1. - Clinica malattie apparato respiratorio
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<strong>1.</strong> COME SI VALUTANO GLI EFFETTI DEL TRATTAMENTO DELLA BPCO<br />
(simplified acute physiologic score, punteggio fisiologico<br />
acuto semplificato) PaO 2 /FiO 2 e bicarbonati<br />
plasmatici, sottoposti a terapia medica tradizionale.<br />
Solo 1 dei pazienti trattati con NPPV necessitò di<br />
intubazione endotracheale vs 11 su 13 del gruppo<br />
di controllo storico. La mortalità fu di 2 pazienti in<br />
ciascun gruppo (15%). Chiaramente i risultati di<br />
questo studio possono risentire del miglioramento<br />
negli standard terapeutici con gli anni.<br />
Dal 1990 si moltiplicarono gli studi sull’efficacia<br />
della NPPV. Nel 1993 fu pubblicato il primo studio<br />
prospettico e randomizzato su 60 pazienti con<br />
BPCO e insufficienza respiratoria 13 . Nel gruppo<br />
trattato con NPPV mediante un ventilatore a volume,<br />
il pH, la PaCO 2 e la dispnea migliorarono<br />
più rapidamente e inferiore fu la mortalità, rispetto<br />
al gruppo curato con terapia medica e ossigenazione<br />
ottimizzate. Nell’intervallo, i lavori proposti<br />
in letteratura non erano controllati o impiegavano<br />
ancora gruppi di controllo storici.Tuttavia, alcuni<br />
di questi lavori meritano una citazione.<br />
Lo studio di Benhamiou et al. 19 , sebbene non controllato,<br />
ebbe l’originalità di impiegare la NPPV in<br />
pazienti molto anziani, con età media superiore ai<br />
76 anni, nei quali l’intubazione veniva giudicata<br />
controindicata, a causa dell’età avanzata. La ventilazione<br />
venne offerta in maniera continua per circa<br />
24-36 ore e poi in maniera discontinua per i<br />
giorni successivi, permettendo, nel 60% dei casi<br />
(18/30), di migliorare gli scambi gassosi e di essere<br />
svezzati dal presidio.<br />
Altri due studi importanti dei primi anni ’90 furono<br />
eseguiti in Italia. Il primo riportò risultati deludenti<br />
20 ,mentre il secondo,eseguito due anni più tardi<br />
dagli stessi autori, fu caratterizzato da una percentuale<br />
di successo dell’82% del gruppo ventilato<br />
vs 54% del gruppo di controllo storico trattato con<br />
terapia medica tradizionale 21 . La più probabile causa<br />
di risultati così diversi è rappresentata, verosimilmente,<br />
dalla maggiore esperienza e dalla diversa<br />
mentalità sviluppate nel corso degli anni all’interno<br />
dei gruppi. È infatti intuibile come, con il passare<br />
degli anni, l’intera équipe assistenziale abbia sviluppato<br />
maggiore competenza e confidenza con il nuovo<br />
metodo di ventilazione e questo abbia portato a<br />
una maggiore efficacia nel trattamento dei pazienti.<br />
Sette sono gli studi prospettici, randomizzati e controllati<br />
(vs terapia medica) in pazienti con grave insufficienza<br />
respiratoria acuta ipercapnica nella<br />
BPCO 12,13,22-26 .Già nel 1997,una metanalisi di Keenan<br />
et al. 27 concludeva che l’evidenza favoriva l’offerta<br />
di NPPV nei pazienti con BPCO riacutizzata<br />
e insufficienza respiratoria acuta rispetto alla terapia<br />
medica convenzionale. È interessante notare come<br />
6/7 degli studi siano nettamente favorevoli a NPPV.<br />
Fa eccezione lo studio di Barbè et al. 23 , condotto<br />
peraltro su pazienti di gravità lieve. Diversamente da<br />
quanto suggerito dalle conclusioni, quello studio dimostra<br />
come la NPPV debba comunque essere riservata<br />
a pazienti relativamente compromessi e non<br />
essere quindi impiegata quando la terapia medica ha<br />
ragionevoli possibilità di successo. La recente metanalisi<br />
sul BMJ 3 conferma sostanzialmente i positivi<br />
risultati di NPPV nell’IRA da BPCO riacutizzata.<br />
A questo proposito, è interessante analizzare la studio<br />
multicentrico di Brochard et al. 12 , che coinvolse<br />
cinque UTI di vari stati europei e reclutò 275 pazienti<br />
BPCO affetti da insufficienza respiratoria acuta<br />
ipercapnica (pH medio = 7,27 e PaCO 2 media<br />
= 68 mmHg) con un indice di gravità SAPS pari a<br />
circa 12,5 punti. L’arruolamento dei pazienti fu più<br />
ampio degli studi condotti in precedenza. I criteri<br />
di esclusione dalla NPPV furono:<br />
●<br />
●<br />
●<br />
●<br />
●<br />
instabilità cardiovascolare grave:<br />
– pressione arteriosa sistolica