Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg
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I SUPPLEMENTI<br />
APPROFONDIMENTI<br />
Disposizioni a tutela dei lavoratori<br />
dalla violenza o dalla persecuzione<br />
psicologica<br />
Questo <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge presenta<br />
molti punti <strong>di</strong> contatto con i<br />
precedenti, in particolare con la<br />
proposta <strong>di</strong> legge n. 6410/1999.<br />
Anche qui è presente una definizione<br />
più restrittiva del concetto<br />
<strong>di</strong> <strong>mobbing</strong>, limitata ai casi <strong>di</strong><br />
comportamenti vessatori attuati<br />
dai superiori gerarchici e dai pari<br />
grado, con l’esclusione dei sottoposti.<br />
Sono tuttavia presenti<br />
elementi <strong>di</strong> novità tra cui: a) l’assegnazione<br />
dei compiti <strong>di</strong> prevenzione<br />
e <strong>di</strong> accertamento ad<br />
«organi interni» composti da un<br />
rappresentante dell’impresa o<br />
dell’amministrazione pubblica,<br />
da un rappresentante eletto dai<br />
lavoratori e da un esperto esterno<br />
nominato dall’Azienda sanitaria<br />
locale competente per territorio<br />
(art. 3); b) l’attribuzione, dopo<br />
aver accertato i fatti persecutori,<br />
dell’obbligo <strong>di</strong> assumere misure<br />
idonee alla loro rimozione<br />
esclusivamente al datore <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong><br />
(art. 4);<br />
c) la possibilità per il datore <strong>di</strong><br />
<strong>lavoro</strong> <strong>di</strong> opporsi alla richiesta <strong>di</strong><br />
informazioni presentata dai lavoratori<br />
in or<strong>di</strong>ne all’assegnazione<br />
<strong>di</strong> incarichi, trasferimenti e variazioni<br />
<strong>di</strong> qualifica o mansione,<br />
quando dalla <strong>di</strong>vulgazione delle<br />
informazioni possa derivare un<br />
danno all’azienda o a terzi e comunque<br />
previa adeguata motivazione<br />
(art. 6).<br />
Camera dei Deputati - Proposta<br />
<strong>di</strong> legge n. 7265 del 26 luglio<br />
2000 (ad iniziativa dei deputati<br />
Volontè, Tassone, Teresio, Delfino,<br />
Grillo, Cutrufo)<br />
Disposizioni per la tutela dei lavoratori<br />
<strong>nel</strong>l’ambito dei rapporti<br />
<strong>di</strong> <strong>lavoro</strong><br />
Anche tale progetto prevede una<br />
tutela penale contro i comportamenti<br />
<strong>di</strong> <strong>mobbing</strong> come i precedenti<br />
n. 1813 e n. 6667; è composto<br />
da un unico articolo ed è svolto<br />
a tutelare il lavoratore non solo<br />
contro violenze o minacce psicologiche,<br />
ma anche contro quelle<br />
<strong>di</strong> tipo fisico. Dispone la reclusione<br />
da 2 a 3 anni, e l’inter<strong>di</strong>zione<br />
dai pubblici uffici fino a 3<br />
anni, o, in alternativa alla multa<br />
variabile dai 10 milioni ai 40 milioni<br />
<strong>di</strong> lire per «chiunque sul<br />
luogo <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> pone in essere<br />
atti <strong>di</strong> violenza identificabili in<br />
molestie psico-fisiche, minacce<br />
e calunnie o in comportamenti<br />
vessatori che conducano altri ad<br />
una conclamata emarginazione<br />
sociale o lavorativa ovvero ad<br />
una ingiustificata <strong>di</strong>scriminazione<br />
e penalizzazione del trattamento<br />
retributivo che costringano<br />
a compiti e a funzioni dequalificanti<br />
per la <strong>di</strong>gnità che provochino<br />
menomazioni psico-fisiche<br />
parziali o permanenti». Si <strong>di</strong>stingue<br />
dai precedenti in quanto<br />
prevede, in aggiunta alle sanzioni<br />
sul piano penalistico, anche la<br />
sanzione della nullità per tutti gli<br />
atti e le decisioni che comportano<br />
variazioni <strong>di</strong> qualifica, incarico,<br />
mansioni o trasferimenti comunque<br />
