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Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg

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GUIDA al LAVORO<br />

A PPROFONDIMENTI<br />

tativa»). Pertanto, senza nulla<br />

prefissare, la decisione sull’entità<br />

della liquidazione del danno<br />

era affidata alla <strong>di</strong>screzionalità<br />

del giu<strong>di</strong>ce.<br />

Numerose sono state le pronunce<br />

[29] che, per giunta in contrasto<br />

con l’in<strong>di</strong>rizzo della prevalente<br />

giurisprudenza [30] , negavano ad<br />

esempio la liquidazione separata<br />

del danno <strong>biologico</strong> da inabilità<br />

temporanea rispetto a quella da<br />

invali<strong>di</strong>tà permanente, assommandola<br />

in un unico esborso <strong>di</strong><br />

denaro, in virtù del criterio equitativo<br />

previsto dallo stesso nostro<br />

or<strong>di</strong>namento.<br />

La «pericolosità» <strong>di</strong> tale criterio<br />

è lapalissiana: affidare «del tutto»<br />

all’opinione del magistrato<br />

simile decisione poteva facilmente<br />

determinare sperequazioni,<br />

arbitrarietà ed ingiustizie per<br />

casi simili e in <strong>di</strong>fferenti se<strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ziarie.<br />

Altrettanto evidente è il contrasto<br />

<strong>di</strong> questo in<strong>di</strong>rizzo con la prescrizione<br />

della Corte Costituzionale<br />

sulla necessità <strong>di</strong> uniformità<br />

<strong>di</strong> base cui dovrebbe ispirarsi il<br />

risarcimento.<br />

La «storica» sentenza<br />

n. 184 del 1986<br />

della Corte Costituzionale<br />

L’orientamento innovativo in<br />

materia <strong>di</strong> danno alla persona<br />

da fatto illecito con la introduzione<br />

della figura del danno<br />

<strong>biologico</strong> [31]<br />

Il <strong>di</strong>battito dottrinario e giurisprudenziale<br />

sul tema della risarcibilità<br />

del danno alla salute coinvolgeva<br />

la stessa Corte Costituzionale<br />

che definiva l’articolo<br />

2043 del co<strong>di</strong>ce civile come<br />

«norma in bianco» che in<strong>di</strong>vidua<br />

le conseguenze dell’«iniuria»<br />

dell’atto «contra ius», cioè della<br />

violazione della norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

oggettivo.<br />

La stessa Corte Costituzionale,<br />

con le due citate sentenze n. 87 e<br />

n. 88 del 1979, veniva chiamata<br />

a pronunciarsi sulla questione <strong>di</strong><br />

costituzionalità dell’articolo<br />

2059 del co<strong>di</strong>ce civile (respinta,<br />

perché lo stesso articolo 2059<br />

del co<strong>di</strong>ce civile si riferisce solo<br />

al danno morale soggettivo, consistente<br />

in ingiuste perturbazioni<br />

dell’animo e in sensazioni dolorose:<br />

la norma, non escludendo<br />

perciò la risarcibilità del danno<br />

<strong>biologico</strong>, non contrasta con<br />

gli articoli 2, 3, 24 e 32 della<br />

Costituzione e il danno <strong>biologico</strong><br />

viene poi configurato come<br />

un danno-evento, interno alla<br />

struttura della fattispecie lesiva)<br />

e dell’articolo 2043 del co<strong>di</strong>ce<br />

civile sollevata in riferimento alle<br />

norme costituzionali (articoli<br />

3 e 24 della Costituzione) in<br />

quanto non comprende la risarcibilità<br />

del danno alla salute autonomamente<br />

considerato rispetto<br />

alle conseguenze economiche<br />

del fatto lesivo e del danno morale<br />

puro.<br />

È peraltro rilevante segnalare<br />

che la sentenza n. 88/1979 fu pronunciata<br />

in concomitanza con la<br />

legge Istitutiva del Servizio Sanitario<br />

Nazionale (legge n.<br />

833/1978) la quale definiva la salute,<br />

espressamente, «fondamentale<br />

<strong>di</strong>ritto dell’in<strong>di</strong>viduo», oltreché<br />

come interesse della collettività.<br />

Lo scossone veniva dato dalla<br />

Corte Costituzionale [32] che, intervenendo<br />

sulla questione <strong>di</strong> legittimità<br />

dell’articolo 2059 del<br />

co<strong>di</strong>ce civile - sollecitata dall’or<strong>di</strong>nanza<br />

