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Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg

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I SUPPLEMENTI<br />

APPROFONDIMENTI<br />

La con<strong>di</strong>visibilità <strong>di</strong> tale teoria è<br />

<strong>di</strong> fondamentale importanza per<br />

ricondurre <strong>nel</strong> giusto alveo sia la<br />

<strong>di</strong>mensione del fenomeno del<br />

<strong>mobbing</strong> in tutte le sue manifestazioni<br />

e <strong>nel</strong>la sua complessità,<br />

qualsiasi siano le varie ipotesi<br />

della risarcibilità che possono<br />

formularsi, poiché le argomentazioni<br />

del Tribunale <strong>di</strong> Torino<br />

non prescindono dalla necessità<br />

del fondamentale presupposto<br />

della sussistenza del «nesso <strong>di</strong><br />

causalità» tra le vessazioni e la<br />

patologia insorta <strong>nel</strong> lavoratore<br />

(data la ormai in<strong>di</strong>scussa multifattorialità<br />

del danno <strong>biologico</strong><br />

<strong>di</strong> natura psichica), quantomeno<br />

come «concausa» [49] , ma ne<br />

prendono atto sulla base <strong>di</strong> riscontri<br />

documentali.<br />

Accertato il nesso <strong>di</strong> causalità,<br />

l’altro scoglio da superare è<br />

«l’onere della prova», da assolvere<br />

rigorosamente e cui, ex articolo<br />

2697 del co<strong>di</strong>ce civile, il lavoratore<br />

vittima del <strong>mobbing</strong><br />

non può sottrarsi.<br />

Trovano applicazione anche in<br />

tema <strong>di</strong> <strong>mobbing</strong> le norme generali<br />

sulla responsabilità contrattuale<br />

ed extra-contrattuale, cosicché<br />

ogni domanda <strong>di</strong> risarcimento<br />

deve essere supportata:<br />

- in caso <strong>di</strong> danno ingiusto, ex<br />

articolo 2043 del co<strong>di</strong>ce civile,<br />

secondo le regole della responsabilità<br />

extra contrattuale, dalla<br />

prova della condotta che ha causato<br />

il danno, del nesso causale,<br />

e della colpa o dolo <strong>di</strong> chi è ritenuto<br />

responsabile (Cass. 2 maggio<br />

2000, n. 5491);<br />

GUIDA al LAVORO<br />

- in caso <strong>di</strong> danno <strong>biologico</strong> o<br />

alla salute inteso come violazione<br />

dell’integrità psico-fisica ex<br />

articolo 2087 del co<strong>di</strong>ce civile,<br />

secondo le regole della responsabilità<br />

contrattuale, dalla prova<br />

della sussistenza dei comportamenti<br />

illegittimi, del verificarsi<br />

dei danni e del nesso <strong>di</strong> causalità<br />

tra simili condotte e i danni medesimi.<br />

Grava inoltre sul datore <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong><br />

l’onere <strong>di</strong> provare <strong>di</strong> avere ottemperato<br />

all’obbligo <strong>di</strong> cui all’articolo<br />

2087 del co<strong>di</strong>ce civile,<br />

ovvero <strong>di</strong> avere adottato tutte le<br />

misure idonee e necessarie a tutelare<br />

l’integrità psico-fisica del lavoratore,<br />

principi riba<strong>di</strong>ti dalla<br />

prima sentenza dei giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> legittimità<br />

in tema <strong>di</strong> <strong>mobbing</strong><br />

(Cass., sez. lav., 8 gennaio 2000,<br />

n. 143).<br />

Il percorso logico e cronologico<br />

seguito dal Tribunale <strong>di</strong> Torino<br />

<strong>nel</strong>le citate sentenze del 1999 ha<br />

incontrato censure e resistenze<br />

<strong>nel</strong>la me<strong>di</strong>cina legale accre<strong>di</strong>tata<br />

