Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg
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APPROFONDIMENTI<br />
GUIDA al LAVORO<br />
I SUPPLEMENTI<br />
l’or<strong>di</strong>nanza n. 458/1987, <strong>di</strong>chiarando<br />
manifestamente infondata<br />
la questione <strong>di</strong> legittimità costituzionale<br />
dell’art. 2952 c.c., <strong>nel</strong>la<br />
parte in cui, in tema <strong>di</strong> polizza<br />
infortuni, consentiva il decorso<br />
del termine <strong>di</strong> prescrizione anche<br />
<strong>nel</strong> caso in cui l’assicurato<br />
fosse fisicamente o psichicamente<br />
impe<strong>di</strong>to in conseguenza dell’infortunio<br />
subito.<br />
La Consulta, in buona sostanza,<br />
non operò alcuna <strong>di</strong>stinzione tra<br />
impe<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> fatto all’esercizio<br />
del <strong>di</strong>ritto derivante da lesione<br />
dell’integrità fisica, ed impe<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong> fatto derivante da lesione<br />
dell’integrità psichica venendo<br />
entrambi ritenuti insuscettibili<br />
<strong>di</strong> legittimare una sospensione<br />
del termine <strong>di</strong> prescrizione.<br />
Così pure, con la sentenza n. 50<br />
del 2 febbraio 1990 che, in relazione<br />
all’articolo 5 della legge<br />
482 del 2 aprile 1968, considerava<br />
invali<strong>di</strong> civili, ai fini delle<br />
provvidenze per essi previste, i<br />
soggetti affetti da «menomazioni<br />
fisiche», escludendo i minorati<br />
mentali, la Corte Costituzionale,<br />
<strong>nel</strong> considerare in modo unitario<br />
la salute dell’in<strong>di</strong>viduo, scelse<br />
la via della declaratoria <strong>di</strong> illegittimità<br />
costituzionale dell’articolo<br />
della citata legge <strong>nel</strong>la parte<br />
in cui escludeva dalle provvidenze<br />
i minorati psichici, «al fine <strong>di</strong><br />
evitare sperequazioni tra gli affetti<br />
da minorazione fisica».<br />
È innegabile che la Corte Costituzionale,<br />
con le ultime pronunce<br />
(in particolare l’or<strong>di</strong>nanza n.<br />
293/1996 sopracitata), <strong>nel</strong> cercare<br />
<strong>di</strong> mettere or<strong>di</strong>ne nei rapporti<br />
tra il danno morale e il danno<br />
psichico, (e osservando che entrambi<br />
sono forme <strong>di</strong> danni non<br />
patrimoniali, risarcibili ex art.<br />
2059 c.c.), ha nettamente riba<strong>di</strong>to<br />
che: «il danno psichico alla<br />
salute è assistito dalla garanzia<br />
dell’art. 32 Cost. e quin<strong>di</strong> sempre<br />
risarcibile!».<br />
Alla luce <strong>di</strong> quanto sopra, si possono<br />
prevedere ulteriori assestamenti<br />
della giurisprudenza costituzionale<br />
in materia, per il futuro,<br />
pur apparendo scontato che,<br />
allorquando la salute subisce degli<br />
attacchi, da cui derivano i<br />
«vulnera», dottrina e giurisprudenza<br />
riconoscono, in virtù dei<br />
richiamati principi costituzionali,<br />
che la «sussistenza <strong>di</strong> tale lesione»<br />
costituisce un «danno <strong>biologico</strong>»<br />
risarcibile. Trattasi in genere<br />
<strong>di</strong> ferite spesso profonde,<br />
che trasformano la persona «in<br />
peius», stravolgendone completamente<br />
- oltre all’efficienza e<br />
all’equilibrio della mente (o psiche)<br />
- abitu<strong>di</strong>ni, capacità, interessi,<br />
relazioni interpersonali, modus<br />
viven<strong>di</strong>.<br />
Se i «vulnera» colpiscono la<br />
mente fino a provocare al soggetto<br />
una malattia con postumi invalidanti,<br />
dalla me<strong>di</strong>cina legale in<br />