del Tribunale <strong>di</strong> Genova<br />

dell’8 ottobre 1979 e del Tribunale<br />

<strong>di</strong> Salerno del 4 <strong>di</strong>cembre<br />

1981 - con la citata sentenza. n.<br />

184/1986 così affermava: «qualsiasi<br />

lesione che viola l’integrità<br />

psico-fisica dell’in<strong>di</strong>viduo determina<br />

il danno cosiddetto <strong>biologico</strong><br />

o alla salute».<br />

Il danno <strong>biologico</strong> è pertanto il<br />

danno-evento, prioritario rispetto<br />

ad ogni altro tipo <strong>di</strong> danno patrimoniale.<br />

È dunque la lesione dell’integrità<br />

psico-fisica il fondamento giuri<strong>di</strong>co<br />

del risarcimento del danno<br />

<strong>biologico</strong> ed eventualmente,<br />

se sussistenti, anche <strong>di</strong> altre conseguenze<br />

dannose.<br />

Intanto le ulteriori (oltre l’evento)<br />

conseguenze dannose sono rilevanti<br />

e risarcibili in quanto, prima,<br />

già esiste una «lesione del<br />

bene-giuri<strong>di</strong>co salute» (determinata<br />

dalla violazione della norma<br />

primaria desunta dal combinato<br />

<strong>di</strong>sposto degli articoli 32<br />

della Costituzione e 2043 del co<strong>di</strong>ce<br />

civile).<br />

Ciò ha costretto ad una rilettura<br />

costituzionale <strong>di</strong> tutto il sistema<br />

co<strong>di</strong>cistico dell’illecito civile, inducendo<br />

l’interpretazione giu<strong>di</strong>ziaria<br />

alla revisione <strong>di</strong> alcune nozioni<br />

tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Sono così nati, da varie esperienze<br />

giu<strong>di</strong>ziarie, il danno alla vita<br />

<strong>di</strong> relazione, il danno alla sfera<br />

sessuale, il danno estetico (anche<br />

non concretamente incidente<br />

sulla capacità <strong>di</strong> guadagno), il<br />

danno <strong>biologico</strong> dei prossimi<br />

congiunti o cosiddetto danno riflesso.<br />

Sono state anche prese in considerazione<br />

le ipotesi <strong>di</strong> piccole in-<br />

I SUPPLEMENTI<br />

[29] Trib. Crema, 22.9.1994 in Responsabilità civile e previdenza, 1995, pag. 351; Corte d’Appello <strong>di</strong> Milano,<br />

25.1.1994 in Assicurazioni, 1994, pag. 169; e identicamente in data 3.1.1995; Cass., sent. n. 10269 dell’1.12.1994;<br />

Cass. 11.2.1985 sent. n. 1130; Corte d’Appello <strong>di</strong> Firenze in Dir. e pratica delle Assicurazioni 27.5.1986, ibidem<br />

1987, ibidem, pag. 374.<br />

[30] Cass. sent. n. 1130 dell’11.2.1985; Corte d’Appello <strong>di</strong> Firenze, in Diritto e pratica delle Assicurazioni 27.5.1986,<br />

ibidem 1987, pag. 374.<br />

[31] P. Rescigno, Trattato <strong>di</strong> Diritto Privato, Utet, Vol. XIV, Cap. IV, p. 403: «Il danno <strong>biologico</strong>».<br />

[32] Corte Cost. n. 184 del 14 luglio 1986, in Foro it., 1986, I, 2053, con nota <strong>di</strong> Ponza<strong>nel</strong>li e Monateri.<br />

n. 2 - maggio 2003 17

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