Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg
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GUIDA al LAVORO<br />
A PPROFONDIMENTI<br />
forte preoccupazione in tal senso<br />
e identica esigenza è stata colta<br />
sia negli ambienti dell’impren<strong>di</strong>toria,<br />
come attesta l’avviamento<br />
<strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />
della Scuola <strong>di</strong> Direzione<br />
Aziendale - Sda Bocconi [1]<br />
che del Sindacato, me<strong>di</strong>ante<br />
l’apertura <strong>di</strong> appositi «Sportelli»<br />
[2] , e da parte dei Comuni, su<br />
iniziativa sindacale, con «Centri<br />
<strong>di</strong> ascolto».<br />
Lo stesso attuale Ministro della<br />
salute, Sirchia, ha preannunciato<br />
l’apertura <strong>di</strong> «Sportelli Psichiatrici».<br />
Da alcuni anni, la giurisprudenza<br />
e la dottrina con il sostegno della<br />
me<strong>di</strong>cina legale e della psicologia<br />
del <strong>lavoro</strong> hanno aperto spiragli<br />
positivi, pur con pronunce a<br />
volte <strong>di</strong>fformi e contrad<strong>di</strong>ttorie.<br />
La strada è perciò lunga e ardua.<br />
Resta ancora molto da approfon<strong>di</strong>re<br />
ed elaborare sul <strong>mobbing</strong>,<br />
come testimonia il laborioso ed<br />
interessante percorso dell’Or<strong>di</strong>namento,<br />
ispirato ai principi e ai<br />
valori della Costituzione, sul tema<br />
della salute e del danno <strong>biologico</strong>,<br />
pure in continua evoluzione<br />
<strong>nel</strong> nostro Paese.<br />
Si rendono necessari, dato lo svilupparsi<br />
del fenomeno, interventi<br />
ad hoc e concrete misure preventive<br />
del rischio-<strong>mobbing</strong> anzitutto,<br />
come la legislazione vigente<br />
in materia <strong>di</strong> sicurezza sul<br />
<strong>lavoro</strong> (Dlgs n. 626/1994 con il<br />
piano <strong>di</strong> sicurezza ex legge n.<br />
242/1996) prevede, più che repressive,<br />
che appaiono <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile<br />
elaborazione e attuazione, imponendosi<br />
la necessità <strong>di</strong> un coor<strong>di</strong>namento<br />
all’interno del Paese<br />
tra le forze sociali, ed al <strong>di</strong><br />
fuori, anche tra i vari Stati dell’Unione<br />
Europea [3] . Il tema è comunque<br />
salito da tempo alla ribalta<br />
degli organi d’informazione<br />
ed all’attenzione degli addetti<br />
ai lavori: già <strong>nel</strong> <strong>di</strong>cembre 2000<br />
l’ex Ministro della sanità Umberto<br />
Veronesi, alla presentazione<br />
della Conferenza Nazionale per<br />
la promozione della salute svoltasi<br />
a Roma, aveva lanciato il seguente<br />
allarme: Il fumo passivo<br />
e il «Mobbing» sul <strong>lavoro</strong>: le sfide<br />
più urgenti per la salute degli<br />
italiani!, ma anche il suo predecessore,<br />
Rosi Bin<strong>di</strong>, a conferma<br />
del <strong>di</strong>ffondersi <strong>di</strong> analogo allarme,<br />
collegato sia alla tematica<br />
del <strong>mobbing</strong> che, in generale, allo<br />
stress da ambito lavorativo,<br />
aveva denunciato l’elevato ed eccessivo<br />
consumo <strong>di</strong> psicofarmaci<br />
a causa della depressione ed il<br />
costo ingente delle cure per terapie<br />
e specialisti della mente.<br />
In realtà, però, sovente il soggetto<br />
affetto dal danno psichico derivante<br />
dal <strong>mobbing</strong> si ritrova abbandonato<br />
a se stesso ed incompreso,<br />
sia in famiglia che dai colleghi<br />
nei luoghi <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>, a volte<br />
persino deriso o trattato con<br />
ironia, e pur costituendo sia i<br />
