Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg
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GUIDA al LAVORO<br />
A PPROFONDIMENTI<br />
Numerose sono state le pronunce<br />
della Corte Costituzionale in<br />
merito alle eccezioni <strong>di</strong> incostituzionalità<br />
sollevate su tale norma<br />
(art. 2059 del co<strong>di</strong>ce civile)<br />
per la parte <strong>nel</strong>la quale escludeva<br />
il risarcimento del danno alla<br />
salute in<strong>di</strong>pendentemente dal reato,<br />
rigettandola, e chiarendo<br />
che l’articolo 2059 del co<strong>di</strong>ce civile<br />
fa riferimento solo al danno<br />
morale puro (patema d’animo,<br />
sofferenza).<br />
Anche se <strong>di</strong>stinto dal danno <strong>biologico</strong>,<br />
il danno morale beneficia<br />
della tutela <strong>di</strong> cui all’articolo<br />
32 della Costituzione, in relazione<br />
all’articolo 2 della stessa Costituzione<br />
in quanto, ogni volta<br />
che viene inflitto un danno morale,<br />
si produce un danno allo sviluppo<br />
della persona umana.<br />
La risarcibilità del danno non patrimoniale<br />
si fonda sul combinato<br />
<strong>di</strong>sposto degli articoli 2059<br />
del co<strong>di</strong>ce civile e 185 del co<strong>di</strong>ce<br />
penale ed il giu<strong>di</strong>ce civile può<br />
procedere anche <strong>di</strong>rettamente all’accertamento<br />
sul fatto illecito<br />
generatore <strong>di</strong> reato (cfr. Cass. n.<br />
6339 del 26 giugno 1998).<br />
Il danno morale va inteso dunque<br />
come risarcimento <strong>di</strong> patimenti<br />
o sofferenze subite in conseguenza<br />
del verificarsi <strong>di</strong> un reato<br />
(anche se solo astrattamente<br />
configurabile).<br />
Il soggetto tenuto al risarcimento<br />
del danno è, quin<strong>di</strong>, colui che<br />
è stato riconosciuto colpevole<br />
e/o responsabile <strong>di</strong> un fatto considerato<br />
reato, secondo il combinato<br />
<strong>di</strong>sposto degli articoli 2059<br />
del co<strong>di</strong>ce civile e 185 del co<strong>di</strong>ce<br />
penale.<br />
La richiesta <strong>di</strong> risarcimento del<br />
danno morale non esclude quelle<br />
inerenti al danno <strong>biologico</strong>, al<br />
danno patrimoniale e alle altre<br />
voci <strong>di</strong> danno.<br />
Elenchiamo, <strong>di</strong> seguito, alcuni<br />
dei casi più significativi da cui<br />
può derivare, ed è liquidabile, il<br />
danno morale, anche in relazione<br />
al <strong>rapporto</strong> <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>.<br />
Casi in cui il danno morale<br />
deriva, ed è liquidabile,<br />
anche in relazione<br />
al <strong>rapporto</strong> <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong><br />
Incidente stradale, per lesioni<br />
personali e omici<strong>di</strong>o colposi<br />
(artt. 582-590 c.p.);<br />
Infortunio sul <strong>lavoro</strong> e malattia<br />
professionale (art. 590 c.p.);<br />
Mobbing (art. 590 c.p.);<br />
Molestie e violenza sessuale<br />
(artt. 660-609-bis c.p.);<br />
Morte <strong>di</strong> un congiunto per fatto<br />
illecito od omici<strong>di</strong>o colposo<br />
(art. 589 c.p.);<br />
Violenza privata (art. 610 c.p.);<br />
Sequestro <strong>di</strong> persona<br />
(art. 605 c.p.);<br />
Ingiurie e minacce<br />
(artt. 594 e 612 c.p.);<br />
Truffa (art. 640 c.p.);<br />
Appropriazione indebita<br />
(art. 646 c.p.);<br />
Furto (art. 624 c.p.);<br />
Diffamazione (art. 595 c.p.);<br />
Sottrazione <strong>di</strong> minori<br />
(art. 574 c.p.);<br />
Maltrattamenti (art. 572 c.p.);<br />
Violazione degli obblighi<br />
<strong>di</strong> assistenza familiare<br />
(art. 570 c.p.);<br />
Comportamento illecito<br />
<strong>di</strong> pubblici e privati <strong>di</strong>pendenti<br />
in relazione ad inadempimenti <strong>di</strong><br />
