28.01.2015 Views

Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg

Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg

Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

GUIDA al LAVORO<br />

A PPROFONDIMENTI<br />

a) Fase dei segnali premonitori<br />

Il primo segnale, che non andrebbe<br />

sottovalutato, è da ricercarsi<br />

all’interno <strong>di</strong> una relazione precedentemente<br />

neutra o ad<strong>di</strong>rittura<br />

molto positiva (sia tra colleghi<br />

che con il superiore) che subisce<br />

un brusco cambiamento in negativo.<br />

Spesso tali problemi relazionali<br />

insorgono quando all’interno<br />

del gruppo lavorativo subentra<br />

una persona neo-assunta o<br />

quando un <strong>di</strong>pendente riceve una<br />

promozione. Può succedere allora<br />

che la «vittima» riceva delle<br />

critiche sul modo <strong>di</strong> condurre il<br />

proprio <strong>lavoro</strong>, fino a quel momento<br />

rispettato ed apprezzato.<br />

b) Fase della stigmatizzazione<br />

La vittima subisce continui attacchi<br />

da parte <strong>di</strong> un superiore e/o<br />

dei colleghi.<br />

Le aggressioni pressoché giornaliere<br />

hanno lo scopo <strong>di</strong> danneggiare<br />

la persona in questione.<br />

In particolare gli attacchi hanno<br />

la funzione <strong>di</strong>:<br />

- ledere la reputazione della vittima<br />

attraverso mal<strong>di</strong>cenze, calunnie,<br />

e ad esempio esporla al<br />

ri<strong>di</strong>colo;<br />

- impe<strong>di</strong>rle ogni forma <strong>di</strong> comunicazione,<br />

non rendendo più possibile<br />

l’espressione, in modo tale<br />

da escludere l’in<strong>di</strong>viduo dal flusso<br />

delle informazioni ed isolarlo<br />

socialmente;<br />

- renderle impossibile svolgere il<br />

proprio <strong>lavoro</strong> in modo sod<strong>di</strong>sfacente<br />

a causa dell’assegnazione<br />

<strong>di</strong> incarichi lavorativi insignificanti<br />

e umilianti;<br />

- minacciare la «vittima».<br />

c) Fase dell’ufficialità<br />

Quando questa situazione viene<br />

riconosciuta e segnalata all’ufficio<br />

del personale e viene aperta<br />

un’inchiesta, il caso <strong>di</strong>viene allora<br />

«ufficiale».<br />

Molto spesso, però, quando vengono<br />

interpellati i colleghi per<br />

chiedere informazioni al riguardo,<br />

questi tendono a colpevolizzare<br />

ulteriormente la «vittima»<br />

imputando la causa del problema<br />

alla sua personalità, ritenuta<br />

debole e fragile, piuttosto che a<br />

con<strong>di</strong>zioni esterne oggettive.<br />

d) Fase finale<br />

dell’allontanamento<br />

È a questo punto che la «vittima»<br />

è totalmente isolata da ciò<br />

che succede <strong>nel</strong>l’ambiente lavorativo;<br />

viene dequalificata professionalmente,<br />

le vengono assegnati<br />

incarichi lavorativi <strong>di</strong> scarso<br />

rilievo e poco gratificanti.<br />

La persona va incontro così ad<br />

un lungo periodo <strong>di</strong> malessere<br />

generale, caratterizzato da <strong>di</strong>sturbi<br />

depressivi e psicosomatici, tali<br />

da indurla a rivolgersi ad uno<br />

specialista. A livello lavorativo<br />

può sopraggiungere il licenziamento<br />

o le <strong>di</strong>missioni.<br />

Secondo le tabelle formulate da<br />

alcuni psicologi del <strong>lavoro</strong>, è<br />

configurabile <strong>mobbing</strong> soltanto<br />

dopo almeno 6 mesi <strong>di</strong> vessazioni<br />

ripetute mentre, in caso <strong>di</strong> perio<strong>di</strong><br />

più brevi, si dovrebbe parlare<br />

<strong>di</strong> «azioni mobbizzanti».<br />

Di avviso <strong>di</strong>verso H. Ege [13] , che<br />

in<strong>di</strong>vidua <strong>di</strong>fatti una pluralità <strong>di</strong><br />

