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Danno biologico e mobbing nel rapporto di lavoro - Frareg

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APPROFONDIMENTI<br />

GUIDA al LAVORO<br />

I SUPPLEMENTI<br />

Ciò giustifica ampiamente una<br />

maggiore attenzione e sintonia<br />

con l’Agenda per la politica sociale<br />

e gli orientamenti in tema<br />

<strong>di</strong> occupazione.<br />

L’allarme<br />

e le esortazioni<br />

Il Parlamento Europeo <strong>nel</strong>la Risoluzione<br />

in esame denuncia<br />

che i problemi del <strong>mobbing</strong> sul<br />

posto <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> vengono ancora<br />

oggi sottovalutati in molti paesi<br />

dell’Unione Europea e non nasconde<br />

le tante <strong>di</strong>fficoltà che<br />

possono incontrare eventuali iniziative<br />

comuni a livello dell’Unione<br />

per prevenire e impe<strong>di</strong>re<br />

l’insorgenza del fenomeno,<br />

qualora non rispondano a criteri<br />

<strong>di</strong> equità o qualora le iniziative<br />

legislative influiscano sugli atteggiamenti<br />

in modo impositivo<br />

(rilevando sul punto che in alcuni<br />

Stati membri il <strong>mobbing</strong> è già<br />

regolamentato).<br />

La Risoluzione, in buona sostanza,<br />

da una parte, invita gli Stati<br />

membri a prendere coscienza<br />

della vastità del fenomeno - ispirandosi<br />

sotto il profilo della prevenzione<br />

del rischio-<strong>mobbing</strong> alla<br />

Direttiva Quadro Cee n.<br />

391/1989 (recepita <strong>nel</strong> nostro or<strong>di</strong>namento<br />

con il decreto legislativo<br />

n. 626 del 1994) - e, dall’altra,<br />

rivolge accorate esortazioni<br />

alle Istituzioni Europee, affinché<br />

pre<strong>di</strong>spongano strategie comuni<br />

<strong>di</strong> legislazione, <strong>di</strong> aiuti ed<br />

assistenza ad in<strong>di</strong>vidui od a<br />

gruppi <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>, al fine anche <strong>di</strong><br />

contenere gli elevati costi che<br />

derivano al soggetto colpito dal<br />

<strong>mobbing</strong> ed all’impresa che lo<br />

attua, in<strong>di</strong>viduando in maniera<br />

unitaria la definizione della fattispecie<br />

del <strong>mobbing</strong> e le responsabilità<br />

degli Stati membri riguardo<br />

a tale fenomeno, attraverso<br />

la collaborazione con la Commissione<br />

per l’occupazione e gli<br />

affari sociali, la Fondazione <strong>di</strong><br />

Dublino e l’Agenzia Europea<br />

per la sicurezza e la salute del<br />

<strong>lavoro</strong>, me<strong>di</strong>ante stu<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>ti<br />

in materia. La risoluzione in<br />

esame prospetta, inoltre, l’introduzione<br />

<strong>di</strong> prassi aziendali e l’attuazione<br />

<strong>di</strong> politiche <strong>di</strong> formazione<br />

e <strong>di</strong> prevenzione efficaci, sia<br />

<strong>nel</strong> settore pubblico che in quello<br />

privato, e prevede l’ampliamento<br />

delle <strong>di</strong>rettive quadro per<br />

la salute e la sicurezza sul <strong>lavoro</strong><br />

o, anche l’emanazione <strong>di</strong> una<br />

nuova <strong>di</strong>rettiva quadro a <strong>di</strong>fesa<br />

della salute, della <strong>di</strong>gnità e dell’onore<br />

del lavoratore, con particolare<br />

riferimento alle donne,<br />

nonché l’adozione <strong>di</strong> normative<br />

miranti a lottare contro il <strong>mobbing</strong><br />

sul posto <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> (richiamando<br />

le norme emanate per reprimere<br />

le molestie sessuali) e la<br />

previsione <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> lotta comuni<br />