primis e dagli specialisti della<br />
mente (psico-terapeuti, psicologi,<br />
psichiatri) viene configurato<br />
il «danno psichico», che è <strong>di</strong>verso<br />
dal danno <strong>biologico</strong> del quale<br />
costituisce pur sempre un aspetto<br />
e una faccia particolare, ma<br />
pur sempre risarcibile. Sia pure<br />
con percorsi <strong>di</strong>fficili e <strong>di</strong>fferenti,<br />
la giurisprudenza e la dottrina<br />
convergono sulla questione.<br />
Lesione dell’integrità psichica:<br />
«cause lesive» della salute<br />
Si possono sud<strong>di</strong>videre in tre<br />
principali categorie gli argomenti<br />
inerenti alla insorgenza e alla<br />
provenienza <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> lesione<br />
- senza con ciò ignorare gli<br />
effetti devastanti provocati da<br />
molteplici fattori, come gli eventi<br />
bellici dell’epoca con le mine<br />
antiuomo e gli stupri etnici - e<br />
cioè:<br />
a) Danni da incidente stradale e<br />
da errati interventi me<strong>di</strong>ci e false<br />
<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> tumore (malasanità).<br />
Si pensi allo «spavento» <strong>di</strong><br />
un genitore <strong>nel</strong> vedere, d’improvviso,<br />
il figlio in gravi con<strong>di</strong>zioni<br />
(Pretura Penale <strong>di</strong> Monza, sent.<br />
n. 691/1993), o deceduto oppure<br />
quello <strong>di</strong> un soggetto cui viene<br />
<strong>di</strong>agnosticato un tumore inesistente<br />
(R. Castiglioni, False <strong>di</strong>agnosi,inTrattato<br />
Breve dei Nuovi<br />
Danni a cura <strong>di</strong> Cendon, Cedam<br />
2001; Ziviz, Il risarcimento<br />
per la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> chances <strong>di</strong> sopravvivenza,<br />
in RCP, 1998,<br />
pagg. 705-711);<br />
b) Danni da infortunio sul <strong>lavoro</strong><br />
e malattia professionale («tecnopatia»);<br />
c) Danni da illegittima e antidoverosa<br />
condotta datoriale dei superiori<br />
gerarchici, dei preposti e<br />
dei colleghi nei luoghi <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong><br />
(«<strong>mobbing</strong>»).<br />
Questi ultimi due temi si intersecano<br />
sovente sotto il profilo della<br />
responsabilità per colpa e del<br />
danno ingiusto, pur essendo altresì<br />
invocabile in giu<strong>di</strong>zio il<br />
principio del «fatto notorio» ex<br />
art. 115 c.p.c. per la cre<strong>di</strong>bilità e<br />
la fondatezza delle doglianze e<br />
pretese risarcitorie quale il danno<br />
<strong>biologico</strong> da danno psichico,<br />
nei casi <strong>di</strong> menomazioni gravi<br />
(amputazioni, lesioni cerebrali<br />
per caduta da ponteggio senza<br />
alcun mezzo <strong>di</strong> prevenzione antinfortunistica)<br />
o da lavorazioni<br />
morbigene con conseguenze tumorali,<br />
Aids od epatiti croniche<br />
<strong>di</strong> tipo C con alto rischio dell’evoluzione<br />
cirrotica quali malattie<br />
contratte in ospedale e nei<br />
luoghi <strong>di</strong> cura.<br />
Se si supera lo stretto ambito,<br />
più tra<strong>di</strong>zionale, della lesione<br />
dell’integrità psichica derivata<br />
dall’infortunistica stradale e del<br />
<strong>lavoro</strong> ed estendendo la sua riconducibilità<br />
ad altre fattispecie<br />
inerenti al <strong>rapporto</strong> <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> in<br />
special modo, appare corretto affermare<br />
che il danno psichico<br />
può derivare:<br />
- da una menomazione fisica subita<br />
dallo stesso soggetto;<br />
- da una lesione fisica inferta ad<br />
altri (trauma per morte del congiunto<br />
o lesioni a questo inferte).<br />
30 n. 2 - maggio 2003