[50] , che ne ha contestato una<br />

certa generalizzazione, anche in<br />

relazione a casi analoghi, qualora<br />

venisse a mancare un passaggio<br />

essenziale: la derivazione<br />

eziologica scientificamente certa<br />

e probabile, tra le vessazioni e<br />

la malattia accertata, spettando<br />

al danneggiato, ex articoli 2043<br />

(«risarcimento per fatto illecito»)<br />

e 1218 del co<strong>di</strong>ce civile («responsabilità<br />

del debitore»), la<br />

prova del danno e al convenuto<br />

la <strong>di</strong>mostrazione che il danno lamentato<br />

dal <strong>di</strong>pendente non è in<br />

<strong>rapporto</strong> causale con la sua opera<br />

(condotta) datoriale e cui viene<br />

addebitato <strong>di</strong> avere commesso<br />

un danno ingiusto.<br />

Pertanto, il danno deve essere<br />

strettamente rapportato o correlato<br />

al <strong>mobbing</strong>, quale causa morbigena,<br />

onde evitare generalizzazioni<br />

e, così ai fini del ristoro del<br />

danno, far «assumere <strong>di</strong>gnità me<strong>di</strong>co-legale<br />

soltanto a quelle fattispecie<br />

per le quali si può <strong>di</strong>mostrare<br />

- dopo un’attenta <strong>di</strong>samina<br />

delle fonti <strong>di</strong> prova - il <strong>rapporto</strong><br />

<strong>di</strong> causa, o concausa tra le vessazioni<br />

e il danno <strong>biologico</strong> patito<br />

[51] .<br />

Significative appaiono le successive<br />

sentenze sul <strong>mobbing</strong> favorevoli<br />

al lavoratore - pur nei loro<br />

limiti - emesse dapprima dal Tribunale<br />

del <strong>lavoro</strong> <strong>di</strong> Forlì e poi<br />

dal Tribunale <strong>di</strong> Pisa [52] , avendo<br />

riconosciuto, in presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />

inerenti alla quantificazione<br />

me<strong>di</strong>co-legale del danno <strong>biologico</strong><br />

subito dalla persona, il <strong>di</strong>ritto<br />

al risarcimento del «danno<br />

psichico da <strong>mobbing</strong>» sotto forma<br />

<strong>di</strong> «danno esistenziale», quale<br />

lesione della <strong>di</strong>gnità e personalità<br />

morale del lavoratore.<br />

Analogamente il Tribunale <strong>di</strong> Pistoia<br />

ha ravvisato <strong>nel</strong> rifiuto <strong>di</strong><br />

reintegrare un lavoratore la lesione<br />

dei <strong>di</strong>ritti fondamentali della<br />

persona costituzionalmente garantiti,<br />

suscettibile <strong>di</strong> cagionare<br />

al lavoratore un «effettivo danno<br />

esistenziale» [53] .<br />

Pullulano le sentenze dei giu<strong>di</strong>ci<br />

<strong>di</strong> merito, per contro, che riconoscono<br />

il risarcimento del danno<br />

per molestie sessuali ex articolo<br />

2043 del co<strong>di</strong>ce civile, anche sot-<br />

[49] P.G. Monateri, M. Bona e U. Oliva, op. cit.<br />

[50] G. Umani Ronchi-L. Bonaccorso, Le vessazioni sul luogo <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>: rilevanza me<strong>di</strong>co-legale del fenomeno<br />

«<strong>mobbing</strong>» (estratto da Zacchia - Ist. Med. Leg. Università La Sapienza <strong>di</strong> Roma - 2000.<br />

[51] Umani Ronchi-Bonaccorso, op. cit.<br />

[52] Trib. Pisa, sent. 6.10.2001, est. Nisticò, in Riv. Crit. Dir. e Lav. n. 1/2002; Trib. Milano, sent. n. 2245/2000, est.<br />

Atanasio; Trib. Forlì, sent. 15.3.2001, est. Sorgi, con nota <strong>di</strong> Lino Greco, in Riv. Crit. Dir. Lav. n. 2/2001.<br />

[53] Trib. Pistoia, est. Signorelli, 23.9.2001 in Riv. Crit. Dir. Lav. n. 4, ottobre-<strong>di</strong>cembre 2001; U. Oliva, Il <strong>mobbing</strong>:<br />

quale risarcimento, in<strong>Danno</strong> e Resp., 2000, pag. 27, che prospetta il ricorso alla categoria esistenziale derivante<br />

dalla lesione della <strong>di</strong>gnità umana e risarcibile secondo il tracciato normativo dato dalla combinazione dell’art. 2043<br />

c.c. e dell’art. 41, comma 2, Cost.<br />

66 n. 2 - maggio 2003

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