Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg
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GUIDA al LAVORO<br />
A PPROFONDIMENTI<br />
che le stesse aziende, laddove è<br />
stato registrato un calo significativo<br />
della produttività nei reparti<br />
in cui qualcuno è stato vessato<br />
dai colleghi. Ma, soprattutto, il<br />
<strong>mobbing</strong> causa problematiche alla<br />
“vittima” che può accusare <strong>di</strong>sturbi<br />
psicosomatici e/o forme<br />
depressive che esprimono attraverso<br />
atteggiamenti <strong>di</strong> lamentosità,<br />
apatia, aggressività, isolamento<br />
e demotivazione. L’effetto <strong>di</strong><br />
tale <strong>di</strong>sagio si configura, insomma,<br />
come una vera e propria malattia<br />
professionale, pur rimanendo<br />
una costellazione sintomatologica<br />
che non assurge a sindrome,<br />
<strong>di</strong>fferenza per la quale si rende<br />
in<strong>di</strong>spensabile, a fronte <strong>di</strong> segnalazioni,<br />
un accertamento <strong>di</strong>agnostico<br />
adeguato, effettuato da<br />
una èquipe dl professionisti esterni<br />
esperti in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi<br />
psicologici, onde acclarare la reale<br />
entità del danno e pre<strong>di</strong>sporre<br />
i rime<strong>di</strong> del caso. In Svezia è stato<br />
rilevato che tra le cause scatenanti<br />
dei suici<strong>di</strong> un buon 15 per<br />
cento è da attribuirsi ad esperienze<br />
<strong>di</strong> <strong>mobbing</strong>; in Germania è<br />
stato istituzionalmente riconosciuto<br />
l’accesso al pre-pensionamento<br />
per le vittime <strong>di</strong> tale fenomeno,<br />
con grave danno per la società<br />
tutta: un lavoratore costretto<br />
alla pensione a soli quaranta<br />
anni costa alla collettività ben un<br />
miliardo e duecento milioni <strong>di</strong><br />
lire in più rispetto ad un soggetto<br />
che vada in pensione all’età prevista!<br />
Secondo le prime stime in<br />
Italia soffrono <strong>di</strong> “<strong>mobbing</strong>” oltre<br />
un milione <strong>di</strong> lavoratori, ma<br />
risultano coinvolte in tale situazione<br />
circa cinque milioni <strong>di</strong> persone,<br />
conteggiate tra familiari ed<br />
amici della “vittima”.<br />
Inoltre meriterebbe un’attenzione<br />
particolare un dato probabilmente<br />
“sommerso”: gli aspetti <strong>di</strong><br />
emarginazione e vessazione legati<br />
a problematiche inerenti i ruoli<br />
maschili e femminili onde accertare<br />
<strong>di</strong>scriminazioni vessatorie<br />
<strong>di</strong> tipo sessuale che si configurerebbero<br />
quanto meno antitetiche<br />
ai princìpi <strong>di</strong> pari opportunità<br />
che dovrebbero animare le regole<br />
del nostro mercato del <strong>lavoro</strong>.<br />
È quanto mai in<strong>di</strong>spensabile arrivare,<br />
dunque, ad una rapida approvazione<br />
<strong>di</strong> una legge che si<br />
occupi delle violenze psicologiche<br />
esercitate a danno dei lavoratori,<br />
attraverso la normativa in<br />
grado <strong>di</strong> prevenire la <strong>di</strong>ffusione,<br />
che detti regole precise in tutti<br />
quei casi dove è stato provato<br />
l’atto o il comportamento persecutorio.<br />
La tutela del lavoratore<br />
va infatti intesa ben oltre le mere<br />
garanzie assistenziali e legali, focalizzandosi<br />
sull’informazione,<br />
sulla prevenzione e, una volta accertato<br />
il danno, sulla possibilità<br />
concreta della “restitutio ad integrum”<br />
delle capacità della “vittima”,<br />
sul suo pieno recupero psicologico,<br />
sociale, relazionale e<br />
lavorativo».<br />
Camera dei deputati<br />
Proposta <strong>di</strong> legge n. 6667<br />
del 5 gennaio 2000<br />
(ad iniziativa del deputato Fiori)<br />
Disposizioni per la tutela della<br />
