1. - Clinica malattie apparato respiratorio

5. RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA GESTIONE DELLA BPCO
Dobbiamo tenere presente che spesso il MMG deve
trattare un paziente con BPCO affetto da altre
patologie e questo pone il problema di un’accurata
selezione del regime terapeutico da instaurare o
da mantenere.
Una gestione integrata che sia efficace per il paziente
con BPCO ha alcuni obiettivi, fra i quali:
● prevenzione dell’evoluzione;
● miglioramento della sintomatologia;
● mantenimento della tolleranza allo sforzo;
● miglioramento della qualità di vita;
● prevenzione e trattamento delle complicanze;
● prevenzione e trattamento delle riacutizzazioni.
LA “GESTIONE INTEGRATA”
In un moderno approccio al paziente è necessario
un cambiamento culturale dei rapporti fra medico
di famiglia e specialista, visto nella sua “qualità” di
consulente.
Una gestione integrata non dovrà, infatti, essere basata
sul solo aspetto diagnostico terapeutico, ma dovrà
essere completata da un’opera comune di informazione-formazione
dei pazienti e più in generale
della collettività nel suo complesso che sia
“uniforme nel contenuto dei messaggi”. Dovrà tenere
conto di un necessario monitoraggio periodico
della popolazione a rischio, per consentire un
miglior controllo della malattia stessa e un’efficace
opera di prevenzione 4 .
Una gestione integrata produrrà non solo un miglioramento
complessivo della qualità dei servizi,
ma anche una razionalizzazione della spesa complessiva
con l’attribuzione di ogni singolo intervento
al MMG o allo specialista, evitando la duplicazione
degli interventi o la scelta di interventi
di scarsa efficacia.
Il concetto di “disease management” si basa sulla considerazione
che i pazienti sono persone e l’assetto
organizzativo è focalizzato nella domanda: il cittadino
e i suoi bisogni al centro di tutto il sistema
delle “cure”.
Un processo tradizionale di gestione delle malattie
implica che per la stessa patologia il paziente si debba
rivolgere a diverse componenti del sistema assistenziale
ricevendo singoli interventi in modo
frammentato.
Il disease management costituisce invece una metodologia
finalizzata alla gestione dell’intero percorso in
cui si sviluppa una malattia e rivolta quindi a: prevenire,
diagnosticare, curare la malattia e riabilitare il
malato; migliorare la qualità delle cure erogate; migliorare
la qualità della vita del paziente; ridurre il livello
complessivo dei costi dell’intervento sanitario 5 .
Secondo un’accettata definizione il disease management
è:
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“un sistema rivolto alla tutela della salute…” (in
termini di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione);
“…integrato, che necessita di cooperazione e il
coordinamento tra i diversi protagonisti del continuum
salute-malattia”…;
“…fondato sulla raccolta, condivisione e applicazione
di informazioni…”;
“…con l’obiettivo finale di migliorare la qualità
delle cure…”;
“… e con l’obiettivo finale di ridurre i costi…”;
“…per una specifica patologia”.
INTEGRAZIONE
DELLE DIVERSE STRUTTURE
E DEI DIVERSI SERVIZI
Una delle caratteristiche fondamentali del disease
management consiste quindi nella necessità di integrare
l’attività delle diverse strutture e dei diversi
servizi. Questo processo consiste nell’identificazione
del contributo di ciascuna componente del servizio
sanitario (shared care o cura condivisa).
L’eliminazione dei procedimenti non necessari (per
esempio dei doppioni di cura) può contribuire a:
● migliorare la qualità della vita del paziente;
● migliorare il contenimento dei costi.
CONDIVISIONE
DELLE INFORMAZIONI
TRA I VARI ATTORI
Elemento di base del disease management è la conoscenza
della storia naturale della malattia, al fine
di considerare la possibilità di misurarne il decorso
in senso favorevole con interventi di tipo preventivo,
diagnostico, terapeutico e riabilitativo.
Un sistema informativo sanitario rappresenta un insieme
di processi e tecnologie che dovrebbero connettere
tutti gli attori coinvolti nella catena di erogazione
di prestazioni sanitarie.
Tuttavia oggi, purtroppo, questo non accade o è
molto raro.
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