obblighi <strong>di</strong> servizio e contrattuali;<br />
Violazione degli obblighi<br />
<strong>di</strong> tutela e sicurezza sul <strong>lavoro</strong><br />
da parte dell’impren<strong>di</strong>tore<br />
(artt. 2087, 2043 e 2049 c.c.;<br />
Dpr 547/1955; Dlgs 626/1994);<br />
Carcerazione ingiusta<br />
Criteri <strong>di</strong> risarcibilità<br />
del danno morale (Artt. 1226,<br />
2043, 2056 e 2059 c.c.)<br />
Come avviene per il danno <strong>biologico</strong>,<br />
anche il danno morale è liquidato<br />
tramite il riconoscimento<br />
<strong>di</strong> una somma in denaro («pecunia<br />
doloris») al soggetto leso<br />
ed ai prossimi congiunti.<br />
Nella impossibilità <strong>di</strong> una precisa<br />
e rigorosa determinazione del danno<br />
morale, data la complessità e le<br />
<strong>di</strong>ffuse <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />
corretti criteri <strong>di</strong> monetizzazione,<br />
varrà il principio generale - in caso<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà - in virtù del quale<br />
il giu<strong>di</strong>ce legittimamente potrà<br />
procedere ad una valutazione equitativa<br />
riguardo alla quantificazione<br />
del danno, ai sensi e per gli effetti<br />
del combinato <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> cui<br />
agli artt. 1226 e 2056 c.c. Appare<br />
evidente che viene riconosciuto al<br />
giu<strong>di</strong>ce in questo frangente un potere<br />
<strong>di</strong> elevata <strong>di</strong>screzionalità, molto<br />
più ampia <strong>di</strong> sicuro rispetto a<br />
quella del danno <strong>biologico</strong> (che si<br />
basa su riscontri me<strong>di</strong>co-legali) ed<br />
è liquidabile in virtù <strong>di</strong> criteri precisi<br />
e oramai in<strong>di</strong>viduati <strong>di</strong>ffusamente<br />
su scala nazionale pur se<br />
non ancora uniformi (criterio tabellare<br />
dei vari «Fori»), e salve le<br />
Tabelle <strong>di</strong> cui si è detto, peraltro<br />
molto <strong>di</strong>scutibili riguardo all’ampiezza<br />
del criterio <strong>di</strong> risarcibilità,<br />
abbracciando lesioni dall’1 al 9<br />
per cento - introdotte dalla legge<br />
n. 57 del 5 marzo 2001 per le micro-permanenti<br />
da incidenti stradali,<br />
e preceduta dal decaduto Decreto<br />
legge n. 70 del 2000, che così<br />
veniva commentata da vali<strong>di</strong> giuristi:<br />
«come spazzare via vent’anni<br />
<strong>di</strong> giurisprudenza».<br />
La dottrina e la giurisprudenza<br />
hanno tenuto come riferimento<br />
per la liquidazione del danno morale,<br />
onde poter in<strong>di</strong>viduare correttamente<br />
la cosiddetta pecunia<br />
doloris, svariati criteri e parametri<br />
in vari tempi, oscillanti tra la<br />
gravità del reato e le con<strong>di</strong>zioni<br />
socioeconomiche della parte danneggiata<br />
e a seconda dell’intensità<br />
della sofferenza e della sensibilità<br />
dell’offeso e del danno patrimoniale<br />
subito e così via, attribuendo<br />
palesemente al risarcimento<br />
<strong>di</strong> tale voce <strong>di</strong> danno una<br />
funzione punitiva nei confronti<br />
dell’autore dell’illecito.<br />
Le prassi assicurative e giurisprudenziali<br />
si sono tuttavia evolute,<br />
con l’introduzione del sistema tabellare<br />
per la liquidazione del danno<br />
<strong>biologico</strong>, introducendo il riconoscimento<br />
<strong>di</strong> una «quota» del<br />
danno morale <strong>di</strong> pari grado al primo<br />
soltanto nei casi <strong>di</strong> elevatissima<br />
invali<strong>di</strong>tà permanente per i<br />
soggetti «macrolesi» e, più in generale,<br />
attenendosi alla in<strong>di</strong>viduazione<br />
del criterio <strong>di</strong> liquidazione<br />
del danno morale pari alla metà,<br />
I SUPPLEMENTI<br />
n. 2 - maggio 2003 33