connessi al reato <strong>di</strong> violenza<br />
psicologica.<br />
Progetti e <strong>di</strong>segni<br />
<strong>di</strong> legge presentati<br />
<strong>nel</strong>la XIV legislatura<br />
Nella XIV legislatura il <strong>mobbing</strong><br />
continua ad essere al centro<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>scussioni parlamentari ed<br />
oggetto <strong>di</strong> numerosi <strong>di</strong>segni <strong>di</strong><br />
legge; attualmente sono in corso<br />
<strong>di</strong> esame <strong>nel</strong>le aule parlamentari<br />
ben quattor<strong>di</strong>ci progetti <strong>di</strong> legge<br />
(<strong>di</strong> cui nove al Senato e cinque<br />
alla Camera) sul <strong>mobbing</strong>.<br />
Alcuni <strong>di</strong> questi costituiscono la<br />
riproduzione <strong>di</strong> Ddl e Pdl presentati<br />
dalle stesse forze politiche<br />
<strong>nel</strong>la XIII legislatura. In linea <strong>di</strong><br />
principio, dovrebbero essere in<br />
grado <strong>di</strong> rinforzare le <strong>di</strong>fese del<br />
lavoratore dalle persecuzioni psicologiche.<br />
Si tratta <strong>di</strong> proposte animate da<br />
analoghi fini ispiratori che:<br />
GUIDA al LAVORO<br />
a) definiscono il <strong>mobbing</strong> e descrivono<br />
i comportamenti persecutori<br />
in modo generale, o attraverso<br />
esemplificazione delle più<br />
comuni ipotesi vessatorie od<br />
emarginanti in azienda. In alcune<br />
<strong>di</strong> esse si rinvia ad un decreto<br />
del Ministero del <strong>lavoro</strong> il compito<br />
<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le fattispecie<br />
concrete (e tassative) <strong>di</strong> violenza<br />
psicologica e morale ai danni dei<br />
lavoratori;<br />
b) in<strong>di</strong>viduano quali possibili<br />
persecutori i datori <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>, i<br />
superiori gerarchici, i pari grado<br />
e (solo alcuni progetti) i subor<strong>di</strong>nati;<br />
c) in alcuni casi prevedono che la<br />
persecuzione debba avere la finalità<br />
<strong>di</strong> danneggiare il lavoratore,<br />
in altri ritengono sufficiente l’attuazione<br />
del comportamento persecutorio,<br />
considerato illegittimo<br />
e condannabile anche in assenza<br />
<strong>di</strong> una precisa finalità;<br />
d) prevedono precise responsabilità<br />
<strong>di</strong>sciplinari a carico dei promotori<br />
del <strong>mobbing</strong> e la responsabilizzazione<br />
del datore <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong><br />
che viene obbligato a verificare<br />
le denunce <strong>di</strong> <strong>mobbing</strong> e ad assumere<br />
le necessarie conseguenti<br />
iniziative (irrogazione <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti<br />
<strong>di</strong>sciplinari, rimozione<br />
degli effetti, ecc.);<br />
e) pongono a carico del datore <strong>di</strong><br />
<strong>lavoro</strong> l’onere <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care le azioni<br />
<strong>di</strong> prevenzione e informazione<br />
che vanno realizzate (imponendo<br />
chiarezza e trasparenza<br />
nei rapporti aziendali) <strong>di</strong>sponendo,<br />
a tal fine, anche lo svolgimento<br />
<strong>di</strong> apposite assemblee del personale,<br />
consultazioni perio<strong>di</strong>che<br />
o l’istituzione <strong>di</strong> un apposito organo,<br />
composto da rappresentanti<br />
del datore <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>, dei lavoratori<br />
e della Asl;<br />
f) si propongono l’in<strong>di</strong>viduazione<br />
e la punizione <strong>di</strong> eventuali<br />
strategie aziendali che, attraverso<br />
il <strong>mobbing</strong>, si prefiggano <strong>di</strong><br />
ridurre o razionalizzare il personale;<br />
g) definiscono le azioni <strong>di</strong> tutela<br />
86 n. 2 - maggio 2003