e scambi <strong>di</strong> esperienze in<br />

merito secondo il principio cosiddetto<br />

delle «migliori pratiche».<br />

Le conclusioni<br />

del Parlamento Europeo<br />

Nel riconoscere che le persone<br />

esposte e colpite dal <strong>mobbing</strong><br />

<strong>nel</strong>le istituzioni europee beneficiano<br />

<strong>di</strong> un aiuto insufficiente e<br />

<strong>nel</strong> sottolineare la necessità <strong>di</strong><br />

ampliare e chiarire la responsabilità<br />

del datore <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> per la<br />

messa in atto <strong>di</strong> misure sistematiche<br />

atte a creare un ambiente <strong>di</strong><br />

<strong>lavoro</strong> sod<strong>di</strong>sfacente, la risoluzione<br />

si affida per la <strong>di</strong>scussione<br />

<strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> sostegno anche alle<br />

reti e alle organizzazioni <strong>di</strong><br />

volontariato <strong>nel</strong>la lotta contro il<br />

<strong>mobbing</strong>.<br />

La Risoluzione conclude, infine,<br />

con l’espresso invito alla Commissione<br />

per l’occupazione e gli<br />

affari sociali a presentare entro il<br />

marzo 2002 un «libro verde» recante<br />

un’analisi dettagliata delle<br />

situazioni relative al <strong>mobbing</strong><br />

sul posto <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> in ogni Stato<br />

membro, ed a presentare successivamente<br />

sulla base <strong>di</strong> detta analisi,<br />

entro l’ottobre 2002, un preciso<br />

programma d’azione scadenzato<br />

concernente le misure<br />

comunitarie.<br />

Si segnala che a tutt’oggi il «libro<br />

verde» previsto dalla Risoluzione<br />

in esame non è stato ancora<br />

pre<strong>di</strong>sposto.<br />

Tuttavia in data 11 marzo 2002<br />

la Commissione dell’Unione europea<br />

ha pubblicato una Comunicazione<br />

dal titolo: «Adattarsi alle<br />

trasformazioni del <strong>lavoro</strong> e<br />

della società: una nuova strategia<br />

comunitaria per la salute e la<br />

sicurezza 2002 - 2006», <strong>nel</strong>la<br />

quale compie un’analisi delle trasformazioni<br />

del mondo del <strong>lavoro</strong><br />

e della società in generale e<br />

prospetta una nuova strategia comunitaria<br />

per la salute e la sicurezza<br />

nei luoghi <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>.<br />

In particolare, la predetta Comunicazione<br />

del marzo 2002 promuove<br />

il rafforzamento della<br />

cultura della prevenzione e della<br />

sensibilizzazione riguardo alla<br />

conoscenza dei rischi e attribuisce<br />

un ruolo trainante all’Agenzia<br />

europea per la salute e la sicurezza<br />

sul <strong>lavoro</strong>, con la creazione<br />

<strong>di</strong> un «Osservatorio dei rischi»,<br />

auspicando:<br />

a) una migliore applicazione anche<br />

della giurisprudenza finora<br />

esistente;<br />

b) la utilizzazione <strong>di</strong> «uno strumento<br />

comunitario» relativo alle<br />

molestie psicologiche e alla<br />

violenza sul luogo <strong>di</strong> <strong>lavoro</strong>;<br />

c) l’avviamento <strong>di</strong> una consultazione<br />

delle parti sociali circa lo<br />

stress e le sue conseguenze sulla<br />

salute e la sicurezza del <strong>lavoro</strong>,<br />

in ottemperanza alla procedura<br />

<strong>di</strong> cui all’articolo 138 del Trattato<br />

Ce.<br />

La Comunicazione in esame invita,<br />

infine, gli Stati membri allo<br />

sviluppo della cooperazione internazionale<br />

me<strong>di</strong>ante attività<br />

condotte dagli organismi internazionali,<br />

al fine dell’eliminazione<br />

delle forme più abbiette <strong>di</strong> «<strong>lavoro</strong><br />

minorile» e <strong>di</strong> sostegno al miglioramento<br />

della salute sui luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>lavoro</strong> <strong>nel</strong> mondo.<br />

74 n. 2 - maggio 2003

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