fasi, a partire dalla con<strong>di</strong>zione<br />

zero (iniziale terreno favorevole<br />

al <strong>mobbing</strong> per svilupparsi <strong>nel</strong>le<br />

varie ulteriori fasi (sei), concludendosi<br />

<strong>nel</strong>la esclusione del<br />

mobbizzato dal mondo del <strong>lavoro</strong>,<br />

vuoi per licenziamento, vuoi<br />

per <strong>di</strong>missioni o, nei casi più gravi,<br />

per suici<strong>di</strong>o). Si è andata configurando<br />

anche la pressoché<br />

analoga nozione <strong>di</strong> «bossing»,<br />

ovvero il <strong>mobbing</strong> verticale collettivo,<br />

come pure il <strong>mobbing</strong> in<strong>di</strong>viduale,<br />

orizzontale o collettivo,<br />

ai danni del <strong>di</strong>pendente al fine<br />

<strong>di</strong> indurlo a <strong>di</strong>mettersi, ma<br />

queste sono solo accezioni della<br />

terminologia del fenomeno.<br />

Da più parti [14] emerge che il<br />

<strong>mobbing</strong> è la «malattia sociale»<br />

del nostro tempo!<br />

L’evoluzione<br />

del fenomeno <strong>mobbing</strong><br />

In Italia<br />

Nel nostro Paese il «<strong>mobbing</strong>» è<br />

una scoperta recente.<br />

Il primo testo che ha affrontato<br />

la tematica del <strong>mobbing</strong> risale al<br />

1996 ed è stato scritto da Harald<br />

Ege, psicologo [15] e fondatore<br />

dell’Associazione «Prima» <strong>di</strong><br />

Bologna. Successivamente, ed<br />

in particolar modo negli ultimi<br />

due anni, molti stu<strong>di</strong>osi si sono<br />

cimentati <strong>nel</strong>la materia [16] e <strong>di</strong>versi<br />

articoli sono stati pubblicati<br />

sulle riviste giuri<strong>di</strong>che specializzate<br />

[17] . Poche le strutture pubbliche<br />

specializzate note (Clinica<br />

del Lavoro «L. Devoto» <strong>di</strong> Milano;<br />

Asl RM3 - Roma; il Centro<br />

<strong>di</strong> Salute Mentale della Asl<br />

TA/1 in Taranto); svariati i Centri<br />

Psico-Sociali, gli Istituti Universitari<br />

<strong>di</strong> Psicologia e Diritto<br />

del Lavoro, le Associazioni (Mima<br />

e Prima) e le Fondazioni che<br />

se ne occupano.<br />

Il primo Seminario Nazionale<br />

I SUPPLEMENTI<br />

[13] H. Ege, Il <strong>mobbing</strong> in Italia, Bologna, 1996, 32.<br />

[14] A. e R. Gilioli, Cattivi Capi, Cattivi Colleghi: come <strong>di</strong>fendersi dal <strong>mobbing</strong> e dal nuovo capitalismo selvaggio,<br />

Oscar Mondadori 2000; R. Canestrari, Trattato <strong>di</strong> psicologia, Bologna, Clueb, 1997; M.F. Hirigoyen, Molestie<br />

morali, Einau<strong>di</strong>, 2000.<br />

[15] H. Ege, Il <strong>mobbing</strong>: che cos’è il terrore psicologico sul posto <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>, Pitagora E<strong>di</strong>trice, Bologna, 1996, p. 137.<br />

[16] Gilioli, Cattivi Capi, Cattivi Colleghi, cit.; Umani Ronchi-Bonaccorso, Le vessazioni sul luogo <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>: rilevanza<br />

me<strong>di</strong>co-legale del fenomeno <strong>mobbing</strong> (estratto da Zacchia - Ist. Med. Leg. Università La Sapienza <strong>di</strong> Roma - 2000).<br />

[17] L. Greco, <strong>Danno</strong> <strong>biologico</strong>: gli effetti del cd. <strong>mobbing</strong>, inGuida al Lavoro, n. 11/1999; L. Greco, Il <strong>mobbing</strong> tra<br />

danno <strong>biologico</strong> e malattia professionale, inGuida al Lavoro n. 24/2000.<br />

n. 2 - maggio 2003 49

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!