Centri Psico-Sociali <strong>di</strong> zona che<br />
il Centro <strong>di</strong> Disadattamento Lavorativo<br />
della Clinica del Lavoro<br />
«L. Devoto» <strong>di</strong> Milano un valido<br />
riferimento e supporto <strong>di</strong>agnostico<br />
e psicoterapico.<br />
Tra le varie teorie che si <strong>di</strong>ffondono<br />
vi è quella secondo cui il<br />
<strong>mobbing</strong> va combattuto con il<br />
«marketing sociale» [4] , ovvero<br />
con la fattiva solidarietà; mentre<br />
altri autori hanno adottato per il<br />
tema l’espressione: Il <strong>mobbing</strong><br />
è, innanzitutto, inefficiente [5] , illustrando<br />
il «costo sociale» del<br />
<strong>mobbing</strong> con riferimento alla <strong>di</strong>spersione<br />
<strong>di</strong> risorse ed al «peggioramento<br />
esistenziale» collettivo,<br />
prima ancora che in<strong>di</strong>viduale<br />
(il concetto si ricollega al danno<br />
esistenziale coniato dalla nota<br />
dottrina triestina [6] , quale «somma<br />
<strong>di</strong> ripercussioni relazionali <strong>di</strong><br />
segno negativo per le gravose rinunce<br />
ad un facere» e quale<br />
«compressione <strong>di</strong> attività ared<strong>di</strong>tuali»).<br />
Orbene, poiché il significato <strong>di</strong><br />
simile espressione inerisce a tutto<br />
ciò che <strong>di</strong> negativo il <strong>mobbing</strong><br />
comporta per il soggetto colpito<br />
(attività e persona <strong>di</strong>strutte in un<br />
colpo solo) e tutto ciò corrisponde<br />
<strong>di</strong> frequente e nostro malgrado<br />
al vero, proprio per questo il<br />
<strong>mobbing</strong> si rivela quanto mai efficiente,<br />
in quanto raggiunge il<br />
suo scopo (l’espulsione dall’ambiente<br />
<strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> della «vittima»<br />
prescelta, ovvero la persona non<br />
gra<strong>di</strong>ta o il cosiddetto «capro<br />
espiatorio») sotto l’egida <strong>di</strong> una<br />
sovente molto <strong>di</strong>scutibile miglior<br />
gestione delle cosiddette<br />
«risorse umane», <strong>di</strong>venuto il bigliettino<br />
<strong>di</strong> presentazione dell’attività<br />
lavorativa adottato dalle<br />
aziende.<br />
Nel raggiungimento <strong>di</strong> questo<br />
obiettivo il <strong>mobbing</strong> risulta - purtroppo<br />
- palesemente proficuo, e<br />
non <strong>di</strong>scrimina tra coloro che nei<br />
luoghi <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>, per qualifica e<br />
retribuzione, ricoprono ruoli <strong>di</strong>versi<br />
(il <strong>di</strong>rigente e l’impiegato,<br />
l’operaio e il quadro), ponendoli<br />
I SUPPLEMENTI<br />
[1] Economia e Management, Focus Manager allo Specchio n. 3, maggio-giugno 2002.<br />
[2] In Note Informative Cgil <strong>di</strong> Milano, n. 19, <strong>di</strong>cembre 2000.<br />
[3] Risoluzione A5 - 0283/2001 del Parlamento Europeo sul «<strong>mobbing</strong>», su relazione della Commissione per i <strong>di</strong>ritti<br />
della donna e le pari opportunità del 16 luglio 2001.<br />
[4] A. Ascenzi e G.L. Bergagio, Il Mobbing. Il marketing sociale come strumento per combatterlo, Giappichelli<br />
E<strong>di</strong>tore, Torino, 2000 e Il <strong>mobbing</strong>: riflessioni sulla pelle, Giappichelli, Torino, 2002.<br />
[5] P.G. Monateri, M. Bona e U. Oliva, Mobbing Vessazioni sul <strong>lavoro</strong>, Giuffrè, Milano, 2000.<br />
[6] P. Cendon, Trattato Breve dei Nuovi Danni, Cedam, 2001 e P. Ziviz, Alla scoperta del danno esistenziale, in onore<br />
<strong>di</strong> Rodolfo Sacco, a cura <strong>di</strong> Cendon.<br />
n. 2 - maggio 2003 47