persona da violenze morali e<br />
persecuzioni psicologiche<br />
Il progetto prevede una tutela <strong>di</strong><br />
stampo penalistico, come il precedente<br />
ma è più articolato, con<br />
la previsione <strong>di</strong> un reato <strong>di</strong> condotta<br />
che si realizza a prescindere<br />
dall’evento dannoso in capo<br />
al lavoratore, e <strong>di</strong> una sanzione<br />
pecuniaria alternativa alla sanzione<br />
penale. Nella relazione così<br />
si legge: «La presente proposta<br />
<strong>di</strong> legge è intesa a sconfiggere<br />
il deplorevole fenomeno dell’abuso<br />
<strong>di</strong> autorità, un malcostume<br />
etico e civile che, nato in genere<br />
<strong>di</strong>ffusamente nei posti <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong><br />
pubblici e privati del nostro<br />
Paese, in questi ultimi anni, malgrado<br />
uno stratificato fronte <strong>di</strong><br />
omertà che ne impe<strong>di</strong>sce la definizione<br />
dei margini <strong>di</strong> consistenza<br />
reale, cresce e si sviluppa in<br />
modo insi<strong>di</strong>oso ed inquietante ormai<br />
in quasi tutti i settori della<br />
società nazionale. Tale fenomeno,<br />
chiamato con il termine anglosassone<br />
“<strong>mobbing</strong>”, si concretizza<br />
in una violenza psicologica<br />
più o meno strisciante volta a<br />
provocare in modo subdolo e sistematico<br />
l’annientamento morale<br />
e professionale, l’emarginazione<br />
sociale, ed in qualche caso<br />
l’alienazione, <strong>di</strong> una o più persone,<br />
attraverso metodologie <strong>di</strong>rette<br />
ed in<strong>di</strong>rette, quali molestie personali<br />
psico-fisiche e/o sessuali,<br />
<strong>di</strong>ffusione preor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> insinuazioni<br />
calunniose ed infamanti<br />
sulla vita pubblica e privata, ingiustificata<br />
<strong>di</strong>scriminazione <strong>nel</strong>la<br />
carriera professionale per favorire<br />
o meno prevaricazioni <strong>di</strong><br />
aspiranti terzi o, comunque, azioni<br />
che producano <strong>di</strong>suguaglianza<br />
<strong>di</strong> trattamento economico, assegnazione<br />
<strong>di</strong> carichi <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong><br />
al <strong>di</strong> là della soglia or<strong>di</strong>naria o<br />
l’assegnazione a funzioni o mansioni<br />
inferiori a quelle della qualifica<br />
funzionale <strong>di</strong> pertinenza e<br />
palesemente degradanti per la <strong>di</strong>gnità<br />
personale, continuità <strong>di</strong><br />
comportamenti vessatori, minacciosi,<br />
arbitrari e pretestuosi da<br />
parte <strong>di</strong> superiori e colleghi in<br />
cui si possono ravvisare intenzioni<br />
preor<strong>di</strong>nate e coor<strong>di</strong>nate per<br />
promuovere nei confronti del lavoratore<br />
vittima <strong>di</strong> persecuzione ingiustificati<br />
proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari,<br />
la sospensione dal servizio, il<br />
licenziamento o ad<strong>di</strong>rittura volontarie<br />
<strong>di</strong>missioni per sottrarsi a tali<br />
violenze materiali e/o psicologiche<br />
o qualsiasi altra azione isolata<br />
o concertata, tesa a dequalificare<br />
l’immagine morale della persona<br />
anche per procurare ad altri soggetti<br />
agevolazioni e privilegi altrimenti<br />
<strong>di</strong>sciplinati dalla legge».<br />
Senato della Repubblica<br />
Disegno <strong>di</strong> legge n. 4512<br />
del 16 marzo 2000 (ad iniziativa<br />
dei senatori Tomassini, Asciutti,<br />
Terracini, Manca, Lauro, Piccioni,<br />
Vegas, Costa, Germana, De<br />
Anna, Toniolli, Sella <strong>di</strong> Monteluce,<br />
Manfre<strong>di</strong>, Bettamio, Ventucci,<br />
Porcari e Bruni)<br />
I SUPPLEMENTI<br />
n. 2 - maggio 2003 85