paziente, non<br />

ha ancora dimostrato una sicura possibilità di utilizzo<br />

nell’ambito della routine quotidiana del<br />

MMG e su larghe fasce di pazienti. Secondo alcuni<br />

studi nella riacutizzazione di BPCO non sempre<br />

vi è correlazione tra FEV 1 e PaO 2 , come accade<br />

invece in corso di riacutizzazione nei pazienti<br />

asmatici; inoltre, i valori spirometrici possono variare<br />

nel corso di uno stesso episodio 11 . Altri studi<br />

hanno dimostrato una buona correlazione tra FEV 1<br />

e misura del picco di flusso espiratorio 12 .Dovrebbe<br />

infine essere testata l’utilità, a livello ambulatoriale<br />

e domiciliare, dell’utilizzo di un pulsossimetro<br />

per la misurazione del grado di ossigenazione<br />

del paziente.<br />

LA GESTIONE<br />

DELLA TERAPIA A DOMICILIO<br />

La decisione di trattare il paziente a domicilio dipende<br />

anche da altri fattori, tra cui il grado di supporto<br />

assistenziale disponibile, le condizioni abitative<br />

e, non ultime, l’esperienza e la preparazione<br />

professionale del medico.<br />

Il trattamento domiciliare del paziente con BPCO<br />

riacutizzata, dopo la valutazione diagnostica, prevede<br />

l’utilizzo di farmaci broncodilatatori, di steroidi<br />

per via sistemica e di antibiotici. L’assistenza domiciliare<br />

con la somministrazione di ossigeno o con<br />

strumenti per la ventilazione del paziente è possibile,<br />

anche con ottimi risultati, ma richiede un training<br />

apposito del MMG e una stretta collaborazione<br />

con la struttura specialistica di riferimento.<br />

Vi sono diverse evidenze che dimostrano come il<br />

trattamento del paziente con BPCO riacutizzata effettuato<br />

da parte del MMG sia tendenzialmente<br />

meno aggressivo, rispetto a quanto praticato normalmente<br />

in ospedale, in particolare per quanto riguarda<br />

l’uso degli antibiotici e dei corticosteroidi 13 .<br />

Per contro, è possibile che nella gestione extraospedaliera<br />

del paziente per opera del MMG si ricorra<br />

con una certa frequenza all’utilizzo di antibiotici<br />

anche in situazioni non propriamente indotte<br />

da infezioni batteriche.<br />

A tale proposito, ai MMG viene spesso imputato un<br />

utilizzo improprio degli antibiotici per affezioni non<br />

di origine batterica, uno scarso rispetto della posologia<br />

e dei tempi di trattamento e, in Italia in particolare,<br />

un eccessivo ricorso alle formulazioni iniettive.Tali<br />

osservazioni, in parte vere, devono tuttavia<br />

tenere conto di alcune considerazioni che possono<br />

servire a meglio interpretare questi comportamenti:<br />

● la difficoltà di distinguere infezioni virali da<br />

quelle batteriche in medicina generale;<br />

● i problemi legati alla compliance del paziente;<br />

● la pressione esercitata dal paziente sul MMG per<br />

ottenere un antibiotico e la sua tendenza a iniziare<br />

spesso autonomamente tale terapia;<br />

● il desiderio del MMG di profilassare eventuali<br />

successive complicanze.<br />

Ancora oggi, com’è noto, l’importanza degli agenti<br />

infettivi nell’indurre la riacutizzazione della BPCO<br />

è molto dibattuta, sia perché anche agenti fisici e<br />

chimici possono esserne responsabili,sia perché spesso<br />

le colture sull’espettorato danno risultati negativi<br />

o selezionano germi non diversi da quelli presenti<br />

in questi pazienti nello stato di stabilità clinica 14 .<br />

Si ritiene, in ogni modo, che più della metà delle<br />

riacutizzazioni di BPCO sia in origine di natura infettiva,<br />

di esse il 40-50% è sostenuto da batteri, il<br />

30% da virus, il 5-10% da germi atipici 15 . Nel 10-<br />

20% dei casi si tratta di popolazioni batteriche miste.<br />

I germi più frequentemente isolati sono: Haemophilus<br />

influenzae, Streptococcus pneumoniae e Moraxella<br />

catarrhalis. In effetti, la definizione eziologica<br />

della causa della riacutizzazione è piuttosto difficile<br />

e, per questo come per altri motivi, la ricerca colturale<br />

sull’espettorato di questi pazienti non viene di<br />

norma praticata e la prescrizione di antibiotici è effettuata,<br />

non solo in medicina generale, prevalentemente<br />

in modo empirico. Fortunatamente, a sostegno<br />

della razionalità di tale comportamento è scesa<br />

in campo l’European Respiratory Society, secondo<br />

cui: “In presenza di espettorato purulento bisogna trattare<br />

i pazienti in modo empirico, con antibiotici, per una durata<br />

di 7-14 giorni” 16 . Inoltre, vi sono evidenze secondo<br />

cui i pazienti con BPCO riacutizzata che ricevono<br />

terapia antibiotica hanno una durata degli episodi<br />

nettamente inferiore rispetto ai pazienti che non<br />

la ricevono 4 . In conclusione, i pazienti con riacutizzazione<br />

di BPCO che presentano aumento di volume<br />

dell’espettorato e purulenza dello stesso possono<br />

giovarsi della prescrizione di un antibiotico.Tale prescrizione<br />

dovrebbe basarsi sullo spettro di sensibilità<br />

presente nel nostro paese nei confronti dei principa-<br />

114

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!